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Salotto |
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Lei
cosa ne pensa?
Mario Massone propone le seguenti due domande:
1)
A mio parere è opportuno che la Giornata Nazionale della Relazione
con il Cliente Cittadino viva oltre il 7 ottobre ed in tutte le occasioni
di incontri, convegni, e su web riprendo il tema scelto: “ABC
della Multimedialità - Ascolto, Benchmarking, Collaborazione
nell’era web 2.0”. Infatti si tratta di argomenti che
non possono essere enunciati ed approfonditi in un giorno e poi messi
nel cassetto per il resto dell’anno. Lei cosa ne pensa?
2)
Alto carico fiscale e bassa redditività sono alcuni problemi
diffusi che condizionano la ripresa economica. Secondo il suo parere,
specificamente per la nostra filiera della “relazione con il
cliente”, quale aspetto è maggiormente problematico?
E come dovrebbe essere affrontato?
nel seguito le risposte
in rigoroso ordine di arrivo, dalla meno recente
alla più recente |
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-
1) Vero e strategico ripetere le esperienze di comunicazione
in ogni happening, proprio per far capire che la COMUNICAZIONE
è un MODO di VIVERE, di ESSERE. Chi fa questo lavoro
(contatto coi clienti nelle varie forme e a diversi livelli)
deve VIVERE di COMUINICAzione
- 2) Rispondo dicendo che abbassare per aiutare non è
una chimera: in Germania il neo governo Merkel+liberali ha messo
in atto il piano di sgravi. Quadriennali! Non è una questione
di scelta politica, tuttavia. É una questione di essere
pragmatici rispetto al quadro di riferimento. Da noi , il pragmatismo
si concreta nel comunicare che posto fisso è meglio.
Mi pare un po' poco.
Gabriele Marini - AceaElectrabel |
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1) D’accordissimo, ma in pratica come si potrebbe realizzare?
- 2) Penso che l’aspetto più problematico sia il
livello di servizio, ovvero quando e come possiamo essere vicini
ai clienti/cittadini con efficacia ed efficienza. Senza dubbio
tale aspetto è fortemente vincolato oltre che dalla cultura
aziendale, anche dall’utilizzo di tecnologie abilitanti.
Nicola
Lanzetta - Enel Distribuzione |
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1) Concordo.
- 2) Il carico fiscale sulle società di outsourcing non
tiene conto della realtà del settore e rischia di penalizzare
la qualità erogata a parità di costi
Massimo Palumbo - Lottomatica |
-
1) Sono d’accordo, tematiche così “profonde”
non possono vivere un giorno solo
- 2) E’ difficile, tra i due temi, scegliere quello più
problematico, oggi la redditività è sicuramente
un grosso problema, che riguarda da una parte il rapporto con
la committenza e dall’altra la minore flessibilità
che il lavoro dipendente ha inserito nel settore. Per quanto
riguarda la fiscalità eccessiva segnalo un punto solo,
paradigmatico del nostro sistema, l’IRAP, che incide tantissimo
sulle aziende labour intensive come le nostre e colpisce indipendentemente
dal risultato di bilancio, l’eliminazione di questa iniqua
tassa sul lavoro potrebbe dare un segnale di svolta in positivo
per la “ripartenza” del settore.
Giampaolo
Gualla - Call & Call |
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1) E' vero, non si può ridurre una tematica così
importante ad una sola giornata. La tematica in questione deve
essere approfondita e forse sarebbe il caso di trovare dei momenti
di condivisione tra gli attori del nostro comparto, anche per
dimostrare che le aziende outsourcer sono realtà dove
si lavora con piani e progetti, con preparazione e professionalità.
