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2°
2005 Club CMMC |
Venerdì
2 dicembre 2005
Banca Intesa - Palazzo Besana - piazza
Belgioioso 1 - Milano
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All'incontro
hanno partecipato 102 addetti in rappresentanza di 71 aziende
Regolamentare
il mercato, far crescere le professionalità e sensibilizzare
tutti gli interlocutori: questi gli argomenti del meeting di CMMC.
Come stanno il CRM ed i Contact Center
in Italia?
2005, ancora un
anno di transizione: si sono aperti nuovi mercati per
i CC, ma i margini sono critici; é cresciuto
l'outsourcing, ma si é visto anche l'insourcing;
il clima interno ai CC si correla sempre più
al livello di soddisfazione del cliente; si impiegano
collaboratori LAP, ma ci si propone di formare professionisti;
si é consapevoli di dover migrare su nuove piattaforme
tecnologiche, ma i percorsi non sono ancora definiti;
le problematiche
che affrontano imprenditori e manager sono
più complesse,
ma non sempre tra loro correlate.
La
relazione di Mario Massone
La
presentazione (755K) |
Delocalizzazione:
criticità e opportunità
Presentazioni
di esperienze off-shore.
Attrattività
ed elementi di confronto: costo per contatto, per ora
lavoro, costo per agent, turnover personale, costi telefonici
e IT, costi della burocrazia locale, ecc.....
-
Roberto Boggio, Transcom WW
Transcom WW è una realtà
di 11 mila dipendenti distribuiti in 42 Contact
Center in tutta Europa e che da poco ha inaugurato
l’apertura di una nuova struttura in Tunisia
che servirà l’Italia e la Francia.
La delocalizzazione è un processo complesso
che si sta avviando verso un livello di maturità;
se l’imprenditore fino a qualche tempo fa
era alla ricerca di opportunità nella mano
d’opera qualificata, nel risparmio del costo
del lavoro e nei contributi all’iniziativa,
oggi si va alla ricerca degli aspetti più
concreti di tutela
legale. Occorre però considerare che l’origine
di tale fenomeno va ricercato nella condizione
in cui versa il mercato del lavoro nel nostro
Paese. Costi elevati dei CCNL e bassa flessibilità.
Con la normativa Biagi è vero che diminuisce
il costo e aumenta la flessibilità, ma
è pur vero che gli abusi dell’applicazione
sono spesso eccessivi. Si va verso la delocalizzazione
per una serie di vantaggi, ma non bisogna trascurare
alcune limitazioni derivanti ad esempio dagli
alti costi delle linee dati, che possono frenare
tale processo. Per poter mantenere saldi gli investimenti
del settore in Italia, bisogna regolamentare il
mercato del lavoro, creare associazioni di categoria
e un’Authority per Call Center e bisognerebbe
intervenire politicamente per sensibilizzare l’opinione
pubblica sull’importanza che tale mercato
ricopre nella responsabilità del rapporto
con milioni di utenti.
Relazione
completa
(1.485K) |
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Roberto Montandon, CP Service
CP
Service è una un’azienda in nearshore
che conta 3 CC dislocati in Romania dove lavorano
all’incirca 300 operatori
sul mercato locale e europei quali l’Italia,
UK, Germania e Romania. I vantaggi riscontrati
nell’esperienza di delocalizzazione per
CP service sono molteplici: l’elevata scolarità
della popolazione, la stabilità del Paese,
la vicinanza linguistico/culturale e i bassi costi
del lavoro (un operatore mediamente percepisce
un salario che va dai 240 ai 320 euro lordi al
mese). A questi si aggiungono pure bassi livelli
di turnover e flessibilità dei contratti,
minacciati però dall’elevata competizione
e dalla necessità di aumentare le ore dedicate
alla formazione. Esistono comunque ancora delle
barriere derivate dagli elevati costi di connettività
e dalla bassa qualità delle trasmissioni
dati, gli elevati prezzi degli affitti e la tassazione
in certi casi molto cara; ma la delocalizzazione
rimane comunque un’opportunità se
concepita nella complessità dei fattori
che concorrono alla propria realizzazione.
Relazione
completa
(945K) |
L'intervento
di Silvio Spescha (Posteitaliane) ha
posto in evidenza come la strenua ricerca della convenienza
economica nella delocalizzazione o alle volte forzata
da commesse male introdotte sul mercato, lede alla qualità
dei servizi
erogati. "La Divisione
Call Center di Posteitaliane è fra le prime certificate
Vision 2000 ed è da sempre sensibile ai sistemi
di certificazione del processo, ma stiamo oggi riflettendo
sulla responsabilità che l’azienda ha nei
confronti delle circa 1.500 persone che lavorano per
noi, di cui circa un terzo dipendenti a tempo determinato.
Riteniamo che rilasciare una certificazione della capacità
operativa della persona è un momento per riconoscere
ai nostri collaboratori la competenza acquisita di responsabile
della relazione, che è ciò che noi rilasciamo
al cliente finale. Occorre spostare l’attenzione
da parametri strategici puramente quantitativi a qualitativi,
ogni relazione condotta dagli operatori ha una responsabilità
culturale, pertanto bisogna creare un circolo virtuoso
per rilasciare alla persona un certificato che diventa
un elemento differenziatore fra tutti coloro che lavorano
in questo settore".
