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Servizio Clienti e Contact Center in tempi di crisi
Raccolta
di alcune esperienze su “cosa può fare un Servizio
Clienti in tempi di crisi”.
Note su azioni intraprese dalle Aziende su questo versante
ed in particolare sul ruolo svolto dal Contact Center in tale
periodo economico e sociale.
Iniziativa che intende dare rilievo alla nostra funzione professionale.
Grazie per la collaborazione
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Help Line
Help Line S.p.A. è il contact center del Gruppo Istituto
Centrale delle Banche Popolari Italiane, che ne detiene il 70%
del capitale mentre il restante 30% fa capo della Banca Popolare
di Cividale ScpA.
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Francesco
Caccamo
Help Line
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La struttura di Help Line, che assume particolare rilevanza
all’interno del Gruppo, comprende tre sedi ove sono impiegate
450 persone nella gestione di circa 16 milioni di contatti all’anno.
Nel corso degli anni la Società si è evoluta in
un modernissimo “Centro di Relazione con il Cliente”
in grado di costruire relazioni personalizzate, sfruttando tutte
le forme di comunicazione multimediali al fine di poter rispondere
in maniera soddisfacente alle sue esigenze: una strategia che
consente all’azienda di accumulare valore aggiunto.
Le attuali condizioni dei mercati in “tempi di
crisi”, influenzati dall’economia Italiana nonchè
dall’incertezza nell’area Euro, richiedono, diversamente
dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate
in merito ai cambiamenti delle abitudini dei Clienti, che utilizzano
ed acquistano prodotti/servizi con maggior prudenza ed attenzione.
In questo clima generale, anche dal nostro lavoro il Cliente
si aspetta una maggior competitività economica ed una
miglior qualità nelle dinamiche di relazione. Ciò,
per noi, significa cogliere tutte le opportunità attraverso
un equilibrato mix di interventi sulla comunicazione e sull’innovazione,
due aspetti che ci vedono quotidianamente coinvolti e che riteniamo
possano consentirci di continuare a “navigare”:
essi richiedono un confronto continuo con l’esterno e
la volontà di cambiare i propri comportamenti.
Su quest’ultimo argomento, la Società si è
posta l’obiettivo di modificare costantemente il modello
di ascolto del Cliente adeguandosi all’evoluzione delle
diverse esigenze dei vari Committenti ed ha accolto richieste
di utilizzo di nuovi canali di comunicazione e/o nuove logiche
di relazione con la Clientela, in stretta correlazione con l’evoluzione
del mercato a cui assistiamo quotidianamente. In una realtà
operativa come la nostra gli elementi in gioco rimangono sempre:
le persone, la tecnologia e la capacità di anticipare
le necessità dei Clienti.
Sviluppare un “approccio proattivo” significa riorganizzarsi
sia dal punto di vista tecnologico che delle metodologie e soprattutto
delle risorse umane. Significa anche essere in grado di percepire
anticipatamente le tendenze ed i cambiamenti futuri per pianificare
le azioni opportune. E’ molto importante saper utilizzare
le nuove tecnologie ICT per aumentare la disponibilità
delle informazioni e ridurre l’incertezza nel processo
decisionale. Il cambiamento (verso l'approccio proattivo) non
è semplice perché occorrono professionisti "nuovi",
cioè collaboratori con mentalità nuova, capaci
di utilizzare con creatività e senza preconcetti sia
le nuove tecnologie che le nuove metodologie.
La semplice formazione, intesa come l'acquisizione dei metodi
e delle capacità necessarie per lo svolgimento di una
determinata attività, risulta essere insufficiente se
non supportata da un'adeguata informazione che abbia lo scopo
di trasferire tutte le conoscenze (obiettivi, compiti, strategie,
…) per poter esercitare le proprie competenze. Motivazione,
competenza, visione strategica e capacità operative sono
elementi indispensabili per poter raggiungere obiettivi importanti.
Motivare persone, che gestiscono costantemente attività
ripetitive e con ritmi pressanti, non è tra i compiti
più semplici e credo che in queste circostanze paghi
molto la trasparenza nelle relazioni. |
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