- 2) Il post stabilizzazione non ha ancora maturato né
il mercato, né molte aziende del comparto. Sono evidenti
i casi in cui la base d'asta delle gare è inferiore al
puro costo del lavoro, ma è anche evidente che molte
aziende partecipano ugualmente a queste gare. Oltretutto i capitolati
mettono in evidenza penali sulla qualità. Ma come si
fa a garantire qualità a prezzi inferiori al costo del
lavoro? Io credo molto nella relazione con il cliente/cittadino,
ma devo essere messo in grado di lavorare al meglio e di disporre
di strumenti finalizzati al raggiungimento di questi obiettivi.
Vincenzo
Di Rosa - Visiant |
-
1) Un pò come la giornata della donna, della mamma, ecc..
: certe feste o hanno senso tutto l'anno oppure è una
ipocrita presa in giro. Nel mio discorso ai miei collaboratori
ho detto proprio questo, che questa data è il punto di
inizio di un progetto, il varo di un impegno, il nastro che
si taglia all'inizio di una nuova impresa, la posa del primo
mattone di una nuova opera che non si può ovviamente
completare in un giorno. E tra un anno, nella prossima giornata
della Relazione con il cliente interno (noi abbiamo voluto dare
spazio a questo progetto così importante e che ci è
da sempre molto caro), valuteremo e 'festeggeremo' i risultati
per proseguire con un altro step o per inaugurare un altro progetto.
In questo senso, per noi, la Giornata Annuale diventa l'appuntamento
per 'fare il punto' di qualcosa che si vive giorno dopo giorno,
durante tutto l'anno. -
2) Mi astengo. Dovrei fare un discorso "politico"
che ci porterebbe molto lontani.
Luisa D'antoni - IC Service |
-
1) Sono convinta che servano voci sicure, forti e che si ripetono
fino a suonare finalmente familiari, che sottolineino quanto
valore si può creare nella nostra società, nella
nostre professionalità, nella vita di tutti i giorni,
se si ASCOLTA, ci si CONFRONTA con disponibilità a apprendere,
e SI COLLABORA. Se si fornisce cioè qualità a
Clienti e Cittadini. .... Bonprix poi ha come valori quelli
della disponibilità (la collaborazione), il clima interno
è sempre stato buono per lo spirito di disponibilità
e di servizio che non riguarda solo i clienti ma deve (altrimenti
è finto) riguardare in primis chi lavora all’interno.....
Ritengo che il tema in particolare ma anche l’attenzione
al Cliente, al Cittadino e a chi opera nel contact certer siano
fondamenti di cui parlare sempre e in ogni luogo, per promuovere
evoluzione.
- 2) La redditività va sostenuta con formazione e ottimizzazione
di procedure, grazie a multicanalità e reti. Il carico
fiscale è un forte argomento in Italia, nei confronti
del quale ogni soggetto deve impegnarsi....Se si liberano risorse,
le aziende più illuminate e di successo tornano a investire
sulle persone per crescere....Nella relazione con i clienti,
se la formazione fosse defiscalizzata, se la stabilizzazione
del personale fosse favorito concretamente,non solo in certe
regioni d’Italia, se per nuovi progetti che possono creare
maggiore redditività si godesse di misure di sostegno,
molte più aziende virtuose potrebbero sopravvivere e
crescere.
Antonella Pella - BonPrix |
-1)
Sono d’accordo; nell’era del web 2.0 il tema della
relazione con il cliente diventa sempre più centrale
per il successo delle Aziende ed è quindi importante
che momenti di confronto su argomenti quali l’ascolto
e la multimedialità siano sempre più continuativi.
E’ necessario infatti che la relazione con il cliente
possa evolversi con la stessa tempestività con cui si
modificano le offerte di prodotti e servizi e cambiano i comportamenti
e i bisogni dei clienti: non è mai stato così
evidente come in questo periodo il fatto che la massimizzazione
della customer satisfaction passa necessariamente attraverso
il coinvolgimento diretto del cliente.
