|  |  
              “Privacy & Customer Service con il GDPR”
 
  Responsabile 
              Protezione Dati 
 Incontro organizzato dal Club CMMC in collaborazione con Altroconsumo.
 
 
 Data: martedì 13 marzo 2018 --- dalle 9,30 alle 12,30----fatto!!
 
 Sede dell’incontro: Altroconsumo 
              - Via Valassina 22 - Milano
 
 
  Agenda - Cosa cambia nelle aziende con l’applicazione del GDPR
 - L'impatto del GDPR rispetto alle attività del Customer 
              Service
 - Casi concreti condivisi e affrontati con gli esperti del settore.
 
 Relatori:
 Marco Maglio, Studio 
              Maglio & Partners
 Danilo Mimmi, Altroconsumo
  Premessa Il 
              nuovo Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), che 
              sarà direttamente applicabile a partire dal 25 maggio 2018 
              impone di dare un supporto informativo/formativo al personale dei 
              customer care. Si tratta di capire come vengono gestiti i dati utilizzati 
              nell'ambito delle attività del servizio clienti e i consensi 
              al trattamento dei dati personali. Quale impatto operativo ci sia. 
              Quali siano le responsabilità.
 Ci siamo dati un po’ di tempo per l’impostazione del 
              programma, perché, prima le aziende hanno dovuto fare le 
              loro verifiche interne sugli effetti prodotti dall’entrata 
              in vigore della normativa e hanno deciso la loro strategia.
 Poi stanno affrontando gli impatti in ciascuna funzione: di marketing, 
              commerciale, ecc…
 Quella dei front e del back office del servizio clienti resta comunque 
              una delle prime aree di intervento.
 
 
  Alcune note dopo incontro In base alla impostazione del Regolamento, i dati 
              personali sono una “materia prima”. Alle aziende serve 
              avere un nuovo modello di business che consenta di valorizzare il 
              dato.
 Cambia lo stile dell’Informativa, che deve comunicare, ad 
              esempio usando tabelle, ma anche infografiche, simboli e videoclip.
 Cambia il Consenso, deve essere specifico per una certa attività, 
              ma anche per più livelli di attività. Deve essere 
              espresso.
 Il consumatore diventa protagonista.
 Le attività della Privacy non sono più accessorie, 
              ma prioritarie.
 Il nuovo Registro dei Trattamenti è uno strumento di lavoro 
              a disposizione del titolare.
 Il Responsabile DPO ha un ruolo di consulente, di supporto, per 
              custodire ed aggiornare la documentazione. Il nominativo del DPO 
              va comunicato al Garante e deve essere presente nell’informativa. 
              Il DPO non è obbligatorio.
 Da segnalare nuovi diritti del consumatore: il diritto all'oblio 
              (ottenere dal titolare la cancellazione dei propri dati personali), 
              la limitazione d'uso dei dati a precise finalità e la portabilità 
              del dato (quando il consumatore richiede trasferimento ad altro 
              titolare).
 
 
  Per iscritti CMMC: - consultare presentazione dell'Avv. M. Maglio
  
 - consultare presentazione 
              Danilo 
              Mimmi, Altroconsumo
  
 La data protection sarà sempre di più un fattore 
              competitivo e favorirà le aziende che capiranno che non si 
              tratta più solo di una serie di adempimenti da gestire, ma 
              di un processo organizzativo aziendale che ha natura produttiva 
              e non solo normativa (Avv. Marco Maglio).
 
  
 
              
                | foto 
                    di gruppo dei partecipanti (il gruppo non é al completo in quanto alcuni non si 
                    sono fatti ritrarre per motivi di privacy)
 |   
                |  |   
               Per informazioni: Segreteria Club CMMC: Laura Cappetti tel.02 72021195 - e-mail: info@club-cmmc.it
 
 
  Si 
              ringrazia Altroconsumo 
 
  La figura del Data Protection Officer (DPO), 
              come previsto dal nuovo regolamento europeo sulla privacy, sarà 
              obbligatoria per tutti i 28 Stati Ue a partire da maggio 2018 (GDPR 
              – General Data Protection Regulation). Muovendosi nell’ambito dell’osservazione, della valutazione 
              e della gestione del trattamento dei dati personali, tale figura 
              deve destreggiarsi tra competenze molto diverse tra loro, che spaziano 
              dall’informatica al diritto, dall’analisi dei processi 
              aziendali alla valutazione del rischio.
 Sebbene molti aspetti siano ancora in fase di chiarimento, ciò 
              che emerge dall’analisi delle regolamentazioni esistenti è 
              la necessità di creare una figura che sia in grado di operare 
              in condizioni di terzietà e indipendenza rispetto alle altre 
              figure apicali; inoltre, vista la centralità dei “dati” 
              rispetto alle trasformazioni digitali nelle organizzazioni, il DPO 
              sarà chiamato ad interpretare le esigenze del business, contribuendo 
              - al pari delle altre figure qui descritte - a sviluppare quel collante 
              fondamentale tra la definizione delle strategie e la loro implementazione.
 Tratto da:
 La leadership 
              manageriale nell'era della trasformazione digitale (e oltre)
 
 
  Dal 25 maggio, il Gdpr riguarderà anche tutti i trattamenti 
              effettuati da data controller (in italiano, titolari del trattamento) 
              o data processor (in italiano, responsabili del trattamento) non 
              stabiliti sul territorio dell’UE purché questi: riguardino 
              l’offerta di beni o servizi offerti, anche gratuitamente, 
              a persone fisiche (c.d. interessati) all’interno dell’UE; 
              riguardino dati raccolti attraverso il monitoraggio dei comportamenti 
              dei soggetti interessati, svolti sul territorio UE. La portata di questa norma è semplicemente rivoluzionaria. 
              Il Gdpr incarna la norma più avanzata allo stato attuale 
              volta a superare i tradizionali confini posti dalla territorialità, 
              dal foro competente, dalla giurisdizione applicabile basata su equilibri 
              geopolitici e dal principio di stabilimento.
 Il 
              legislatore europeo ha colto l’impossibilità di far 
              rispettare sul web le leggi come tradizionalmente scritte laddove 
              ancorate al solo principio di stabilimento e di conseguenza con 
              il Gdpr viene invertito il criterio di determinazione della legge 
              applicabile con uno straordinario capovolgimento dei soggetti attori: 
              a determinare la legge applicabile non sarà più il 
              luogo in cui è stabilito il titolare del trattamento, ma 
              il luogo in cui risiede, vive e opera l’interessato persona 
              fisica, se stabilito nel territorio dell’Unione Europea. La 
              forza di questa norma, unitamente alle sanzioni parametrate, nel 
              massimo, fino al 4% del fatturato annuo mondiale del trasgressore, 
              giustifica l’attenzione che nel mondo tutti gli attori economici 
              e politici stanno mettendo nel seguire le dinamiche applicative 
              del Gdpr.
 Tratto da:
 "Gdpr, 
              a chi si applica davvero?" di Rocco Panetta
 
              
                | foto 
                    della visita al centro di contatto di Altroconsumo |   
                |  |  
  
 |