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CRM - Customer
Relationship Management
Riconoscere le opportunità di business attraverso la gestione del
customer data e, di conseguenza, incrementare insieme i profitti e la Customer
Satisfaction: questi sono gli obiettivi del CRM (Customer Relationship
Management) detto anche CIS (Customer Interactive Solutions). L’offerta in
questo campo, che fino a cinque anni fa era destinata esclusivamente alle imprese
più grandi, si sta via via diffondendo alle fasce inferiori. L’ultimo pacchetto
approdato in Italia è quello proposto dalla IBM
(la nuova società che verrà annunciata a fine anno, dopo che Artistry è
stata acquisita da Tivoli). La caratteristica che distingue il prodotto Artistry
è la capacità di risolvere i problemi e di imparare in modo adattivo, grazie ad
un innovativo database di conoscenze gerarchico in grado di guidare con facilità
l’agente nella risposta al problema del cliente, anche in base alle sue competenze,
permettendo inoltre la creazione di una ‘memoria di conoscenze’ strutturata e
digitale. Una soluzione base per una impresa di medie dimensioni, comprendente
circa dieci postazioni, dovrebbe richiedere un investimento di circa 75.000 dollari,
un valore forse ancora troppo alto per la realtà italiana, considerando anche
che, per ora, nel pacchetto non sono previste funzionalità di outbound. Nella
stessa fascia di mercato di Ibm-Crm, si collocano Vantive e Clarify. Vantive
è molto diffuso negli USA e in Spagna, vanta una strategia di marketing aggressiva
e strutturata, ma offre sistemi con una scalabilità ridotta ed inoltre si trova
attualmente in difficoltà finanziarie. Clarify
offre un prodotto che gode di una buona introduzione in Europa, vantando referenze
soprattutto presso il settore delle Telecomunicazioni. Si tratta, in ogni caso,
di un toolcase, di strumenti cioè che richiedono un’ulteriore sviluppo informatico
all’interno dell’impresa cliente, non sono quindi semplici applicazioni pronte
per l’uso. Anche la soluzione proposta da Peregrine (Germania), pur
proponendo una suite di applicazioni si rivela non pienamente focalizzata sulle
problematiche del CRM evidenziando la propria provenienza dal mondo dell’IT. Inoltre
si basa su un codice sorgente proprietario che va ricompilato ogni volta sia necessario
attuare dei cambiamenti. Il
leader in Europa è Siebel, forte di una ricca esperienza nei settori più
svariati, è in grado di offrire, in poco tempo, pacchetti integrati e ricchi di
funzionalità specifiche, avvalendosi anche della partnership con Andersen Consulting.
Infine Remedy (Regno Unito)
presenta un ambiente di sviluppo (quindi templates, moduli) su cui si può lavorare
per scrivere le applicazioni specifiche. Pur offrendo un ottimo controllo del
workflow, non dispone di veri e propri applicativi CRM, bensì questi devono essere
costruiti autonomamente, con interfaccia utente di tipo Unix: come nel caso di
Peregrine ci troviamo cioè di fronte ad una offerta proveniente dal mondo dell’IT,
senza specifiche competenze nel campo del customer management. Va tuttavia sottolineato
che l’offerta di Remedy si pone in una fascia di prezzo inferiore rispetto a tutte
le precedenti. Un mercato quindi in evoluzione, con spazi nuovi che per ora
solo poche imprese si stanno contendendo e che sicuramente assisterà presto a
nuovi entranti (si pensi a Edify e Magic), provenienti da altri settori (come
l’ERP e il Middleware). I fattori di successo non risiederanno tanto nella tecnologia
adottata (le funzionalità resteranno diversificate solo nel breve periodo), quanto
nella relazione col cliente, intesa in chiave di marketing, supporto, assistenza:
essenziale sarà la capacità di capire il business del cliente per adottare soluzioni
personalizzate e perfettamente integrate con i sistemi esistenti. |