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Oltre
la Customer Experience
Expert System: come
aggiungere intelligenza ai processi - Process Automation - e come
gestire con intelligenza le informazioni - Information Intelligence.
In
occasione della "Settimana Nazionale della Relazione Esperienza
Cliente" abbiamo incontrato Alessandro Monico, Italy Sales
Director - Corporate Division di Expert System.
Nel seguito si riporta la nostra conversazione (Mario Massone).
MM
Iniziamo con qualche domanda che riguarda l’azienda Expert
System (nel seguito ES). Quando e come nasce ES? Come si è
sviluppata in questi anni?
AM
Expert System, oggi leader nel mercato dell’intelligenza artificiale
applicata all’analisi di testi e linguaggio, offre una piattaforma
tecnologica made in Italy e prodotti multilingue attualmente impiegati
in molte delle più importanti aziende e agenzie governative
in Europa, Stati Uniti e Medio Oriente. L’azienda è
stata fondata a Modena nel 1989, perciò in un tempo in cui
la convergenza tra linguistica e tecnologia era qualcosa di cui
si parlava solo negli istituti di ricerca o negli ambienti accademici,
e non esistevano angel investor o incubatori di startup per incoraggiare
la crescita. La prima svolta significativa nel percorso di crescita
e sviluppo di Expert System è avvenuta con il primo contratto
con Microsoft, che ha confermato la visione pioneristica dell’azienda
verso l’ideazione di un software di intelligenza artificiale
in grado di capire il significato del linguaggio in base al contesto.
Lo sforzo ha prodotto una delle prime piattaforme di analisi semantica,
cioè in grado di comprendere il significato delle parole
e delle frasi: la tecnologia brevettata Cogito®. Nel 2014, Expert
System ha fatto il proprio ingresso nel mercato azionario, quotandosi
all’AIM di Borsa Italiana. Negli ultimi anni, ha consolidato
il proprio posizionamento, proseguendo con determinazione il percorso
di internazionalizzazione anche tramite alcune acquisizioni, caratterizzandosi
per l’attenzione costante a sviluppare funzionalità
sempre più innovative, in particolare nell’ambito della
customer experience, e offrire ai propri clienti un servizio davvero
efficiente.
MM
Sul mercato degli assistenti virtuali si possono individuare due
approcci: un modello statistico che bene si adatta per interagire
su domande/risposte ed un modello di regole semantiche che viene
impiegato per i dialoghi. Come si caratterizza l’attuale offerta
di ES? La tecnologia cognitiva Cogito ideata per capire automaticamente
il significato dei testi resta al centro di tale offerta?
AM
La caratteristica fondamentale della tecnologia Cogito risiede proprio
nel fatto che è l’unica piattaforma che realmente capisce
il significato della lingua in maniera profonda. Grazie a questa
capacità distintiva, è possibile innestare diverse
strategie per gestire al meglio le attese dei clienti. Indipendentemente
dagli ambiti di utilizzo delle tecnologie di intelligenza artificiale,
infatti, sono le diverse aspettative dei clienti a determinare il
tipo di approccio che può variare dal “machine learning
semantico”, per esigenze meno puntuali ma comunque superiori
a quelle gestibili con tecniche di “machine learning puro”,
fino alla possibilità di arrivare a un riconoscimento molto
preciso delle richieste e intenzioni degli utenti grazie alle pressoché
infinite possibilità offerte dal nostro tool di sviluppo
di regole semantiche. Una caratteristica spesso sottovalutata è
però un’altra: la capacità di riconoscere automaticamente
e simultaneamente (perciò attraverso un’unica tecnologia)
intenti ed entità in maniera contestualizzata. Mi spiego
meglio con un esempio. “Voglio fare un bonifico di 2018 a
Mario” è una richiesta facilmente disambiguabile per
una persona mentre non lo è per una macchina. Infatti, nella
maggior parte dei casi, senza una vera interpretazione “semantica”,
2018 sarà interpretato come una data anziché come
“importo del bonifico”, solo perché 2018 è
più probabile che venga ricondotto a esempi di “data”
anziché di valuta e perché le preposizioni o gli articoli
vengono spesso ignorati nei modelli statistici, in quanto poco rilevanti.
Lo stesso problema si può verificare per numerose altre informazioni
che nessuna macchina “ad esempi” potrà mai essere
in grado di capire realmente.
MM
Il vostro motore semantico è ritenuto come molto buono, ma
piuttosto costoso, in particolare per il lavoro che richiede per
la sua messa in campo. E’ questa una percezione corretta?
