Il
costo del lavoro nei Contact Center
La
dinamica prevista a breve per il costo del personale
(vedere il questionario sotto riportato).
1. Risultati
Nella tavola seguente é riportata la distribuzione
percentuale dei pareri raccolti dal panel che ha risposto
al questionario composto da 81 casi.
Il campione si divide così:
- il
37,0% valuta che il costo cresca in modo limitato, entro il 5%
(ma il 60% di questi é in-house)
- il
25,9% stima un incremento compreso tra il 5% e il 10% (la presenza
di in house resta, anche se di poco, superiore a quella degli
outsourcer)
- il
17,2% stima un incremento compreso tra il 10 e il 20% (sono quasi
tutti outsourcer)
- il
13,6% prevede un aumento tra il 20 e il 30% (outsourcer di grandi
dimensioni, ma anche qualche in-house)
- infine,
il 6,2% prevede incrementi di costi superiori al 30% (sono quasi
tutti outsourcer).
In
base a questa prima fase di ricerca l'aumento medio del costo del
lavoro nei Contact Center nel corso del 2007 é stimato dal
totale panel pari al 10,6% (il 13,7% per gli outsourcer).
La valutazione del costo del lavoro presenta elementi di incertezza
soprattutto da parte degli outsourcer (ad esempio, come
si considera la componente variabile di incentivazione ai risultati).
Inoltre per le valutazioni riportate dagli outsourcer si nota che
nel caso di call center con meno di 100 addetti, ove prevale l'attività
di outbound, gli aumenti attesi per il costo del lavoro sono inferiori
(in media 8%) grazie al mantenimento dei Lap, mentre per i call
center con oltre 500 addetti, ove prevalgono le attività
di inbound, gli incrementi di costi del personale sono decisamente
superiori (in media circa il 22%).
I call center in-house si attendono aumenti del costo del lavoro
in media pari al 7%.
2. Commenti
Alla domanda su "quale
componente del costo del personale é più difficile
valutare la dinamica" sono stati raccolti vari commenti
così sintetizzabili.
Per i Contact Center in-house
-
"Nel breve nessuna in particolare. Nel medio/lungo periodo
invece pesa l'incertezza relativa alla opportunità di ottenere
flessibilità. Si cresce meno in un sistema dove non si comprende
l'importanza della flessibilità, dove la si confonde sempre
con la
precarietà senza analizzare i bisogni e le prospettive future
effettive di un settore e di una professione".
-
"Le trattative sindacali collegate al rinnovo del contratto"
-
"Il rinnovo del contratto nazionale bancari".
- "La crescita dei costi legati all'assenteismo"
-
"Solo eventi non programmati (es. maternità) sono difficili
da valutare. Per il resto è tutto programmabile".
-
"Ci si attiene ai soli aumenti contrattuali e quindi, una volta
conosciuti i meccanismi, non è difficile conoscere i risultati"
-
"Quella relativa ai riconoscimenti economici annuali legati
esclusivamente a componenti meritocratiche"
-
"Prestazioni straordinarie, perché le strutture sono
contingentate per questioni di costo e capita frequentemente di
dover ricorrere a tali prestazioni per dare risposta ad esigenze
di servizio picchi e start-up di attività eccezionali"
-
"La tipologia orario (part-time e full-time) in abbinamento
con turnazione e coperture extra orario"
-
"Il rapporto tra costo e numero di chiamate in una realtà
ibrida, dove si svolgono attività di call center e di help
desk"
Per i Contact Center Outsourcer
-
"La valutazione del costo del lavoro, nel nostro caso, dipende
dal rinnovo del ccnl telecomunicazioni, la cui parte economica è
scaduta il 31.12.2006. Tra gli elementi rilevanti per la nostra
azienda non rientrano le azioni di stabilizzazione in corso nel
mercato di riferiemento, in quanto non viene utlizzata la forma
di lavoro a progetto, bensì esclusivamente il lavoro subordinato"
- "Pur applicando già quanto chiarito nella Circolare,
si subisce un incremento di costo fisiologico. Le difficoltà
si riscontrano nella durata del rapporto e soprattutto nell'inquadramento
ancora non definito per la categoria e con strumenti non idonei
alla gestione del personale nelle attività non prevedibili.
