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Comunicazioni
multimediali per i Contact Center
Grazie alla tecnologia italiana sviluppata
da IFM Infomaster con nuovi chip, schede e software in grado di gestire
i contatti nelle loro varie forme.
CMMC ha incontrato Emilio Barlocco
- Presidente ed Amministratore Delegato di IFM Infomaster - e gli
ha rivolto le seguenti 6 domande.
(maggio 2005).
domanda
1)
Grazie alla R&D di IFM Infomaster è stato da poco annunciata
la produzione di una nuova piattaforma tecnologica. Può descriverci
di cosa si tratta?
"Il nostro progetto – denominato LightHouse
- prende il via dalla constatazione che la potenza di calcolo dei
moderni processori li rende in grado di svolgere funzioni di Digital
Signal Processing, da sempre delegate a costose e poco flessibili
schede dedicate. Il progetto è partito quindi dalla realizzazione
di uno speciale chip in grado di rendere disponibili al processore,
nella loro forma nativa, i dati provenienti dalla rete telefonica
digitale. Grazie ad esso il laboratorio IFM ha sviluppato una famiglia
di schede ed un framework software che permette il completo controllo
della segnalazione e dei media. In tal modo IFM assumere il controllo
della catena tecnologica".
domanda
2)
La scheda sviluppata da IFM Infomaster trasferisce quindi le segnalazioni
ed i media provenienti dalla rete telefonica ISDN?
"Tutte le attività di Digital
Signal Processing sono effettuate dal/dai processori dell'host.
Credo che questo aspetto sia in linea con l'attuale tendenza di
sviluppo dei processori. La potenza computazionale resa disponibile
è infatti sempre più esuberante, vedi processori dual
core e "the Cell", per non parlare dei processori (che
sono programmabili) presenti sulle schede grafiche. La legge di
Moore continua ad essere rispettata.
Questo fatto ci consente un totale controllo e la possibilità
di realizzare funzioni che non potrebbero essere sviluppate utilizzando
le interfaccie di rete tradizionali o dovendo agire sul firmware.
L'aver trasferito sull'host tutte le componenti di processo ci rende,
inoltre, indifferenti rispetto al tipo di connessione alla rete
pubblica. Voglio dire che, se, domani, la rete dovesse consentire
collegamenti diretti su IP per il nostro sistema è del tutto
irrilevante".
domanda
3)
Sarà perciò possibile gestire le comunicazioni, indipendentemente
dai media e dai protocolli di trasmissione impiegati? In particolare
quali standard sono compresi?
"Dal
punto di vista software è stata realizzata tutta la catena
degli stack (ISDN, H324M, SIP, RTP, ecc.) ed in particolare lo stack
H324M che permette la gestione delle video-chiamate da e per i telefoni
cellulari di terza generazione.
Dal punto di vista applicativo il sistema che si interfaccia a LightHouse
può quindi ricevere ed emettere chiamate video UMTS dai normali
flussi ISDN e sulle stesse numerazioni (numeri neri, numeri verdi,
848, ecc.) su cui sono gestite le tradizionali comunicazioni. Il
sistema è in grado di riconoscere il tipo di media della
chiamata ed attivare le opportune componenti software per la gestione".
domanda
4)
Quale è la prima ricaduta del progetto LightHouse nel settore
dei Call e Contact Center?
"Si
tratta del Video Call Center UMTS su rete fissa. PhonesEnterprise
si arricchisce delle funzionalità di gestione della video
telefonia UMTS. A differenza dei sistemi attualmente in uso, PhonesEnterprise
è in grado di gestire, su un'unica numerazione, qualsiasi
tipo di chiamata audio e video. Tra le nuove possibilità,
per esempio, si può rispondere ad una video-chiamata generando
in modo automatico un video messaggio interattivo, gestire video
clip di coda, scegliere un filmato dal proprio desktop e trasmetterlo
all'interlocutore, commentandolo".
domanda
5)
Quali effetti può produrrre l’introduzione della piattaforma
tecnologica LightHouse su applicazioni di tipo self-service multimediale?
"Questo
è un elemento particolarmente interessante. Infatti la gestione
del video si estende, ovviamente, anche alla componente IVR che,
adesso diventa di fatto un media server. Oltre le ovvie funzioni
di gestire clip interattivi di accoglienza e di coda, oltre a consentire
all'operatore di inviare dinamicamente un video all'interlocutore
e, se del caso commentarne il contenuto, il sistema può essere
utilizzato per applicazioni in cui, on demand, sia necessario distribuire
contenuti, quali, ad esempio, video streaming, cataloghi on line,
didattica, istruzioni per l'uso, ecc..."
domanda
6)
Per concludere, quale peso assume l’annuncio di una nuova
tecnologia LightHouse in un panorama competitivo in forte evoluzione?
"Per
esprimere una vera capacità innovativa, libera da condizionamenti,
IFM ha deciso di investire per assumere il diretto controllo della
filiera tecnologica. Ritengo che con questo progetto IFM si porti
ad un livello di tecnologia che non trova riscontro nel panorama
nazionale e si pone su un piano d'avanguardia anche nei confronti
del mercato estero. Abbiamo sempre cercato di anticipare i tempi
per interpretare i bisogni emergenti e spesso, purtroppo, abbiamo
incontrato ostacoli nei limiti imposti dalla tecnologia disponibile.
Grazie al progetto Lighthouse siamo oggi in grado di superare questi
limiti e ci poniamo, nel nostro settore, tra i pochi attori in grado
di concretizzare senza limitazioni la propria visione in prodotti".
La piattaforma tecnologica è stata sviluppata all’interno
del progetto denominato LightHouse, nato nei laboratori di ricerca
e sviluppo di IFM e dalla collaborazione con il DIBE (Dipartimento
di Ingegneria Biofisica ed Elettronica) della Facoltà
di Ingegneria dell’Università di Genova. |
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