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Incontro
con il Luca D'Ambrosio
Presidente Assocontact
1)
Come Presidente, quale la maggiore responsabilità che sente
di dover affrontate e quale l’aspetto che più la conforta?
Sono molti i temi da affrontare, primo fra tutti l’imminente
rinnovo del contratto collettivo nazionale delle telecomunicazioni
che ci coinvolge direttamente in quanto Assocontact rappresenta
il 75% dei Contact Center in Outsourcing. A seguire la mia Presidenza
ha come obiettivo quello di rafforzare l'identità e la rappresentanza
dell’associazione sia internamente, presso i singoli associati,
sia esternamente, rispetto ai soggetti istituzionali e di mercato.
Per fare questo, in accordo con gli organi direttivi, possiamo e
dobbiamo mettere in campo numerose azioni. Ad esempio sviluppare
strumenti e servizi utili alle imprese associate per far fronte
alle crescenti complessità del mercato, oppure stabilire
commissioni di lavoro permanenti che abbiano mandato e responsabilità
di rappresentare gli interessi degli associati con gli organi istituzionali,
in particolare con i ministeri dello Sviluppo Economico, del Lavoro,
delle Politiche Sociali e dell’Economia. Sono forte del fatto
che il nostro settore industriale è si “giovane”
e recente, ma può contribuire molto alla crescita del paese
soprattutto in tema di occupazione
2)
Assocontact si muove in un contesto dell’economia italiana
a dir poco complesso. Tra i vari temi sul tavolo - tra cui, privacy
e tutela dei consumatori, giuslavoristica e sindacale, competizione
e redditività delle imprese - quale aspetto pensa si debba
affrontare con priorità?
In questo momento la nostra urgenza è quella di tutelare
e difendere un mercato che impiega circa 80 mila persone e vale
più di un miliardo di euro. Il nostro è un settore
“labour intensive”, in cui il costo del lavoro può
arrivare a coprire il 75/80% dei bilanci delle nostre aziende. Si
rendono quindi necessarie norme e interventi ad hoc, primi fra tutti
in tema di fiscalità, che restituiscano competitività
al settore.
3)
L’attuale fase di mercato accelera l’impiego di nuovi
modelli di comunicazione e di business. Cosa pensa si debba fare
affinché i contact center restino protagonisti sul mercato
della relazione con il cliente-cittadino?
I contact center, con la loro vocazione e capacità di interazione
multicanale, sono in grado di valorizzare i nuovi modelli di contatto
che le grandi organizzazione e i soggetti pubblici hanno con la
propria customer base e il cliente cittadino. Ritengo che in questo
contesto di rapida evoluzione e innovazione, che ha visto l’esplosione
di facebook, twitter, linkedin, badoo, foursquare, etc, e aziende
del nostro settore abbiano saputo cogliere queste opportunità
e assolvere alla funzione di facilitatori delle relazioni e di accesso
alle informazioni con le grandi aziende e la pubblica amministrazione.
4)
La disoccupazione giovanile in Italia é un problema prioritario.
L’età media degli addetti nei contact center sta crescendo.
Il settore può ancora rappresentare un’opportunità
per i giovani? Se sì, a quali condizioni?
Al di là dei luoghi comuni legati a chi lavora in un call
center, che oggi sono ambienti di lavoro molto lontani da quelli
rappresentati nei film di qualche anno fa, il nostro è uno
dei settori più attivi sul fronte dell’inclusione sia
giovanile che delle donne.
Per i giovani questo lavoro può rappresentare il primo punto
di ingresso nel mondo dell’occupazione e, grazie alla flessibilità
degli orari, può essere un accompagnamento durante il percorso
di studi universitari. Ma non solo. Il nostro settore rappresenta
una grande opportunità per le donne, soprattutto per quelle
che si riaffacciano al mondo del lavoro dopo una maternità,
mentre al Sud, dove il tasso di disoccupazione è molto alto,
il lavoro nei call center è vissuto come posto sicuro dove
è possibile crescere professionalmente.
5)
Concludiamo con un auspicio. Cosa si augura per il settore dei contact
center in Italia?
Mi auguro che il nostro settore, molto penalizzato negli ultimi
anni, possa continuare a crescere all’insegna soprattutto
della professionalità. Confido inoltre che si possano trovare
momenti di dialogo e confronto costruttivo con le principali istituzioni
utili a dare a questo comparto quelle norme e regole necessarie
al suo sviluppo e alla sua sostenibilità nel tempo.
novembre
2001
Luca
D’Ambrosio - Presidente Assocontact (profilo
professionale)
44 anni. Il suo percorso professionale inizia nel 1984 in Amaglio
per poi proseguire in Medal Leasing nel ruolo di Ispettore Vendite.
Nel 1991 entra in Stabilimento Grafico Scotti come Responsabile
Commerciale, acquisendo in un secondo momento l’incarico
di Responsabile di Stabilimento. Dal 1996 al 1999 è in
Reader’s Digest, multinazionale americana nel campo dell’editoria,
come Direttore di Produzione. La posizione lo porta a gestire
progetti complessi con prolungati periodi di permanenza a Londra.
Nel 1999 diventa Direttore Operativo di Pagine Italia, società
del Gruppo Fininvest operante nel campo della diffusione multicanale
delle inserzioni pubblicitarie. Nel 2009 entra in Visiant Contact
in un primo momento come Direttore Operativo per poi esser nominato
Direttore Generale e, e nel 2010, Amministratore Delegato. |
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