Emergenza
e Relazione con i Clienti Cittadini
marzo 2020
Dopo
l’emergenza Coronavirus, nei Contact Center tutto ritornerà
come prima? Forse no.
Pensiamo
che
con la realizzazione di una importante attivazione del lavoro da remoto
si potranno infrangere alcune barriere culturali e apprezzare i relativi
vantaggi.
Nel seguito espongo qualche breve riflessione. Da
parte del committente, si potranno riscontrare gli effetti su continuità
e qualità del servizio.
Per i BPO che erogano il servizio, sarà possibile capire
come impiegare meglio e a minor costo le competenze disponibili
sul territorio.
I collaboratori potranno confrontarsi con l’efficacia della
flessibilità degli orari e con le attività più
conciliabili rispetto alle proprie esigenze di vita.
Si
potrà metter mano ai processi della relazione ed esperienza
clienti con interventi di digitalizzazione, ma anche rendendo tali
processi più semplici, facili da controllare, più
efficaci e più adattabili alle mutevoli esigenze dei mercati.
Durante
questa emergenza i clienti/cittadini - in particolare quelli appartenenti
alle fasce di età oltre i 50 anni - prendono coscienza che
gli strumenti digitali possono risolvere meglio certe situazioni
di relazione con aziende ed enti e gli stessi clienti/cittadini
hanno più tempo da dedicare alla “formazione sul campo”
per migliorare la loro capacità di utilizzo dei nuovi canali
di contatto.
Molti
cambiamenti sono indotti dal diverso utilizzo che i clienti/cittadini
fanno dei canali digitali durante il periodo di emergenza Coronavirus
e delle risorse che aziende ed enti mettono in campo. Se la produttività
risulta buona anche con un uso limitato di persone, è pensabile
che difficilmente si torni indietro ai modelli pre-crisi.
Si potranno organizzare diversamente le risorse umane, molto oltre
le tradizionali categorie di outbound e inbound, realizzando un
efficace rapporto umano attraverso conversazioni sempre più
personalizzate. Anche grazie all’aiuto dell’Intelligenza
Aumentata si potrà disporre di veri professionisti.
Attuando
scelte correlate alle strategie di SCR si diminuirà l’alta
concentrazione di dipendenti nello stesso ambiente di lavoro, con
vantaggi sociali per i minori tempi di trasferimento e per gli effetti
sull’inquinamento e con risparmio sui costi del pendolarismo.
Se le modifiche organizzative si accompagneranno alle innovazioni
del layout degli ambienti di ufficio si potranno ridurre i costi
immobiliari (ma vanno messe in conto le resistenze di chi opera
nel settore real estate).
Le
decisioni in tempo di emergenza non seguono il tradizionale modello
di business case, la velocità necessaria richiede soluzioni
tattiche.
Il beneficio economico non compare come una priorità, ma
contano soprattutto l’efficacia e la velocità nel raggiungere
il risultato.
Tutti stanno facendo investimenti importanti per dare continuità
al servizio con attenzione alla salute delle persone.
Dopo l’emergenza si dovranno considerare i costi economici
e capire come recuperare.
Si rivedranno gli schemi di compensazione per le attività
svolte dai contact center, puntando al raggiungimento di obiettivi
delle filiere aziendali e personali, estesi a benefici di varia
natura, oltre il welfare e la formazione, per coinvolgere le persone
attorno alla forza identificante di un marchio.
Per
finire, l’emergenza contribuisce ad intaccare i tradizionali
modelli di rapporto tra capo e dipendente basati su controllo del
tempo e delle presenze.
Il management avrà sperimentato come mettersi in discussione
sui nuovi modelli e ciò agevolerà una transizione
necessaria per realizzare ciò che insegnano le pratiche migliori.
Non varrà più il “tanto si è sempre
fatto così, non vedo perché cambiare!”
Mario Massone
13 marzo 2020
Le
aziende sui social durante l'emergenza coronavirus
Nella lotta all'epidemia molte imprese, oltre a riscoprire
il loro ruolo sociale, hanno adottato misure per proteggere i propri
dipendenti, consentendo loro, ad esempio, di optare per modalità
di lavoro remoto e flessibile. Leggere
alcune testimonianze.
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