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Visita
Starbucks Reserve Roastery di Milano.
All’ingresso si legge:
“Dedicato a Milano, la città che ha ispirato i nostri
sogni , ogni caffè che abbiamo servito ci ha portato qui”.
Fondata
nel 1971 da Howard Shultz, Starbucks Coffee Company approda in Italia
con la consapevolezza di affrontare un mercato complesso e molto
particolare. Ad esempio offre pasticceria e panificati sfornati
in loco dal maestro artigiano Rocco Princi, partner esclusivo di
Starbucks per tutte le nuove sedi globali di Roastery. Analogo accordo
esiste con Alberto Marchetti per i gelati.
Preceduta
quasi un anno fa dalla comparsa di diverse palme piantate in piazza
Duomo, solo a metà settembre vi è stata l’inaugurazione
della nuova sede di Milano (effetto pre-annuncio).
E’ la prima torrefazione d’Europa di Starbucks. Una
fabbrica, un’azienda che produce caffè.
Al banco ci sono qualificati esperti di caffè in grado, oltre
a servire, di descrivere il prodotto al cliente. 30 baristi di diversa
etnia con una tostatrice, una pizzeria, una pasticceria, una zona
aperitivi, un’area di confezionamento delle buste di caffè
da 1 Kg .
In
questa torrefazione speciale ogni giorno si consumano in media 20
sacchi di caffè, ogni sacco pesa circa 60 chili. I chicchi
seguono una lavorazione completa sul posto in particolare la tostatura
è realizzata da un’apparecchiatura imponente e tutti
i chicchi tostati vengono distribuiti direttamente mediante tubazioni
che passano sul soffitto a vista ai vari punti di utilizzo, dove
vengono macinati e utilizzati per creare le diverse bevande, davanti
agli occhi del cliente, che subito dopo ne gusta gli aromi.
Intanto
i locali. Sino a poco più di un anno fa ospitavano il salone
principale delle PosteItaliane.
Un ampio locale di 2.300 mq stile classico adatto ad accogliere
centinaio di persone, a quei tempi utenti di un servizio pubblico,
ora con Starbucks, clienti accolti e coccolati sino all’ultimo
chicco di caffè.
L’attenzione
verso la comunicazione per il caffè, le sue origini, la coltivazione
e le miscele, ricordano quanto era stato realizzato durante Expo
2015 con grande successo di pubblico. Informare ed educare verso
quanto si consuma è sempre utile e rassicura il cliente.
Poi
grandi targhe raccontano la storia di Starbucks, la collaborazione
con Princi, la storia del caffè.
Il
personale è abbondante, disponibile e preparato.
Molti ti accolgono, ti illustrano, ti invitano a provare e consumare.
Non sono minimamente aggressivi.
Gli incarichi e le competenze si distinguono per i particolari della
divisa.
Alcuni provengono da altri negozi della catena da Londra ad Amsterdam.
Le lingue parlate sono varie.
Anche il materiale informativo è in italiano e inglese.
Ma
veniamo alla parte più importante per un italiano: l’espresso.
Intanto si può consumare in una zona dedicata, riservata,
quasi si volesse creare un’attenzione particolare per questi
clienti, che in genere non sono i più giovani. Si paga ad
una cassa dedicata e, come accade in altri negozi della catena all'estero,
si lascia il proprio nome e si viene chiamati appena gli espressi
sono pronti. Nel nostro caso in tempi veloci e confrontabili con
quelli di un tradizionale locale bar caffè sottocasa.
Il personale serve ai tavoli presso cui ci siamo accomodati.
Le tazzine, nere, vengono servite su un vassoio in legno scuro elegante
con un bicchierino in vetro per l'acqua.
Da notare la posizione corretta della tazzina e del cucchiaino e
del biscotto.
Sui tavoli non è prevista la disponibilità dei tovagliolini
di carta, che però possono essere richiesti al personale
(che li fornisce prontamente), le dimensioni sono maxi di tovaglioli.
La scelta dei mobili: tavolini, sgabelli, sedie e poltroncine sono
di design gradevole, sono confortevoli e sembrano resistenti. I
vari spazi dedicati all’angolo relax sono ampi e studiati
anche per persone non giovani.
Lo spazio disponibile è buono.
Una
zona di rilievo è destinata al merchandising, vicino all’ingresso
e soprattutto all’uscita e molto ben presidiata da personale
giovane.
Tutto il locale si presenta molto pulito. Nonostante il pubblico
variegato presente nelle diverse isole si ha una sensazione di ordine.
Ci sente a proprio agio, si ha l’impressione di essere sempre
seguiti. Il comportamento dei clienti è coordinato dal personale,
sin dalla fase dell’ingresso regolato.
Il rumore di fondo è molto debole e comunque non fastidioso.
Gran parte dei clienti è di passaggio, anche se molti sono
seduti e consumano tranquillamente conversando, pochi sembrano quelli
che occupano il locale per trascorrere tempo lavorativo.
Questa mia prima visita è durata dalle 15.30 alle 16,30,
da aggiungere circa 10 minuti di coda all’ingresso.
Per finire: voto complesivo 9. Il 10 lo conservo per la prossima
volta.
Una
nota per gli aspetti della comunicazione. Ovviamente l’inaugurazione
avvenuta il 6 settembre della nuova sede a Milano ha avuto un ampio
riscontro sui media tradizionali e non. Sui social molti interventi
e commenti, in gran parte positivi e anche professionali, che ribadivano
l’esperienza come aspetto discriminante a fronte di un posizionamento
dei prezzi adeguato: 1,8 euro la tazzina.
Comunque qualcosa si può fare sull’integrazione off-line.
Non ci sembra venga per ora promossa la consegna a domicilio di
acquisti di prodotti ingombranti in negozio, non abbiamo notato
postazioni totem che incoraggino l’uso di connessioni social
con l’esterno. Da notare che in questo negozio la comunicazione
è molto variegata, dalle targhe ai tabelloni tipo aeroporti,
ma non sono impiegati video wall (quindi non c’è neppure
il rischio del sonoro).
Resta elevato l’impiego di smartphone e tablet da parte dei
clienti, anche per fare foto.
Esperienza da rivivere tra qualche mese, dopo che si sia consolidato
l’investimento di avvio.
Milano, 19 settembre 2018
Testimonianza presentata da Mario
Massone nel corso dell'incontro del Club CMMC a Savona il 29 settembre
2018
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