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La
Responsabilità Sociale dell’Impresa nei Call e Contact
Center in Italia
Elaborati della ricerca (novembre 2005)
Nel contesto della manifestazione "Giornata Nazionale del
Crm e dei Contact Center" - che ha avuto il patrocinio del
Ministero del Lavoro e delle Poliche Sociali -
CMMC, in collaborazione con l’Associazione DiversAbilmente
Onlus, ha promosso un’inchiesta sulle azioni ed iniziative
intraprese dai call center e contact center italiani in ambito di
politiche e buone pratiche di responsabilità sociale, con
l’obiettivo di arricchire le conoscenze di ognuno e promuovere
la diffusione e lo sviluppo della CSR nel nostro settore di attività.
Questa iniziativa ci è sembrata doverosa vista la crescente
sensibilità nei confronti della CSR a vari livelli: pubblici
poteri, imprese e consumatori.
Ricordiamo la definizione della CSR (Corporate Social Responsabilità)
da noi adottata per la sua chiarezza e sinteticità e perché
è la definizione adottata dal governo italiano:
La CSR è “l’integrazione
volontaria, da parte delle imprese, delle preoccupazioni sociali
ed ecologiche nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti
con le parti interessate (stakeholder).
Essere socialmente responsabili significa non solo soddisfare pienamente
gli obblighi giuridici, ma anche andare al di là investendo
di più nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti
con le altre parti interessate”.
Conoscenza della CSR e certificazioni
Il primo punto della nostra ricerca ha inteso misurare
il grado di conoscenza della CSR nel nostro settore di attività.
I risultati, anche se non ancora sufficienti, sono abbastanza confortanti;
infatti quasi il 50% degli intervistati (44,5%) dichiara avere un
livello di conoscenza generale “media” della CSR mentre,
solo il 10% dichiara
una conoscenza nulla; inoltre, due terzi degli intervistati dichiara
l’intenzione di attivare processi di implementazione di politiche
legate alla CSR.
Pertanto, i dati dimostrano che, anche se l’approfondimento
del tema della CSR rimane medio/basso (due terzi degli intervistati),
vi è, nel nostro settore, una “volontà di fare”
che fa presagire una crescente sensibilità sul tema ed un
desiderio di ulteriore approfondimento.
Si segnala inoltre che quasi il 50% degli intervistati ha già
individuato una funzione delegata alla gestione degli interventi
e alla diffusione delle informazioni relative alla CSR.
Inoltrando la ricerca nella misurazione del grado di conoscenza
dei vari elementi connessi alla CSR, risulta evidente la sensibilità
del nostro settore (due terzi degli intervistati) nei confronti
del Bilancio sociale; tale sensibilità si riscontrerà
ulteriormente più avanti quando alle imprese sarà
richiesto di esprimere il loro giudizio sul grado di utilità
attribuito alle pratiche rivolte ai singoli gruppi di stakeholder.
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Utilità e motivazioni delle pratiche
della CSR
Il secondo punto della nostra ricerca richiedeva agli intervistati
un giudizio sull’utilità di ogni pratica di CSR.
Il riconoscimento di utilità delle pratiche è stato
attribuito a i due stakeholder sui quali si focalizzano le attenzioni
delle imprese operanti nel nostro settore: le iniziative rivolte alle
risorse umane e quelle rivolte ai clienti che hanno ottenuto un giudizio
di 3,9 su un voto massimo di 4.
Va però notato che vi è anche un interesse importante
per due temi, “comunità” e “ambiente”
- che riportano un giudizio di utilità di 3,6 su 4 - che vanno
al di là delle preoccupazioni quotidiane delle imprese del
nostro settore, confortando l’opinione di una crescente sensibilità
delle imprese nei confronti della CSR.
Questa
opinione viene rinforzata anche dal fatto che il 78% degli intervistati
dichiara di agire o di voler agire per “politica aziendale”,
dunque per una decisione interna e spontanea e solo il 22% agisce
su sollecitazione esterna (associazione di categoria o da enti, cooperative,
ecc.).
Infine, la Rilevanza Sociale (90%) degli intervistati e il coinvolgimento
del personale dell’azienda (67%) sono indicati come i motivi
più validi, per un’azienda, di investire nel sociale
mentre il ritorno d’immagine e il collegamento con strategie
commerciali non raggiungono, rispettivamente, il 50% e il 12%.
Modalità di intervento
La nostra inchiesta ha anche voluto rilevare le modalità
con le quali le imprese intervengono (o intendono intervenire) nei
confronti dei vari stakeholders.
Anche in questo caso, gli interventi delle imprese sono rivolti
soprattutto nei confronti del personale - area
nella quale 100% delle imprese effettua almeno un tipo di intervento
e nei confronti dei clienti – area nella quale 80% delle imprese
interviene e 10% intende intervenire.
Infatti, è stata rivolta alle imprese una serie di domande
sulle modalità di intervento per ogni skateholder; per quanto
riguarda l’area delle risorse umane le risposte affermative
(intervengono) sono state in media del 62,5%, alla quale si deve
aggiungere una media del 5,5% di intenzionati ad intervenire, per
un totale del 68%.
Nell’area clienti, la media di risposte affermative
(intervengono) è stata del 63% alla quale si aggiunge una
media del 7,5% di intenzionati ad intervenire per un totale dell’70,5%.
È
interessante rilevare i dati sugli interventi a favore della comunità:
90% delle imprese intervistate già effettuano almeno un tipo
di intervento e 60% delle imprese intervengono con la realizzazione
di progetti attraverso i propri servizi.
Operatività
nel Sociale
Il 44% del campione intervistato afferma che nel corso del 2005
ha già investito sulla CSR.
Il 78% dei Call Center afferma che ha programmato investimenti per
il 2006.
Infine il 44% ha individuato una funzione a cui delegare gli interventi
di CSR; e si tratta in genere di un gruppo di lavoro della stessa
Direzione Generale o della Direzione del Personale.
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