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Gestione
dei nuovi canali di contatto Con
la diffusione dei siti Internet aziendali, collegati alle attività dei
call center, è sempre più attuale il tema della gestione dell’interazione attraverso
il nuovo canale, sia questa basato su Form predefiniti, bottoni "call me" o semplici
e-mail. I primi (form) consentono di ottenere informazioni già schematizzate
secondo una struttura obbligata, quindi, in linea teorica, facilmente integrabili
a livello di database e applicazioni call center, mentre le tecnologie di voce
su IP, ormai proposte da tutti i principali fornitori di tecnologie, spesso sono
ancora in fase di valutazione. Per la gestione delle e-mail,
invece, si stanno diffondendo degli applicativi, dedicati o integrati nelle soluzioni
di Customer Service e Help Desk, in grado ad esempio di inviare, in automatico,
la notifica personalizzata dell’avvenuta ricezione: ad esempio "Abbiamo ricevuto
il Vostro messaggio, risponderemo entro 24 ore..."). Le funzionalità
di tali applicativi sono sempre più ricche, infatti si occupano della gestione
delle code e dell’instradamento, in base a criteri sul contenuto o sull’indirizzo
di provenienza. Inoltre possono aiutare l’operatore nella risposta, mediante
la possibilità di inserire rapidamente dei modelli di risposta predefiniti, eventualmente
collegati ad un vero e proprio database della conoscenza, in cui sono inserite
le problematiche standard e le relative soluzioni. I sistemi più evoluti
(citiamo ad esempio la nuova versione 3.5 di Brightware) sono anche in
grado di rispondere in modo automatico alle e-mail, interpretandone il contenuto
in relazione al database di conoscenze. Ovviamente uno degli aspetti
critici che vanno valutati è il grado di affidabilità sulla correttezza dell’interpretazione
e quindi della risposta. Installare una nuova applicazione difficilmente
può tradursi in una completa risoluzione della gestione delle e-mail. E'
opportuno, infatti, analizzare dapprima la comunicazione col cliente nel suo complesso,
valutando i vari canali a disposizione o potenziali e definendo una precisa strategia
sull’uso dei vari strumenti (chiamate vocali, IVR, riconoscimento vocale, richiamate
su richiesta, form, instant messaging ed e-mail) verificando in quali situazioni,
per quali servizi e per quali clienti utilizzarli. Solo in questo modo
sarà possibile affinare da un lato il modo di proporsi al cliente e dall’altro
le modalità di gestione dei contatti, sia a livello organizzativo che tecnologico.
L’apertura di un canale nuovo, quale ad esempio l’e-mail, senza un’adeguata
analisi delle procedure di risposta, può tradursi in un disservizio anziché in
un aumento della soddisfazione del cliente. Ricordiamo, a questo proposto,
come anche negli Usa, in un’indagine svolta nel 1999, è risultato che il tempo
medio di risposta ad un’e-mail era di ben cinque giorni: decisamente troppo alto
rispetto alle attese dei clienti, che si aspettano
una risposta almeno nelle 24 ore successive all’invio.
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