Strategia
CEM: no ai silos, sì all'ingaggio dei collaboratori
La Customer Experience Management - CEM - è un
argomento sfidante per le aziende che vogliono eccellere, che
innovano, premiano le professionalità dei collaboratori
e li motivano per creare ambienti collaborativi. Le aziende che
hanno ottimi risultati di CX sanno mettere al centro i clienti
e... i propri collaboratori.
La
Customer Experience Management è relativamente un nuovo
argomento, anche se a volte sembra abusato ancor prima di raggiungere
un livello accettabile di comprensione comune. Tuttavia, da alcune
analisi si ricavano risultati interessanti. Ad esempio, da uno
studio di Forrester, risulta che secondo l’81% dei manager
intervistati la qualità della Customer Experience impatta
sulla fedeltà dei clienti, un altro 81% pensa che influenzi
l’advocacy ed il 73% dei manager ritiene che abbia effetti
sulla disponibilità dei clienti ad una maggiore spesa.
Per la verità ci sono situazioni in cui i responsabili
confessano di avere ancora risultati contrastanti, ad esempio
una bassa correlazione tra quanto misurato per la CX ed un livello
non accettabile di tasso di abbandono, churn.
Ma,
quali sono le motivazioni per cui le aziende oggi dichiarano -
e a volte dimostrano - un rilevante interesse per la CEM?
Una prima giustificazione si trova dall’esame di come sia
mutato negli ultimi anni il rapporto tra aziende e clienti.
Per seguire tale cambiamento le aziende usano sempre meno gli
indicatori tradizionali: tempo medio di risposta ad un contatto
(call center, mail, chat), indice di soddisfazione. Ora usano
di più indicatori “soft”, che descrivono un
cambiamento epocale: il cambio di controllo, "dal venditore
al compratore".
Ciò risulta evidente se si pensa ad una metodologia di
analisi della CEM, sviluppata dalle seguenti domande:
- “Quanto ha trovato facile gestire il contatto con
noi?” (CES)
- "Consiglierebbe la nostra azienda a un amico?” (NPS)
- “Come valuta l’esperienza che ha avuto? (EX)
Un
altro aspetto del cambiamento riguarda il vitale bisogno di ottenere
un vantaggio competitivo sostenibile.
Spesso abbiamo sentito dire che l’acquisizione di un nuovo
cliente costa molto di più del mantenimento di un cliente
già acquisito. Eppure in quante occasioni noi stessi ci
siamo sentiti traditi dal nostro marchio da cui tradizionalmente
ci forniamo? Sembra quasi che, quando il consumatore abbassa la
guardia nei confronti dell’attenzione che deve ricevere
dal fornitore, quest’ultimo si senta autorizzato a mancare
alle promesse. Proviamo delusione, frustrazione e mancato riconoscimento
nel marchio a cui sino a quel momento abbiamo dato fiducia. Eppure,
ci sembra che basterebbe veramente poco: ad esempio, l’ammissione
di un errore da parte del fornitore o il contatto proattivo che
dimostri particolare attenzione nei confronti del cliente fedele.
Certo
è che i due cambiamenti sopradescritti - ovvero rapporto
tra aziende e clienti e necessità di vantaggio competitivo
- si propongono di incidere (migliorare) sulla qualità
del servizio clienti applicando nuove modalità. Quindi,
richiedono innovazione nella strategia, nei processi e nelle tecnologie,
al fine di ottenere ciò che sino ad oggi è stato
un obiettivo spesso mancato.
Ma oggi, per le aziende, l'attuazione delle strategie di CEM non
ha solo motivazioni nella generazione del profitto, ma é
una questione di sopravvivenza, in mercati sempre più competitivi.
Per sopravvivere, le aziende devono realmente saper mettere al
centro il cliente sin dalle fasi di progettazione dei prodotti
e servizi, e successivamente nella realizzazione e nel supporto
post vendita.
In
questo contesto l’ascolto è una caratteristica relazionale
che ritorna prepotentemente di moda.
Con una complicazione rispetto al recente passato: la presenza
di una molteplicità di canali e di punti contatto. Oltre
che il ruolo di protagonista che il cliente decide di assumere
nei confronti della sua comunità di riferimento, e non
solo.
Come venti anni fa le aziende ricorrevano ad un numero verde per
dare spazio (sfogo) al cliente e per porre un filtro tra i processi
aziendali e il mercato, oggi nel mondo dei social network si ricorre
ad un servizio esterno affidato ad agenzie media per “gestire”
le discussioni social. E’ il personale di agenzia (travestito
da consumatore) che si inserisce nei dibattiti in rete e cerca
di compensare gli interventi più critici nei confronti
del brand che rappresenta. Raramente vengono analizzate le specifiche
esigenze del cliente, perché l’agenzia non ha il
mandato per farlo e la funzione aziendale coinvolta non sarebbe
poi in grado di gestire tali informazioni di ritorno.
In queste situazioni ciascun dipartimento cerca di trincerarsi
dietro un parametro che misuri possibilmente quello per cui si
vuole essere valutati.
Le
aziende eccellenti da tempo combattono la logica dei silos, premiano
le professionalità dei collaboratori, li motivano affinché
contribuiscano a creare un ambiente collaborativo e operino per
raggiungere obiettivi condivisi e sfidanti.
Le aziende che eccellano mettono al centro i propri collaboratori.
Questo è uno dei principali “segreti” del loro
successo nel realizzare una nuova strategia di CEM. Pensiamoci.
M.M.
Agosto
2016
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