Realizzare
soluzioni di self-service con multicanalità.
Workshop. Discussione animata
dalle testimonianze di alcuni protagonisti appartenenti
alla filiera del mercato.
Premessa. La recente analisi condotta da "suggerisci.it"
ha evidenziato che la valutazione più critica
sulla qualità riscontrata per i call center
riguarda i tempi di attesa con Ivr e i tempi di accesso
in generale.
Al
crescere dei volumi trattati e dei diversi media di
contatto, con gli sviluppi della tecnologia (dtmf,
TTS, riconoscimento vocale), con i condizionamenti
collegati al contenimento del costo per contatto,
tutto ciò cercando di aumentare il livello
del servizio fornito ai clienti finali, il front-office
é stato interessato da soluzioni di gestione
automatica del processo di contatto in multimodalità,
soluzioni che offriranno anche l'opportunità
di gerstire nuove tipologie di servizi.
Quali sono le esperienze, i servizi più idonei,
quali sono le esigenze ancora non adeguatamente soddisfatte,
quali i ritorni ottenuti, quali gli scenari possibili,
ecc..
-
Francesco Rosato, Unicredit Banca
Nel settore bancario da cinque anni a
questa parte si è avvertito un mutamento
del natura del traffico telefonico gestito che,
da semplice phone banking, si è evoluto
in buona parte in attività commerciale.
Questo
cambiamento ha comportato di riflesso un nuovo
impiego dei menù di accesso ai servizi
che sono stati ampliati e attribuiti spesso ad
una numerazione unica. In tale ambito hanno giocato
un ruolo fondamentale i portali a riconoscimento,
che hanno considerevolmente contribuito alla riduzione
dei tempi di percorrenza degli IVR (da 1' e 30''
con IVR a 57''-50'' con riconoscimento vocale)
e ai quali si sono aggiunte le soluzioni di pop-up
delle applicazioni che hanno migliorato i tempi
e la qualità delle risposte dell’operatore.
Sul piano tecnologico le soluzioni automatiche
di TTS in essere sul mercato sono certamente a
un buon livello, vi sono ancora problemi per quelle
di tipo ASR, ma le condizioni di incremento della
domanda e la propensione dei giovani ad utilizzare
il riconoscimento vocale, fanno ben sperare in
una evoluzione che giova sia al cliente che al
Call Center. |
-
Emilio Mazzola, Gruppo COS
La gestione coordinata di più canali di
interazione con il cliente, è ormai già
da tempo per COS un elemento strategico e differenziante
sul mercato. Con la multicanalità aumentano
le opportunità di contatto, si migliora
l’efficacia e l’efficienza operativa
e la customer experience.
L’evoluzione della self automation fra l’altro
è un’opportunità per le aziende
e una valida alternativa alla delocalizzazione.
In Italia come in Spagna, nonostante una scarsa
diffusione di soluzioni evolute, ci sono valide
condizioni per cui occorre riflettere sull’importanza
di tali implementazioni. Pensiamo ad esempio,
al notevole incremento del numero di utenti utilizzatori
di cellulare e internet, che certamente testimoniano
una radicale evoluzione della domanda di servizi
di self-service, alcuni ormai già maturi
e altri per cui le aspettative di successo sono
elevate. COS ritiene che la progettazione di servizi
in self-service di successo avviene con un chiaro
orientamento al processo e non più alla
sola riduzione dei costi e attraverso la capacità
di gestione del cambiamento organizzativo, della
flessibilità e della qualità del
servizio.
Relazione
completa (910
K) |
- Gianluca Ferranti, Reitek
Negli
obiettivi di un CC
in generale rientrano l’incremento dei ricavi,
il miglioramento del Customer Service, la gestione
della
Customer Experience e la riduzione dei costi operativi.
In un contesto complesso che richiede diversi
sforzi per rendere efficaci le performance nel
mercato, la reingegnerizzazione dei processi di
front-office assume un carattere differenziante.
La relazione gestita dall’operatore va valorizzata
nella percezione del cliente finale, visti gli
elevati costi di mantenimento delle risorse umane
e strategicamente coordinata con strumenti in
self service semplici e intuitivi nell’utilizzo.
Di qui nasce una nuova interpretazione dell’approccio
al mercato che definiamo CIRM, ovvero Customer
Interaction & Relationship Management, dove
l’interazione in self-service e la relazione
tramite operatore sono strategicamente coordinati.
Relazione completa
(620K) |
Riassunti
degli interventi curati da Sabino Sgaramella
Consuntivo
attività svolte da CMMC nel 2005
Presentazione risultati sondaggio "3
domande per programmare il 2006"
Relazione
completa
(188K)
Immagini
del meeting
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Premi
CMMC Manager 2005
- Contributo all'Innovazione
- Attenzione alla Qualità dei Servizi
- Impegno crescita Risorse Umane
- Sistemi di Gestione dei Clienti
Per conoscere i vincitori
I vincitori parteciperanno all'assegnazione
degli Award Europei di ECCCO 2006.
I
candidati a questi premi possono appartenere
anche ad Aziende non iscritte a CMMC.
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