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Banche
a tutto call center
La fotografia nel quinto Rapporto di ABI Lab e dell’Ufficio
Marketing e Customer Satisfaction ABI.
Per
gli italiani, dialogare con la propria banca, fare un bonifico,
ricaricare il cellulare, negoziare titoli, ottenere un preventivo
per assicurare l’auto o avere un finanziamento, diventa sempre
più facile, comodo e veloce, anche grazie ai call center
bancari.
Nel 2008 sono state oltre 53 milioni le chiamate arrivate ai call
center. Di queste, quasi la metà proviene da cellulari (46%):
per coniugare comodità ed economicità del servizio,
infatti, l’80% delle banche ha reso accessibile il numero
verde anche dal telefonino e dunque completamente gratuite le chiamate.
È quanto emerge dal quinto Rapporto sui call center bancari
condotto da ABI Lab e dall’Ufficio Marketing e Customer Satisfaction
dell’ABI su un campione di 25 call center che servono 84 banche,
pari al 75% del settore in termini di totale attivo e dipendenti.
Nel 2008 ogni call center bancario ha reso disponibile l’accesso
in media a 27 servizi diversi: dai più semplici, come la
richiesta di informazioni su saldo e movimenti di conto corrente,
ai più complessi come il pagamento delle tasse col modello
F24 o la compravendita di azioni.
In particolare, su 53 milioni di chiamate arrivate ai numeri verdi
delle banche, 17,5 milioni sono state gestite dagli operatori (+38%
rispetto al 2007), mentre 35,5 milioni di telefonate si sono risolte
grazie all’utilizzo del risponditore automatico (+53%).
A queste si aggiungono circa 7,2 milioni di chiamate fatte dalle
banche alla clientela, finalizzate a informative commerciali, ma
anche indagini di soddisfazione e verifiche di sicurezza.
Confermando una tendenza già in atto, il 91% dei call center
bancari è poliglotta, si è strutturato per fornire
informazioni e servizi in lingue diverse dall’italiano attraverso
le competenze del 36% del totale degli addetti.
Mediamente presso ogni sportello telefonico che prevede questo servizio,
si parlano in media 2,6 lingue straniere, tra inglese, francese
(70%), spagnolo (50%), tedesco (40%), ma anche arabo (15%), rumeno
(10%) e russo (5%).
Call center “anti-crisi”
Complessivamente oltre 5 milioni di chiamate, pari al 10%
del totale, hanno riguardato le opportunità e le novità
introdotte dalla normativa e dalle banche per permettere ai clienti
di difendersi dalla crisi economica.
In particolare, le telefonate si sono concentrate sulle richieste
di informazioni sui mutui, con l’accordo ABI-MEF, il tetto
del 4%, la surroga e la rinegoziazione, la crisi di liquidità,
le obbligazioni Lehman, ma anche la direttiva MiFID e così
via.
Per dare un supporto ancora migliore ai clienti e assicurare agli
operatori una preparazione adeguata a rispondere alle diverse esigenze,
inoltre, sono stati attivati corsi di formazione aggiuntivi e continui
aggiornamenti sulle diverse tematiche.
È stato inoltre intensificato anche l’uso dei sistemi
che permettono di fissare un successivo appuntamento in filiale,
per consentire ai clienti di analizzare in modo ancora più
approfondito le diverse possibilità legate alla propria posizione
specifica. Infine sono state rafforzate le strutture di contatto
con la clientela, affiancando agli operatori altri dipendenti della
banca in grado di fornire un’assistenza ancora più
qualificata su temi specifici.
Spiegazioni, informazioni, indicazioni operative precise per usufruire
di prodotti e convenzioni, suggerimenti per utilizzare al meglio
i servizi bancari: nel 2008 il canale telefonico ha fornito al mercato
e ai clienti delle banche un importante contributo di chiarezza,
trasparenza, flessibilità e vicinanza, integrandosi spesso
con la rete degli sportelli tradizionali e con il sito internet
della banca e avvalendosi anche del supporto di strumenti come gli
sms per comunicare in tempo reale e in modo ancora più personalizzato
con i clienti.
Tempi, risposte e professionalità
Il
servizio erogato è di elevata qualità: dal rapporto
emerge che i clienti aspettano in media 42 secondi per parlare con
un operatore, ma il 70% delle chiamate ottiene una risposta già
entro i primi 20 secondi.
Considerando anche i prodotti più complessi e le richieste
più articolate, sono sufficienti in media tre minuti e mezzo
per fornire al cliente il servizio o l’informazione desiderata:
nell’85% dei casi infatti il cliente ottiene una risposta
conclusiva nell’arco della stessa telefonata.
Del resto, proprio la formazione degli operatori, che nel 2008 sono
aumentati del 14%, è la base su cui poggia il buon funzionamento
dei call center.
Prima di rispondere al telefono, ciascun dipendente acquisisce competenze
e conoscenze attraverso un percorso di apprendimento che comprende
circa 152 ore di lezione in aula.
Ogni anno, inoltre, gli operatori ricevono 71 ore di formazione,
corsi di aggiornamento e di approfondimento su argomenti più
specifici.
Silvia Attanasio
ABI Lab
Senior Research Analyst
Sviluppo progetti e best practice
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ottobre
2009
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