AM
A prescindere dal fatto che molte affermazioni su Cogito o su qualsiasi
altro vendor possono sempre essere estremamente soggettive in relazione
a moltissimi fattori, credo che, come accade in moltissimi altri
casi di applicazioni aziendali, occorra analizzare il vero TCO di
una soluzione, e soprattutto relazionarla ai benefici attesi dall’adozione
di una tecnologia di Artificial Intelligence (AI). Gli approcci
sostenibili oggi possono essere diversi e variano soprattutto in
relazione al materiale a disposizione dei clienti per addestrare
il motore di AI che sia esso a regole, machine learning o ad “approccio
misto”. Un caso emblematico: un’importante compagnia
assicurativa ha “sposato” un approccio “machine
learning” perché spaventata da un motore a regole,
unico approccio possibile quando non esistono, come in questo caso,
esempi su cui poggiare l’addestramento. Il risultato? Oltre
al costo della piattaforma di cui ovviamente non conosco i dettagli
economici, nei prossimi SEI MESI il cliente dovrà “noleggiare”
diversi operatori in outsourcing per iniziare a collezionare un
numero importante di esempi e a farli “taggare” manualmente
per creare un alberatura di argomenti ad oggi inesistente. Per fare
un raffronto: un’azienda TELCO, che ha adottato il nostro
approccio, in meno di tre mesi è andata in produzione, capitalizzando
al massimo i propri dati grazie alla nostra esperienza. Un’esperienza
progettuale di un’azienda che lavora in questo ambito da oltre
dieci anni e che propone una piattaforma tecnologica che permette
di partire enormemente avanti in termini di comprensione della lingua
e costruzione della relativa knowledge-base. Vi assicuro che il
costo di set-up è stato sicuramente inferiore alla somma
dei costi che sosterrà la compagnia assicurativa, anche se
fosse stata dotata di solo personale interno a questo dedicato,
e soprattutto i benefici sono stati anticipati di molti mesi. Sulla
qualità finale dei risultati ho ovviamente la mia idea ma
saranno i fatti a parlare: essendo servizi esposti verso i clienti
sarà facile capirlo.
MM
Le vostre realizzazioni sono multilingua o va sviluppata una applicazione
per lingua?
AM
La nostra tecnologia è basata sulla lingua e non su pattern
o algoritmi meramente statistici: è sempre stata questa la
nostra prerogativa e sempre lo sarà. Ci sono casi in cui
esiste un alto riciclo di regole tra lingua e lingua, se l’obiettivo
finale è il medesimo per un progetto plurilingue: in questa
circostanza, se dovessimo sviluppare in parallelo tre lingue, l’impatto
totale non sarebbe il triplo ma circa il doppio, in quanto ogni
lingua ha prerogative diverse e non basta “mappare”
i concetti per riscrivere le regola ma bisogna fare qualche intervento
in più. Il nostro impegno è quello però di
affiancare maggiormente le tecnologie linguistiche ad approcci di
machine learning e autoapprendimento dinamico per diminuire i tempi
di rilascio dei nostri progetti. In ogni caso, basandoci su dati
alla mano di chi ha sperimentato in parallelo entrambi gli approcci,
i nostri tempi di rilascio sono sempre più corti di quelli
della competition.
MM
La vostra tecnologia è applicabile solo per i testi o anche
per le parti vocali? E’ integrabile con ASR? Quale tipo di
speech recognition? E con il trascrittore Google Api?
AM
La tecnologia è applicabile a qualsiasi input che
può essere ricondotto a un testo perciò anche OCR
o Speech to Text, purché opportunamente integrati nelle nostre
applicazioni. Abbiamo la possibilità sia di integrarci con
sistemi messi a disposizione nativamente nei device iOS e Android
(Google API) sia con tecnologie offerte da nostri partner, come
Cedat85, grazie ai quali abbiamo fatto progetti sia in ambito mobile
APP sia in ambito IVR conversazionale in linguaggio naturale.
MM
Rendete disponibile un ambiente di sviluppo e manutenzione delle
applicazioni, al fine di agevolare il servizio per le funzioni business
coinvolte?
AM
Le nostre applicazioni rendono disponibili ambienti di
sviluppo sia per la parte di configurazione del motore di AI-based
text analytics sia per la costruzione dei workflow conversazionali
laddove questo sia oggetto dei progetti.
Diverse aziende si sono organizzate, creando un team specializzato
per la gestione della conoscenza e dei processi “cognitivi”
grazie all’utilizzo della tecnologia Cogito, in modo da comprendere
e gestire le esigenze di business espresse dalle diverse aree aziendali
e capitalizzare al massimo le incredibili potenzialità offerte
da questa tecnologia.
