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La
comunicazione multicanale automatizzata
(vedere il questionario sotto riportato).
1. Premessa
Si parla di “comunicazione multicanale” e di “unified
messaging” nell’ambito dei servizi di customer care e
di relazione con il cliente. Ma esiste un ambito specifico di servizi,
quelli della chiamata telefonica automatizzata (pre-registrata, quindi
senza operatore), che possono dare importanti contributi non solo
in termini di efficienza e di riduzione del costo-contatto utile,
ma anche nell’incrementare la percezione di qualità del
servizio ricevuto e – di conseguenza – la customer ritention.
Ciò che è divenuto prassi normale nei contatti inbound,
attraverso l’uso dei cosiddetti IVR (Interactive Voice Response)
non è ancora altrettanto diffuso nelle comunicazioni outbound
verso la clientela. Il
presente sondaggio si focalizza quindi su questo
aspetto.
2. Risultati
Si riportano le elaborazioni di un primo campione
di 38 partecipanti.
2.1
Conoscenza dei servizi
La
prima domanda indaga sulla conoscenza di strumenti e servizi che
permettono di effettuare chiamate telefoniche interattive outbound
automatizzate (pre-registrate) all’interno dei processi
di relazione con il cliente. Si noti che sono escluse le attività
di telemarketing su prospect.
La tavola 1 riassume i risultati
Tra chi ha partecipato, prevalgono coloro che conoscono i servizi,
ma non li hanno mai utilizzati (47%).
Tuttavia il 29% del campione dichiara di conoscerli e di usarli.
Solo il 5% ammette di non conoscerli.
2.2 Ostacoli
allo sviluppo
La
seconda domanda posta al campione tende a capire quale
sia la barriera principale che ostacola la maggiore diffusione
di questi servizi nel contesto delle attività di relazione
con il cliente.
La
tavola 2 riassume i risultati
Oltre la metà del campione individua come vincolo prevalente
allo sviluppo dei servizi il fatto che "la chiamata potrebbe
essere percepita come invasiva".
Va evidenziato come il 22% del campione dichiari che "i servizi
non sono abbastanza conosciuti da chi deve decidere".
Inoltre va considerato che secondo il 19% del campione "é
meglio che sia una persona in carne ed ossa a chiamare i clienti".
2.3
Considerazioni sull'impiego
Nel seguito sono esposti alcuni
dei commenti raccolti.
- Ritengo che sia un'ottima oppurtunità, al "passo
con i tempi", sia per chi usa lo strumento(azienda), sia
per il destinatario(cliente). L'ostacolo maggiore di tali strumenti
, al momento, è la scarsa notorietà.
- Potrebbero essere efficaci per gestire quelle relazioni interlocutorie
con i clienti es: informare che un reclamo è stato preso
in gestione.
- Usiamo questo modo di interazione con il cliente al momento
solo nella prima fase di recupero crediti. In questo caso per
assurdo l'interazione con la macchina è vissuto da parte
del cliente meno invasivo del contatto umano.
- Le chiamate telefoniche interattive outbound automatizzate dovrebbero
seguire ad una campagna informativa e dovrebbero essere accompagnate
ad incentivi utilizzabili da chiunque (prospect e non).
- Questi servizi sono l'ideale per richiamare il cliente, al fine
di comprendere il suo effettivo livello di soddisfazione, su contatti
avuti, al call center, anche pochi minuti prima della richiamata
(c.d. sondaggio bollente). Magari può essere lo stesso
operatore (o l'IVR all'inizio del contatto con l'operatore), ad
avvisare il Cliente che sarà richiamato da un servizio
automatico per raccogliere opinioni sulla sua soddisfazione su
quella specifica transazione/telefonata, in poche (e che siano
avvero poche) domande. In questi casi questo servizio è
utilissimo, e può indirizzare azioni correttive immediate
ed efficaci, perchè basate su evidenze oggettive.
- Ritengo che il livello di diffusione di questo strumento debba
essere maggiore perchè venga accettato dai clienti e proficuamente
utilizzato dalle imprese.
- Questi servizi hanno valore se vengono usati per una comunicazione
di servizio.
- Ragionando come utente finale faccio le seguenti considerazioni:
se la chiamata automatica serve a darmi delle informazioni a me
necessarie, ovvero un servizio aggiuntivo (ricordarmi scadenze,
etc), potrebbe essere apprezzabile. Se invece ha altri fini riterrei
inopportuno essere importunato da una macchina, anzi ci leggerei
un "distacco" da parte di chi invece dovrebbe essermi
vicino.
- Possono essere utilizzati per comunicare alcuni semplici dati
(es: la sua carta ha speso ....€)
- Ottimo strumento se utilizzato con strutture ad albero estremamente
semplici e per attività standardizzate (sondaggi a risposta
chiusa, giochi telefonici, etc); poco opportuni per customer care
poichè di utilizzo non immediato da parte di una fascia
di utilizzatori ancora consistente.
- Sono favorevole all'impiego dell'ivr nei contatti inbound con
gli utenti specie laddove si tratti di problematiche che il cliente
è in grado di risolvere da solo. Sono meno favorevole all'utilizzo
di questi sistemi in outbound verso il cliente in quanto quando
mi è capitato di riceverne, non avevo una garanzia della
serietà della provenienza della chiamata ricevuta.
- Dalla nostra esperienza si tratta di uno strumento utile per
comunicazioni di tipo standard o per effettuare brevi indagini
di soddisfazione degli utenti, attraverso alberi vocali di semplice
navigazione.
- Il nostro Customer Center invia comunicazioni automatizzate
di risposta alle segnalazioni nel momento in cui una richiesta
viene evasa operativamente
- L’automazione dei processi è apprezzabile sempre
quando intervenga in relazioni commerciali consolidate. Mi ritengo
scettico sull’applicabilità del sistema a prospect
in relazione all’ambito d’azione dei servizi da noi
forniti.
- Come outsourcer, consiglierei i miei committenti di utilizzarli
solo per comunicazioni di emergenza
- E' importante che a servizi di questo tipo possa seguire una
eventuale interazione con un operatore
- E' molto difficile veicolare l'informazione alla persona interessata
nel momento opportuno. Altrimenti il rischio è di avere
un effetto di progressiva desensibilizzazione alle sollecitazioni
automatiche.
- Non lo considero uno strumento efficace per raggiungere il risultato
voluto. Un buon compromesso potrebbe essere rappresentato da una
prima fase di Welcome Call fatta da operatore e una seconda di
prosecuzione chiamata con questionario o una comunicazione automatizzata.
- Da esperienza sul campo infastidiscono il cliente spersonalizzando
il rapporto con il cliente. Efficienza non vuol dire riduzione
di costi.
- Ritengo che la persona contattata tramite sistemi automatizzati
percepisca tale attività come un servizio di bassa qualità
(quasi come una proforma); inversamente invece se dall'altra parte
del telefono c'è un operatore con il quale poter interagire.
Seguire
questa iniziativa anche sul social network
CMMC
ringrazia tutti i partecipanti all'indagine, soprattutto coloro
che hanno voluto lasciare un loro commento.
Chi non avesse ancora effettuato l'indagine
può farlo ora. Grazie |
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inoltrarle via e-mail
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