-
2) Penso che oggi l’aspetto più problematico nella
gestione della relazione con il cliente sia rappresentato dall’attuale
contesto di bassa redditività che può indurre
le aziende, focalizzate sui saving di breve periodo, a risparmiare
sugli effort necessari a garantire livelli di “relazione”
adeguati alle attese dei clienti. In tal caso diventa altissimo
il rischio di pesanti ripercussioni sulla soddisfazione dei
clienti con conseguente incremento della propensione al churn
nel medio. Non va mai dimenticato che la relazione con il cliente
è uno degli asset intangibili a più elevato valore
competitivo e che occorre quindi dare la massima priorità
agli investimenti su quei processi, sistemi e innovazioni che
impattano direttamente sulla experience relazionale del cliente.
Leonardo Mangiavacchi - Telecom Italia |
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1) Reputo sia fondamentale condividere queste tematiche costantemente
in quanto in continua evoluzione e quindi reputo necessario
un confronto costante per capire dove stiamo andando e cercare
di definire nuove modalità di gestione dei servizi in
linea con i tempi e i clienti.
- 2) L’aspetto che giudico più critico in questo
momento è l’alto carico fiscale che in molti casi
non ci permette di essere competitivi in rapporto ai servizi
offerti con un certo standard qualitativo, e in molti casi fa
orientare la scelta su “call center” di bassa qualità
e con personale non propriamente inquadrato.
Fabio Di Giulio - Call World |
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1) Sono in pieno accordo con tale visione. La pro attività
scatenata da un approccio multicanale rappresenta una sfida
per il servizio clienti. Nonostante la facilità di accesso
del telefono, i nuovi strumenti web 2.0 tra non molto supereranno
le telefonate, almeno per il target ICT skilled. E il Cittadino
Cliente pretenderà la stessa velocità
di risposta e le stesse modalità che era abituato ad
ottenere in modo sincrono attraverso
la telefonata. La semplicità, l’economicità
e la comodità offerta dalle applicazioni 2.0 sarà
il carburante di un proliferazione di contatti che prima non
avevano la
stessa intensità, perchè frenati in parte dal
dover comporre un numero, superare un IVR, ed
attendere in coda. -
2) L’idea che la relazione con la clientela telefonica
o multicanale debba essere più economica di quella praticata
attraverso sportelli al pubblico è la causa dei problemi
legati alla bassa redditività delle
commesse. A
questo si aggiunge il fenomeno delle strutture off-shore che
nonostante qualche ripensamento di
alcune aziende, consolidano la loro posizione praticando un
dumping sul mercato. La
qualità del servizio in molte occasioni rappresenta la
vera sfida nel nostro settore ed
è solo grazie alla cieca passione imprenditoriale che
assottigliando i margini si riesce a soddisfare cliente e committente.
La
mia idea di cambiamento potrebbe essere la creazione di un protocollo
di intesa tra le associazioni, le imprese e la PA, dove
vengono definiti gli standard italiani, relativamente ai servizi
alla clientela. Standard
che dovrebbero esprimere e la qualità attesa e fissare
dei parametri economici
minimi come quelli presenti in vari settori professionali.
Secondo
me, la vera sfida da sempre è concepire i servizi alla
stessa stregua dei beni. La
qualità ha un costo e si deve essere disposti a pagare
per ottenerla.
Giuseppe
Coletti - ConVoice |
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1) Sono argomenti di sicuro interesse. Non ho chiaro come si
intende veicolarli.
- 2) Ad oggi tutti i maggiori player di mercato viaggiano con
un’EBTDA che viene completamente erosa dall’IRAP,
quindi generando bilanci in perdita. E’ assurdo che in
aziende dove l’80% dei costi sono costi del lavoro, vengano
gravate da una tassa sul costo del lavoro quale l’IRAP.
Quindi o si riduce/toglie l’IRAP ovvero si aumentano le
tariffe medie del 5-10%.
