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Outsourcing,
si o no?
Quando
si pensa al mercato dei Contact Center in outsourcing spesso si considerare
che il suo sviluppo sia dovuto essenzialmente alla ricerca di basso
costo del lavoro, di basse prestazioni e di costi comunque inferiori.
La realtà è in genere molto più
complessa e lo dimostra una recente ricerca condotta negli Usa da
Jon
Anton, Director of Research, Purdue University Center for Customer-Driven
Quality
Ma prima di analizzare i dati principali risultanti da questa ricerca,
si propongono le interessanti considerazioni degli analisti Gartner.
I rischi del CRM in Outsourcing, secondo Gartner
Dai dati di una recente ricerca presentata da Gartner al Customer
Relationship Management Summit
2005 (3-4 Marzo, Londra) emerge che il mercato
mondiale dei servizi CRM in outsourcing è destinato a
passare dagli 8,4 miliardi di dollari del 2004 a 12,2 miliardi
nel 2007. Gli analisti ritiengono, tuttavia, che oltre l'80%
dei progetti di outsourcing che coinvolgeranno le attività
di customer service e di contact center con il solo obiettivo
di risparmiare sono destinati a fallire. Questo perché
le aziende che esternalizzano i servizi di CRM non gestiscono
sufficientemente bene le operazioni date in outsourcing e, invece
di ridurre i costi, rischiano di perdere clienti.
Quindi, proprio a causa della mancanza
di un approccio strategico, entro il 2008, oltre il 60% delle
aziende si troverà ad affrontare una serie di problemi
e difficoltà che rischieranno di mettere in discussione
i benefici derivanti dai processi di outsourcing intrapresi.
Gartner identifica allora alcuni punti chiave che dovrebbero
portate a un buon funzionamento dell'outsourcing.
Innanzitutto, le aziende dovrebbero riuscire a identificare
gli obiettivi, assicurandosi che i processi che coinvolgono
i clienti davvero necessitino di essere delegati in outsourcing.
In secondo luogo, dovrebbero mappare i processi lato cliente
da ogni punto di vista, e dedicare sufficienti risorse gestionali
al progetto.
Infine, si sottolinea la necessità di introdurre metodi
di valutazione che tengano conto anche della soddisfazione del
cliente. |
Ricerca Purdue University
La ricerca mostra che non tutte le attività sono destinate
a passare in outsoursing: infatti dalla tavola risulta che circa
2/3 dei call center intervistati hanno dichiarato che non stanno
affidando all’esterno la gestione del servizio clienti inbound.
Anche nel caso di e-mail il 62,5% non si ricorre all’outsourcing
e così pure dichiara il 90% di chi usa la chat per il sito
interent. (One-Minute Survey –BenchmarkPortal).
Ma é interessante notare che il 17.7% delle società
che hanno scelto di non esternalizzare lo hanno fatto perchè
i costi sono troppo alti; anche se il 60% di chi fa outsourcing
afferma che i costi più bassi sono stati un fattore di scelta.
Quasi il 20% di chi ha ricorso all’outsourcing la fa perché
a loro parere viene offerta una migliore qualità del servizio.
Per contro metà di quelle società che non hanno scelto
l’esternalizzazione credono di essere in grado di offrire
una migliore qualità internamente, e in molti di questi casi
si crede che la complessità del prodotto/servizio in questione
sia tale da poter trasferire questa conoscenza all’outsourcer.
La tipologia della comunicazione viene spesso identificata come
elemento discriminante nella scelta:
-
nel 72,7% dei casi “ se bastano semplici informazioni per
rispondere alle domande dei clienti”
- nel
54,65 dei casi “ se alla campagna specifica si può
associare un alto volume di risposte prevedibili e gestibili automaticamente”.
Mentre resta minoritaria la percentuale della aziende che
scelgono l’outsourcing è anche riscontrabile che ben
il 72,7% di esse si dichiara soddisfatta o molto soddisfatta della
scelta effettuata.
Tuttavia
gli analisti americani evidenziano anche che 2/3 delle società
che hanno deciso di ritornare sulle loro decisioni (cambiando
fornitore o internalizzando le attività) lo hanno
fatto in a causa dei cattivi risultati delle ricerche di customer
satisfaction.
Mentre, per quanto riguarda gli indicatori di performance, i dati
rilevati sono in linea con le attese: service level (81,8%), call
satisfaction (60,6%) and average speed of answer (57,6%).
Alla fine, se la gestione delle chiamate
è in linea con gli Sla e se la qualità é ben
controllata dal committente, la scelta dell’outsourcing resta
valida.
Il 42% delle aziende intervistate considera l'outsourcing una opzione
per il futuro e, come afferma Jon Anton, in determinate circostanze
resta una possibilità più assennata che errata (“..
in the right circumstances it remains an option more sensible than
sinful”).
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