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TAT
per Internet, con qualche problema Il
primo di Novembre 1999 cambia la tariffazione telefonica. Si passa dalla tariffa
a tempo, calcolata in base agli scatti, alla tariffa a tempo (TAT) che si basa
sul conteggio dei reali minuti di conversazione. La nuova
TAT è soggetta ad uno scatto iniziale e al calcolo effettivo dei secondi
di conversazione, con il principio che chi resta collegato di più risparmia.
Favorisce, dunque, le chiamate urbane di lunga durata, quelle tipicamente
effettuate dagli utenti Internet e quelle interdistrettuali, quelle cioè
effettuate all'interno dello stesso prefisso telefonico. In particolare,
dopo i primi 15 minuti, il costo per ogni minuto di connessione scende da 36,
7 lire a 33,1 lire. Quindi un'ora di collegamento ad Internet che prima costava
nelle ore di punta 2.438 lire, costerà 2.161, con un risparmio pari al
l'11%; nelle ore serali lo stesso collegamento costerà 1.297 lire, invece
delle precedente 1.372 lire con un risparmio del 5,5%. Saranno invece
più care le telefonate urbane più frequenti, ovvero quelle che durano
circa 3 minuti. L'introduzione
della tariffa a tempo TAT può provocare disagi ai call center che svolgono
servizi in outsourcing. Infatti occorre intervenire (o meglio
sostituire) il modulo di documentazione adddebiti installato presso il call center.
Tale software, anche se forniva dati approssimati rispetto a quelli poi
riscontrati dalle fatture, è sempre servito per riversare i costi sulle
singole linee e per le diverse commesse da seguire. Ora il problema è
che i call center devono mettere in budget una spesa non indifferente per cambiare
la documentazione addebiti, anche se il pacchetto software sino ad oggi impiegato
era stato acquistato da Telecom Italia ed era coperto da un contratto di assistenza
comprensivo dell' aggiornamento. Quali
sono i costi effettivi dell'operazione? |