Integrare i nuovi canali digitali nel servizio
clienti
di Paolo Fabrizio
Con il proliferare
di social network ed app di messaggistica istantanea i comportamenti
dei consumatori sono cambiati radicalmente.
Infatti in pochi anni la diffusione capillare di smartphone e tablet
ci ha reso quasi sempre connessi alla rete.
Senza neanche accorgerci, sfruttiamo ormai qualsiasi momento, inclusi
i cosiddetti ‘tempi morti’ da e verso il posto di lavoro,
per comunicare: inviamo e riceviamo email, consultiamo il web e
soprattutto interagiamo costantemente attraverso i social network
e le app (in Italia Messenger e Whatsapp regnano incontrastati).
Nuove aspettative dei clienti, nuove opportunità
per le aziende
Risultato? sempre più clienti utilizzano anche questi canali
digitali per chiedere assistenza alle aziende.
Si tratta di strumenti che consentono ai clienti di farlo in modo
diretto e pressoché immediato e che perciò pongono
pressione alle aziende. Queste si trovano così di fronte
a nuove sfide da raccogliere ed opportunità (il 42% dei consumatori
che contatta un’azienda via social network si attende una
risposta entro 1 ora - Convince&Convert).
Inoltre
le conversazioni via social network sono pubbliche.
Perciò anche altre persone possono leggere le interazioni
via Facebook o Twitter (soprattutto quelle più delicate)
e giudicare l’operato delle aziende ancora prima di diventare
clienti, senza però necessariamente fornire alcun segnale
tangibile.
Questo
scambio di esperienze, stati d’animo ed emozioni è
una incredibile fonte di ricchezza a cui attingere
per:
• I clienti che consultano social network e forum prima di
decidere con chi fare business
• Le aziende che hanno la possibilità di ascoltare
ed intercettare in tempo reale gli umori dei clienti (attuali e
potenziali)
Ecco
che i canali digitali - in primis i social network - sono diventati
potenti amplificatori di esperienze, siano esse positive o negative.
Ma
c’è di più: questo scenario già ricco
di cambiamenti non facili da metabolizzare per le aziende è
in continua evoluzione, tant’è che l’uso dell’intelligenza
artificiale sta già bussando alla porta del servizio clienti...
I nuovi canali: l’ascesa di App e chat bot
In un contesto sempre più fluido, negli ultimi mesi un nuovo
duo di canali si è affacciato prepotentemente sulla scena
del servizio clienti; mi riferisco alle App di messaggistica istantanea
e ai chat bot (assistenti virtuali) che sta destando l’interesse
di molte aziende. Non a caso il colosso Facebook ha contribuito
ad incentivare l’utilizzo di questi canali avendo aperto recentemente
la propria App (Messenger) all’integrazione con i chat bot.
Per
la cronaca Facebook Messenger è in continua crescita e conta
attualmente oltre 1 miliardo di utenti attivi (!)
In
pochi mesi molte aziende, tra cui multinazionali del calibro di
Hyatt Hotel e KLM, hanno rapidamente integrato questo canale nel
proprio paniere di canali dedicati al servizio clienti.
In effetti i vantaggi sono evidenti:
-
I clienti ottengono riposte in tempo reale interagendo con ‘assistenti
virtuali’ 24 ore su 24
- Gli
assistenti virtuali forniscono informazioni standard ai clienti,
con possibilità di escalation ad un operatore ‘umano’
per tematiche più complesse
-
Le aziende conversano con i clienti in un ambiente più
protetto rispetto ai social network (le conversazioni via App
sono private)
Pur
trattandosi di un nuovo trend, il duo App/chat bot
sta rivoluzionando in breve tempo le modalità di interazione
cliente-azienda obbligando queste ultime a rivedere le strutture
del proprio customer service. Ne ho parlato in un
recente articolo sul mio blog che puoi leggere a questo
link:
Questi
sono stati alcuni dei temi affrontati nel Masteclass sul Social
Customer Service organizzato dal Club CMMC fondato da Mario Massone,
al quale ho avuto il piacere di partecipare in veste di relatore
lo scorso 22 settembre a Milano.
Libro:
Se vuoi approfondire il tema del servizio clienti digitale ti consiglio
il mio libro
‘La
Rivoluzione del Social Customer Service’, il
primo in assoluto in Italia su questo tema. E’ un testo ‘interattivo’
nel quale troverai casi studio internazionali, contributi di esperti
e test di auto-apprendimento.
Paolo
Fabrizio, settembre 2016
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