Sono invece di più semplice e diffuso utilizzo da parte di
tutti gli utenti di business le piattaforme di creazione di flussi
conversazionali grazie alle quali si possono costruire chatbot e
workflow di processo con estrema semplicità di utilizzo.
MM
Per quanto riguarda la base di conoscenza, come si costruisce la
vostra KB iniziale (ad esempio viene distinta per argomenti, quali
il servizio o l’azienda)? Inoltre, la KB è utilizzabile
su canali diversi (vocale, Facebook, Telegram ecc..)?
AM
La strategia di creazione della knowledge-base varia moltissimo
in relazione agli ambiti di utilizzo indirizzabili, al patrimonio
informativo a disposizione dei clienti in termini di documentazione
e alle metodologie applicate attualmente nella gestione del servizio
di supporto a clienti e utenti interni.
Non esiste un approccio unico alla risoluzione di tutte le problematiche:
bisogna studiare approfonditamente il processo e gli obiettivi che
si vogliono raggiungere con queste tecnologie “cognitive”:
• nel caso in cui si parta da un “foglio bianco”
è inevitabile uno studio approfondito da parte dei consulenti
linguistici volto a creare una base di conoscenza e alberatura di
argomenti in grado di rappresentare in maniera esaustiva le richieste
informative che vengono gestite quotidianamente dall’azienda.
Dai risultati dello studio, partirà poi lo sviluppo degli
algoritmi di comprensione per mappare le possibili modalità
con cui gli utenti riescono a interagire con l’azienda;
• nel caso in cui esistano già esempi documentati e
taggati nella knowledge-base aziendale (ticket, FAQ, chat), sarà
possibile affidarsi ad algoritmi di machine learning in grado di
rappresentare in maniera più rapida le regole di espressione
dei problemi dell’utenza per raffinarle successivamente con
regole ancora più puntuali di interpretazione.
MM
Crescita di ES sul mercato. Sono state realizzate iniziative per
i mercati esteri? Quali accordi sono stati portati a termine? Con
chi e con quali obiettivi?
AM
Expert System ha un fatturato sul mercato estero che già
oggi rappresenta più del 50% del totale, con presenze importanti
su Francia, Spagna, UK e Germania oltre alla ormai consolidata presenza
in USA dove, con le nostre due aziende americane, possiamo vantare
clienti di incredibile risonanza quali Dow Jones, Chevron e alcune
agenzie governative (solo per citarne alcuni). Stiamo inoltre rivolgendo
particolare attenzione ad alcuni settori di mercato in cui l’Artificial
Intelligence può apportare benefici veramente importanti
e puntando in maniera decisa sulle attività di partnership
sia con system integrator di respiro internazionale sia con technology
vendor ai quali la nostra componente di AI può dare un importante
valore distintivo in alcuni progetti ad elevata complessità.
MM
Innovazioni e opportunità. Quali sono le opportunità
per ES derivanti dalla diffusione della AI sul mercato della CX?
Quali opportunità si colgono nel mercato della analisi dei
dati? Più in generale, come potrà crescere ulteriormente
ES?
AM
In Italia abbiamo una posizione di assoluta leadership
nel mercato della AI sia a livello di mercati serviti sia per quanto
riguarda le diverse aree in cui la nostra tecnologia trova applicazione.
Nell’area della customer experience possiamo vantare alcuni
progetti che non trovano eguali a livello mondiale, come il motore
di interazione in linguaggio naturale sviluppato per la digital
experience del gruppo bancario Intesa Sanpaolo, a cui seguiranno
nuovi ambiti di applicazione, mobile e chatbot, in grado di coprire
le sempre più crescenti esigenze di interazione da parte
degli utenti e delle aziende.
Al di fuori di questa area di business, vediamo le maggiori opportunità
di sviluppo in due aree di offerta: Process Automation e Information
Intelligence.
L’automazione dei processi è oggi più che mai
fortemente legata all’esigenza di aggiungere intelligenza
ai processi che oggi richiedono un elevato intervento umano a basso
valore aggiunto, e che possono essere in gran parte automatizzate
grazie a soluzioni di AI molto specializzate o, viceversa, ai processi
in cui l’intervento umano sarebbe così elevato e difficoltoso
da renderli irrealizzabili in termini di costi/opportunità.
La gestione intelligente delle informazioni, invece, è legata
a processi decisionali in cui le organizzazioni devono essere in
grado di raccogliere e analizzare in maniera profonda diverse migliaia,
e talvolta milioni, di documenti. La capacità di far emergere
da questo enorme patrimonio di dati le conoscenze rilevanti, per
capirle e metterle in relazione, può essere determinante
sia in termini di velocità della decisione sia in termini
di allargamento delle variabili oggetto di analisi.
Modena, mercoledì
7 novembre 2018
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