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Identificativo chiamante
in Italia
Telecom Italia ha fatto
pervenire al Club CMMC (in data 26 novembre 1998) la seguente lettera
"In merito all Sua richiesta del 9 ottobre u.s., i piani
Telecom Italia prevedono l'avvio del servizio di invio al Cliente
chiamato dell'identificativo di linea chiamante (CLI) a partire
dal mese di marzo 1999. Tale servizio riguarderà tutte le
linee telefoniche di rete fissa Telecom Italia (circa 25 milioni)
ad eccezione di quelle attestate su centrali analogiche. Attualmente
queste ultime rappresentano una quota trascurabile delle linee (inferiore
a pochi punti percentuali) e sono variamente distribuite sul terriorio
nazionale. Peraltro i piani di sviluppo di Telecom Italia prevedono
la totale conversione di tali linee nel corso del 1999".
Si ricorda che, oltre alla
rete fissa, in Italia stanno assumendo rilievo le reti radiomobili,
che a fine 1998 forniscono servizi a circa 20 milioni di utenti,
di cui 17 con tecnologia digitale Gsm, che consente l'identificativo
del chiamante.
A tal proposito, dai dati ufficiosi che hanno comunicato i due gestori
concorrenti si può valutare il fenomeno di richiesta di cancellazione
dell'identificativo.
Secondo TIM solo lo 0,3% degli utenti attivati ha effettuato
tale richiesta, mentre secondo Omnitel sono circa il 2,5%
gli utenti che hanno espresso la volontà di non essere riconosciuti
dai chiamati.
In altre parole, le disattivazioni di telefonini interessano
solo 200.000 utenti su un totale di 20 milioni.
Salvo situazioni particolari,
il fenomeno degli scherzi telefonici è abbastanza contenuto,
ma resta da affrontare il problema pratico di impiego dell'identificativo,
visto che molti utenti per motivi privati chiamano
i Call Center direttamente dal posto di lavoro.
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