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Gli italiani e i servizi
di pubblica utilità Un
problema di cultura del cliente, ma anche di maturazione dell'opinione pubblica
e di nascita di una nuova industria dei servizi.
Il
Sole-24 Ore ha pubblicato (18 luglio 2000) un dossier sul tema "gli italiani e
lo Stato", esordendo che "capire quale giudizio venga espresso dai cittadini
nei confronti dei servizi pubblici e privati è importante per conoscere ed osservare
il rapporto tra italiani e Stato". Che i servizi pubblici lascino
spesso a desiderare è noto e sperimentato, ma resta da
capire se i problemi oggettivi sono sufficienti per spiegare la scarsa soddisfazione.
Viene riportato il recente caso di un'indagine condotta
dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, in base alla quale risulta che
L'Italia si colloca al secondo posto tra 191 Paesi (preceduta solo dalla Francia)
per la qualità del suo sistema sanitario. Nonostate queste rilevazioni presentino
aspetti discutibili, la fonte che ha commissionato e condotto la ricerca è senza
dubbio attendibile. E altresì evidente la notevole differenza
tra tali valutazioni ed i giudizi espressi dagli utenti. A cosa è dovuta questa
differenza? Dice nell'articolo di Carlo Triglia che "un'ipotesi plausibile
è che la bassa soddisfazione sia alimentata, oltre che da carenze oggettive, anche
da una tendenza che pervade tutta l'area dei servizi pubblici: ovvero una scarsa
considerazione e attenzione nei riguardi degli utenti". Quella
che si chiama cultura del cliente. Tale
cultura organizzativa, tra l'altro, è comunque carente anche in gran parte dei
servizi erogati dalle strutture private, ed è questo il motivo che incide sulla
valutazione complessiva. Vi è poi un altro aspetto da non
trascurare. I giudizi espressi sui servizi dagli utenti sono fortemente
influenzati dall'effetivo utilizzo dei servizi. E chi li ho sperimentati in
concreto tende a dare giudizi più positivi rispetto a chi li valuta "per sentito
dire". Tale risultato deriverebbe dalla diffusa
cultura italiana che "vede nero" e mostra forte sfiducia nelle istituzioni. Tanto
che a volte può capitare di dover constatare che le cose non vanno poi così male
come si penserebbe. Una generica sfiducia
non aiuta a crescere. I media possono aiutarci a creare un'opinione pubblica
più matura e capace di valutare i servizi offerti, soprattutto quelli offerti
da aziende pubbliche.
Il
graduale processo di liberalizzazione dei mercati e di privatizzazione del comparto
dei servizi pubblici ha creato le conzioni per una migliore competitività
con gli altri Paesi. La promozione
di una nuova industria dei servizi si
riflette in ultima analisi in un vantaggio per il cittadino-utente. Nel
campo dei servizi di pubblica utilità in Italia è stato avviato
un primo processo di rinnovamento,
con revisione di normative, aggregazioni, joint venture e ricerca di accordi industriali.
E' solo il primo passo di una vera rivoluzione, che
passa attraverso un diverso rapporto tra utenti/clienti e aziende erogatrici di
servizi.
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