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"Customer
Relationship Management nei servizi di pubblica utilità:
caratteristiche distintive e possibili sviluppi”
Il
processo di liberalizzazione che sta coinvolgendo in particolare
i settori energetici in Italia avrà e sta già
avendo grandi conseguenze di marketing. Tutta la filiera produttiva
di gas ed elettricità è rimasta profondamente
coinvolta nei processi di ridefinizione descritti nei due decreti
che disciplinano la liberalizzazione, ma l’aspetto più
importante riguarda la fase a valle dell’erogazione di
tali servizi, ovvero quella che si occupa della vendita e che
quindi coinvolge direttamente il consumatore finale. |
Estratto
dalla tesi: “CRM nei servizi di pubblica utilità:
un caso aziendale nel territorio senese”
Francesco Biella
Università Bocconi
Anno 2003 |
|
In
quest’ottica si stanno sviluppando tutti gli strumenti di
customer care, già operativi da anni soprattutto nel settore
di beni di largo consumo e in generale dove la concorrenza è
più agguerrita.
Con la liberalizzazione la competizione, prima
imperniata soprattutto su un’orientamento alla tecnologia
ed alla capacità finanziaria, si concentra invece su:
- tariffe competitive
- libertà di acquisto da parte dei clienti
- qualità e personalizazione del servizio
- offerta di servizi aggiuntivi
- fidelizzazione del cliente
Le public utilities ed in particolare i settori energetici
saranno costrette a legare la propria sopravvivenza nel nuovo mercato
concorrenziale alla cura del cliente, che appunto si definisce ora
tale e non più “utente”.
Il cliente è un soggetto che non subisce più
passivamente le “violenze” di un mercato regolato “dall’alto”,
ma partecipa attivamente alla creazione di valore dell’impresa
da cui acquista il servizio e di cui in un certo senso si senta
“parte integrante”, consapevole di costituire egli stesso
una delle risorse aziendali più importanti.
Dal lato dell’impresa, speculare a questa consapevolezza
del cittadino divenuto “cliente”, si sviluppa il riconoscimento
che il cliente è la sua principale fonte di ricchezza e lo
considera come una vera e propria risorsa aziendale, utilizzando
indici come ad esempio il Life Time Value o il Customer Retention
Rate, che trovano una nuova applicazione nel settore delle utilities.
Un progetto di CRM in una utility non può essere
sviluppato prescindendo dall’analisi del particolare cliente
con cui si ha a che fare: il cittadino.
L’impresa utility nell’avvicinarsi
all’approccio customer centric deve porsi alcune domande:
- Chi è il cittadino/cliente?
- Cosa serve al cittadino/cliente per muoversi nei servizi offerti
in città?
- Cosa interessa sapere all’azienda del cittadino/cliente?
- Cosa è possibile scoprire attraverso un CRM?
Nell’orientamento all’eccellenza delle aziende che offrono
servizi l’efficienza può essere perseguita attraverso
il miglioramento della gestione (Process Management), ma l’efficacia
passa inevitabilmente dal confronto con i bisogni dei clienti e
dalla capacità di corrispondervi (Customer Care).
Analizzando il proprio consumatore l’azienda di servizi
di pubblica utilità può scoprire che la situazione
attuale offre molte opportunità.
In particolare deve tener presente che:
-
Le esigenze del cittadino devono contribuire a definire la progettazione
del servizio
- Il
vissuto del cliente ed il suo giudizio definiscono la qualità
del servizio
-
il cittadino che si muove in un contesto caotico ed incerto ha
bisogno di certezze e rassicurazioni per essere incentivato al
miglior uso dei servizi pubblici e per godere di tutte le opportunità
messe a disposizione.
Le
possibili risposte delle aziende che offrono servizi di pubblica
utilità devono ispirarsi al criterio di “ergonomia
cognitiva”, che presuppone la costruzione di strumenti fatti
su misura fisica e mentale di chi dovrà confrontarsi con
l’uso dei servizi, cioè il cittadino/cliente.
Da queste considerazioni è possibile intuire che la concorrenza
nel settore energetico sarà caratterizzata, almeno in una
prima fase, da una serie di servizi finalizzati a rendere sempre
più esperto il cittadino, in modo che possa essere in grado
di poter scegliere il fornitore che propone l’offerta commerciale
più vicina alle proprie esigenze. L’impresa dovrà
a tale scopo investire in comunicazione, anche per venire incontro
ad una serie di esigenze che è possibile definire “trasversali”,
ovvero condivise dai cittadini, quali la tutela dell’ambiente,
la capacità di risposta aziendale alle richieste della clientela,
la capacità di instaurare una componente “umana”
nell’ambito del rapporto di fornitura, in particolare per
quanto riguarda la soluzione a specifici problemi.
E’ importante quindi per l’impresa comprendere che,
oltre che la customizzazione estrema del servizio (mass customization),
è possibile anche operare scelte di marketing che sono valide
trasversalmente ai vari micro-segmenti di clientela.
Un’ultima considerazione riguarda il fatto che tutti
gli aspetti sopra descritti sono in attesa, per trovare efficace
applicazione ed essere più precisamente definiti a livello
operativo dalle aziende, dei futuri sviluppi normativi che completino
il processo di liberalizzazione, attualmente ancora in una fase
“sperimentale”.
Se
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