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Opinioni
e decisioni d'acquisto
sul web
Quanto contano due concetti: "valore" e "comunicabilità"
Come già più volte
sostenuto da fonti diverse e nelle occasioni più varie, il commercio elettronico
in Italia incontra diverse difficoltà, almeno in parte legate alla scarsa interazione
di cui può usufruire, nella maggior parte dei casi, chi visita un sito di e-commerce.
Con ciò si intende che è spesso complesso riuscire ad ottenere on line informazioni
su un determinato prodotto che vadano al di là della descrizione tecnica e di
una fotografia, e comunque viene a mancare quel contatto "umano" (interattivo
e personalizzato) che, alla fine, può essere determinante per la decisione di
acquisto. È per questo motivo che le soluzioni di web
call center, call-me-back e chat con operatore stanno affermandosi
sempre più. In realtà a determinare il successo o meno di un prodotto fisico,
un servizio o uno stesso sito web (di commercio elettronico o meno) sono probabilmente
due concetti molto semplici: il valore che l’utente/cliente percepisce e il modo
in cui egli lo comunica ad altri. Anche nell’era di Internet, infatti, nonostante
l’enorme massa di informazioni a disposizione, spesso ha più influenza su un
processo decisionale l’opinione di un’altra persona che ha già avuto un’esperienza
significativa (positiva o meno) che decine di pagine di presentazione di un prodotto
o servizio. Su questo punto molte aziende devono lavorare. Qualcosa,
comunque, si sta muovendo in questo senso. Stanno
nascendo delle iniziative, alcune più o meno indipendenti, altre legate a specifici
brand, volte a creare una sorta di "comunità attiva" tra gli utenti, dove chi
ha provato un determinato prodotto o servizio può indicare ad altri la propria
opinione e le impressioni d’uso. Appaiono significativi, e riteniamo
valga la pena di segnalarli, due casi. Il primo è DooYoo.it, sito
che si presenta come un classico portale/directory ma che per ogni categoria riporta
le opinioni dei clienti su una vasta gamma di prodotti/servizi. Per ognuno di
essi, è possibile leggere i commenti lasciati (spesso non limitati a poche righe,
ma notevolmente dettagliati e puntuali). È possibile indicare un giudizio sul
prodotto/servizio (da 1 a 5 stelle) , la motivazione, se lo si consiglierebbe
o meno ad un amico.
Chi legge può indicare quanto ha ritenuto utile una certa opinione. Le opinioni
migliori e peggiori ("Mi ha convinto"/"Non mi ha convinto") vengono evidenziate
ed è possibile consultarle per livello di giudizio, per ordine cronologico o in
ordine di utilità indicata da altri lettori.
Un servizio di questo genere, anche in virtù della sua trasversalità rispetto
a settore merceologico, brand o servizio, può fornire senza dubbio, anche a chi
vi accede da semplice consultatore, un’impressione significativa sull’oggetto
del suo processo decisionale e, a nostro avviso, i produttori/fornitori dovrebbero
tenerne conto in quanto le opinioni spontanee che derivano dagli utenti più variegati
costituiscono un patrimonio notevole in termini di marketing e Crm.
L’altro
esempio che si segnala è legato ad un noto brand: Chl.it. Sul sito del
distributore di prodotti informatici, articolato secondo la classica struttura
del carrello della spesa pur se con notevole dovizia di particolari tecnici e
schede prodotti, sono presenti due voci che spiccano in relazione a questo discorso:
"Dillo a un amico", per segnalare ad un conoscente un determinato prodotto, e
"Commenti". In quest’ultima sezione è possibile leggere le opinioni che chi ha
già acquistato presso Chl il prodotto ha voluto lasciare. Difficilmente compaiono
giudizi fortemente negativi (anche se su DooYoo ve ne sono alcuni), ma da una
lettura di alcuni di essi il livello medio sembra piuttosto oggettivo e ben bilanciato.
Anche in questo caso il lettore può indicare se ha ritenuto utile un determinato
giudizio espresso da altri. | |
Le considerazioni di cui sopra, soprattutto quelle relative all’attenzione che
le aziende dovrebbero porre nei confronti di iniziative di questo tipo, vanno
naturalmente al di là del discorso di e-commerce, in quanto l’utente può, ovviamente,
finalizzare o meno un processo d’acquisto tradizionale dopo aver utilizzato la
rete per soli scopi informativi e di confronto. Per finire, ci sembra
che questo fenomeno sia un aspetto significativo del CRM e che le informazioni
gestite da queste comunità debbano trovare una adeguata collocazione nei
processi di datamining per tutto quanto riguarda "segnalazioni e reclami",
ovvero una visibilità significativa sulla reale percezione da parte del mercato
dei prodotti e dell’immagine di un’azienda.
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