Andrea
Antonelli - AlmavivA |
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1) Ascolto. Che
cosa ascolto? Anzitutto ascolto il cliente, ascolto i vertici
aziendali, ascolto i colleghi. Poi ascolto i suggerimenti che
vengono dall’esterno. E allora passo a: Benchmarking:
che cosa posso dire? Al Customer Center Amsa nessuno è
nato “Customer Center Manager”, abbiamo invece cercato
di imparare e di applicare quanto di meglio abbiamo visto nelle
aziende con la quali ci siamo confrontati. Collaborazione: significa
lavorare insieme…noi del Customer Center Amsa, noi di
Amsa, noi che ci occupiamo di relazione con il cliente. Ma quanta
collaborazione chiediamo anche ai nostri clienti! Quando chiediamo
di fare la raccolta differenziata. Quando chiediamo di esporre
i sacchi e i cassonetti al mattino presto. Quando chiediamo
di utilizzare i cestini. Quando chiediamo di prenotare i servizi
attraverso il portale web. I nostri clienti sono tanto più
disposti a collaborare quanto più sono coinvolti e soddisfatti.
- 2) Bisogna tenere alta la qualità della relazione con
il cliente anche in questa fase di contrazione del fatturato.
Se si cede su questo fronte, diventa sempre più difficile
la ripresa. Per noi significa anzitutto cercare di “creare
gruppo” non solo con tutte le risorse addette al Customer
Care, ma anche con le funzioni operative. Se non è possibile
dare un servizio migliore è necessario comunque mobilitarsi,
convincere il cliente che difficilmente potrà trovare
di meglio sul mercato. Significa anche coinvolgere i vertici
aziendali, avere visibilità all’interno dell’azienda,
ovvero dare visibilità alle esigenze del cliente (che
paga il servizio). Per questo alla Giornata Nazionale, quest’anno,
abbiamo invitato il Presidente e il Direttore Generale
Silvia Intra - Amsa |
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1) Condivido! Abbiamo infatti proposto i temi della giornata
per incontri con i nostri clienti committenti, inquadrando ed
evidenziando ai nostri interlocutori le iniziative con lo spirito
della giornata. La giornata deve vivere per tutto l’anno,
una sorta di kick off che esprime le linee guida.
- 2) L’aspetto maggiormente problematico è la sostenibilità
della relazione (costi, investimenti, strategia) con il cliente
rispetto al business gestito. Laddove la strategia non sia sostenibile
rispetto ai costi, avendo come invariante il carico fiscale
(e quindi la competitività del settore e del sistema
paese), la vision viene sacrificata in cambio di un continuo
compromesso al ribasso. In questo modo non potrà mai
esserci un salto di qualità effettivo. Chi gestisce attività
di Crm in outsourcing non potrà più sopravvivere
in questo scenario perché la redditività rimane
bassa e raggruppare volumi in questo momento significa aumentare
non la massa critica bensì il rischio. Per tutti i settori
produttivi la risposta deve arrivare come sistema paese, qualcosa
forse sta cambiando considerato che anche il nostro ministro
dell’economia inizia un’autocritica sulle proprie
precedenti posizioni. La sola politica fiscale non basterebbe
però, il caso Irlanda insegna che una strategia miope
di breve periodo può provocare il collasso di un paese
intero. Essendo l’Italia un paese conservativo, non sarà
mai promotore di innovazione e di ricerca e nel bene e nel male
non sfrutterà (o subirà) le opportunità
derivanti dal progresso. A mio avviso una politica iniziale
di breve periodo dovrebbe agevolare e premiare con defiscalizzazioni
o sponsorship le vere innovazioni. Sappiamo bene che queste
proposte viaggiano di pari passo spesso con l’assegnazione
di contributi a lobby e a portatori di interessi diversi snaturando
il senso delle iniziative. La leva fiscale rimane quindi il
solo strumento (anche se zoppo) che i governi possono utilizzare.
Mattia
Ghidoni - Quercia Software |
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1) Sono daccordo. Ma nel caso meglio avere l'agenda delle attività
o dei follow up dei temi trattati nella giornata (per altro
ritengo non troppe es. una a bimestre massimo).