Non si può pensare di gestire un servizio di pubblica utilità
gestendo l'emergenza (picchi di contatti non prevedibili) con comunicazione
da inoltrare il giorno prima dell' imprevedibile".
-
"Lo straordinario per eventuali picchi, anche breve durata
es. un mese, generati da incrementi non copribili con contratti
a termine o generati da possibile assenteismo eccedente il livello
normalmente programmato".
-
"La difficoltà è capire quanti saranno i contratti
di collaborazione trasformati in contratti di lavoro subordinato,
e molto dipenderà dai committenti"
-
"In attesa della conclusione degli accordi sindacali relativi
alla regolarizzazione dei lavoratori a progetto, risulta difficile
quantificare con esattezza i tempi e i modi delle assunzioni. Di
conseguenza la definizione del costo è difficilmente precisabile".
-
"Manca la chiarezza sulle modalità con cui si perfezionerà
l'accordo a livello territoriale con le parti sociali; non sono
ancora definite con i committenti le variazioni da apportare alle
condizioni contrattuali per le attività inbound"
-
"Le pressioni sindacali relativamente alle richieste di trasformazione
dei lap in rapporti di lavoro subordinato (anche in presenza di
attività outbound) e l'atteggiamento dei committenti relativamente
al suddetto problema"
-
"L’eliminazione dei contratti a progetto su operazioni
inbound e assimilate"
-
"La componente variabile, funzione dei risultati. Perchè
il contratto subordinato oltre ad essere più oneroso non
si presta ad essere orientato ai risultati delle prestazioni".
-
"La componente variabile legata ai risultati"
-
Il premio di risultato; negoziazione ancora da avviare"
-
"L'incentivazione; variano i piani provvigionali delle committenti
pertanto di volta in volta bisogna determinare un nuovo incentivo".
-
"La parte variabile per il teleselling, a causa delle incertezze
del mercato"
-
"L'aumento dell'imposizione fiscale ha ridotto il netto e quindi
i dipendenti stanno incominciando a chiedere aumenti non collegati
all'aumento di redditività".
-
"La stabilizzazione dei LAP"
-
"La definizione dei contratti a progetto"
-
"Gli oneri sociali e la stabilizzazione"
-
"Non c'e chiarezza sulla normativa che obbligherebbe l'assunzione
apparentemente solo per l'inbound, ma in realtà in sede ispettiva
i CoCoPro sono mal visti".
-
"Scelta strategica delle tipologie contrattuali da utilizzare
per gli assunti dedicati all'inbound ancora da completare"
-
"La trasformazione LAP in subordinato, anche a causa della
dissintonia tra circolare ministeriale e dichiarazioni e azioni
a livelo DPL"
- "L'inquadramento contrattuale alla luce di possibili diverse
interpretazioni delle autorità ispettive"
-
"Gli aspetti normativi del contratto a progetto. Le evoluzioni
non sono chiare (effetti su malattia per esempio) e se lo stesso
impianto dovesse mutare radicalmente anche le previsioni suindicate
perdono efficacia. Il danno in quel caso sarebbe senz'altro legato
alla mancanza di flessibilità (quanto sopra è legato
esclusivamente ai contatti outbound)"
-
"Incertezze dovute al costante turn over del personale"
-
"L'evoluzione dei contratti nazionali di lavoro"
-
"L’obbligo di utilizzo del contratto lavoratore subordinato
e non più a progetto"
-
Gli incrementi collegati all'adesione ai nuovi fondi pensionistici
sindacali (es. Fondo Fonte)"
-
"L’imposizione fiscale"
-
"La determinazione dell'oscillazione tra la componente del
costo fisso ed il fatturato che ne scaturisce".
-
"L'instabilità del governo che ha sempre di più
bisogno di tassare le imprese"
-
"Prima la legge Biagi, poi la legge Damiano hanno sicuramente
fugato le incertezze sulla valutazione della dinamica del costo
del lavoro. Non avendo mai avuto precariato sin dalla nascita della
società, la valutazione del CDL per noi è sempre stata
semplice".
CMMC
ringrazia tutti i partecipanti all'indagine, soprattutto coloro
che hanno voluto lasciare un loro commento.
Chi
non avesse ancora effettuato l'indagine può farlo ora.
Grazie |
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