Il
comportamento del cliente
Oggi
siamo di fronte ad un cambiamento radicale, in breve: da dati si
passa alle informazioni, verso analisi su singoli clienti e in tempo
reale. Spesso ci troviamo troppi dati a disposizione, mentre occorrerebbe
conoscere meglio le persone. Attraverso l’osservazione di
quanto un cliente dice, di ciò che fa e, soprattutto, del
perché lo fa.
Questo approccio richiede la creazione di profili standard o di
personas.
Per agevolare questa evoluzione si propone una parte di un corso
di formazione realizzato da Markab circa 20 anni fa, in cui venivano
identificate alcune tipologie di clienti, quelle che oggi chiameremo
personas.
In tale occasione erano stati identificati e categorizzati i seguenti
comportamenti dei clienti:
- dogmatico
-
aggressivo
-
passivo
-
che ama parlare
-
sicuro di sé
- abitudinario
-
socievole
-
perfezionista.
Ciascuna categoria nel seguito viene descritta e si suggerisce all’operatore
di contact center il comportamento più appropriato da seguire
durante la relazione (in questo caso era telefonica).
1. Il cliente dogmatico/che chiede
Mira
direttamente al nocciolo della questione e quando chiama per una
richiesta si aspetta una risposta rapida.
Manifesta un temperamento autoritario;
manifesta l’esigenza di azione immediata (tutto e subito);
chiarisce spontaneamente la sua necessità.
cosa
fare:
rimanere, inizialmente, in passiva attesa;
ascoltare con attenzione quello che dice fino a quando non si è
capito il problema;
usare domande chiuse per portare avanti la conversazione;
mostrarsi cordiali, cortesi, ma soprattutto diretti e specifici.
Attenzione!
Al cliente “dogmatico/che chiede” non interessa
il rapporto relazionale, ma solo quello economico quindi è
probabile che non potrà esistere alcun rapporto con questo
tipo di cliente!
Lottare con la sua dogmaticità può provocare un conflitto!
2.
Il cliente aggressivo
E’
una sfida anche per le persone più abili.
Solitamente ritiene che il suo problema sia causato da un errore
dell’operatore
cosa fare:
ascoltare per comprendere il suo problema;
mettersi in relazione: rispondere in termini generali o in senso
lato;
proporre una soluzione e attuarla;
mostrarsi e rimanere calmi, pazienti, cortesi e rassicuranti
Con
il cliente aggressivo rimanere molto calmi, non farsi coinvolgere
emotivamente e non assumere un tono aggressivo come se fosse un
fatto personale.
3.
Il cliente passivo
Non
è un cliente “sicuro”, perché non si lamenta
mai!
che
fare:
sollecitare
periodicamente il suo giudizio sul/sui servizi;
se si ritiene soddisfatto chiedere cosa si aspetta di più
4.
Il cliente che ama parlare
E’
quello più piacevole ed interessante, ma anche quello che
fa perdere più tempo!
cosa
fare:
gestire
bene il colloquio con domande chiuse;
limitare le domande aperte alle necessarie spiegazioni/chiarimenti;
dare risposte concise evitando conversazioni non professionali
Controllo
dello spazio
Lasciare
poco spazio alla conversazione in modo da non consentire al cliente
di interrompere troppo spesso. Lo si può fare rimanendo cortesi
senza apparire eccessivamente sbrigativi;
tra ogni frase e l’altra le pause devono essere più
brevi del solito.
5.
Il cliente sicuro di sé
Ha
un’idea precisa di quanto vuole e va diritto allo scopo: il
suo tempo è prezioso
cosa
fare:
ascoltare
le sue richieste;
svolgere rapidamente le operazioni;
dare risposte e non proposte;
dare dati specifici oggettivi;
il tutto in estrema sintesi
Il
cliente sicuro di sé non ama sentirsi dire cosa deve fare
ed è principalmente interessato alla sostanza e non alla
forma!
6.
Il cliente abitudinario
Vuole
sapere come vengono fatte le cose, non ama i cambiamenti e cerca
la relazione
cosa
fare:
rassicurarlo
su quello che si sta facendo;
offrirgli prodotti/servizi sperimentati;
essere amichevoli;
cercare di far svolgere tutta l’operazione dallo stesso operatore
(se possibile)
7. Il cliente socievole
Il cliente socievole è sensibile al prestigio di
essere cliente della XY!
Trattarlo bene significa promuovere l’immagine della XY attraverso
di lui
Vuole
essere riconosciuto;
si preoccupa della propria immagine;
non rispetta il tempo degli altri;
vuole sentirsi l’unico interlocutore.
cosa
fare:
dimostrare subito di riconoscerlo;
personalizzare il più possibile il rapporto;
proporre nuovi servizi;
farlo sentire importante;
non mostrarsi impazienti;
sorridere ed essere disponibili.
8.
Il cliente perfezionista
E’
molto attento alla competenza tecnica;
non è interessato alla relazione;
accetta le proposte con riserva;
fa un confronto con la sua esperienza e i sui criteri di giudizio;
ama essere trattato formalmente
cosa
fare:
dare
risposte puntuali e precise;
non eludere le sue domande;
non spingerlo a prendere decisioni rapide;
fornirgli elementi oggettivi e analitici;
essere disponibili e formali.
luglio 2018
|