- 2) C'è un aspetto che credo sia utile ritrattare, data
la sempre più matura percezione sul ns settore. Prendere
consapevolezza che il ns settore è per ora il solo che
può veramente offrire opportunità lavorative (e
non mi soffermerei sul fatto che possono essere anche temporanee)
a coloro che per altri ragioni non rappresentano diciamo la
1a scelta per un inserimento (senza nessun tipo approccio valutativo),
ma che per aspetti rappresentano una maturità utile al
clima dei ns teams: mamme che cercano di rientrare al lavoro
dopo aver portato alla adolescenza i figli, non deambulanti,
adulti maschi in una fase frizionale.
Spostando l'attenzione sul fattore positivo che il settore offre
opportunità ad alcune figure in età di lavoro
del mercato, le quali non hanno le esigenze che le figure che
siamo abituati a pensare offerenti lavoro ai call centres hanno,
es. contrarre mutui per acquisto prima casa, etc..., che per
il vero non sono limiti derivanti dal ns settore, ma del/i limiti
che il sistema del credito pone-ha, sui quali in ultima analisi
le aziende C.C. per il vero nulla possono fare o sul quale possono
influire.
Mentre di solito fra queste figure spesso si possono trovare
maggior ragione oggi iscritti nelle liste di mobilità.
Se partendo da ciò si potessero sviluppare sinergie con
interlocutori istituzionali e trattare ad hoc la materia sarebbe
a mio avviso un plus.
Michele
Angelo Noto - Sykes Enterprises Italy |
-1)
La giornata nazionale personalmente ritengo sia un’utile
opportunità per indirizzare l’attenzione su linee
di attività e di professioni che hanno come missione
una “relazione” di successo. La filiera della “relazione”
è quindi strategica e fondamentale per ogni Azienda nel
ciclo di vita dell’offerta di un servizio/prodotto. La
“relazione” si disegna, evolve e si innova con i
cambiamenti dei media, dei costumi e degli stili di vita. Lo
“ABC della Multimedialità” è un’occasione
per analizzare e condividere “esperienze” di relazione
innovative, con i clienti, i cittadini, le associazioni di consumatori,
per favorire lo sviluppo della “relazione sociale”
a vantaggio dell’Ambiente, del Benessere e dei Costi,
ovvero della “ABC della società”.
2)
Gli aspetti enunciati sono tutti problematici nell’applicazione
se non rilevano un ritorno tangibile, in termini di “investimenti”,
per la società civile. Vi possono essere “sacrifici”,
sia per le Aziende come per i cittadini, ma devono traguardare
un “progetto di sviluppo” condiviso attraverso investimenti
in, innovazione, ricerca, competenza, servizi a valore aggiunto
e lavoro. La scelta del “basso profilo”, applicato
mediante tagli, riduzioni esasperate di costi, massimo ribasso,
lavoro a basso costo, instabilità sociale, ecc., non
sviluppa alcun orizzonte per il futuro ma favorisce mancanza
di qualità, precarietà, disoccupazione ed un “impoverimento”
sociale e culturale.
Francesco Lovecchio - Acquedotto Pugliese |
-
1) Non posso che concordare, tanto più che stiamo parlando
dell' ABC. Ahimè il tutto deve conciliarsi con il fattore
tempo disponibile. Penso che anche voi ne sappiate qualcosa
e non oso immaginare la quantità di inviti e di contatti
necessari per proporre ed attivare le iniziative di CMMC !
- 2) Entrambi gli argomenti sono centrali rispetto alle problematiche
della nostra filiera. Come non puntare (anche) sulle leve tecnologiche
per perseguire una migliore redditività? Ma come, non
dico completare, ma per lo meno avviare un processo di re-engineering
tecnologico e funzionale senza l'ausilio di strumenti fiscali
o parafiscali ?
Michele
Mokbel - Get a line |
. . . . . |
Per chi non ha ancora partecipato, inviate le vostre risposte via
e-mail a: info@club-cmmc.it
grazie
per la collaborazione
(ottobre
2009) |