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Dal 1995
Rasbank
è la banca del gruppo RAS. E’ stata la prima
banca telefonica senza sportelli in Italia (inizio
dei servizi dal dicembre 1995), opera con circa 500.000 clienti
con un offerta di servizi multicanale (contact center, internet,
mobile banking) ed una rete di 4.000 promotori finanziari e
agenti promotori su tutto il territorio nazionale.
Il contact center, gestito in house, ha circa 90 addetti
che offrono a clienti e prospect servizi bancari e finanziari
dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 21 ed il
sabato fino alle ore 14. La stessa struttura offre
inoltre un servizio di assistenza commerciale alle reti di vendita. |
Rasbank ha come mission la centralità del cliente,
intesa come soddisfacimento delle necessità di risparmio ed
investimento attraverso la presenza di un consulente finanziario (relazione
diretta con il cliente) e l’offerta di servizi innovativi e
multicanale.
Dopo l’acquisizione di Cami e Bnl Investimenti, Rasbank si posiziona
al terzo posto (10,8% di share) in Italia nel mercato del risparmio
gestito ed amministrato, vita, servizi bancari offerti a clientela
retail, affluent e private banking.
L’offerta comprende servizi finanziari (banking, fondi comuni
d’investimento, fondi di fondi, sicav, gestioni patrimoniali,
risparmio amministrato), servizi fiduciari e servizi assicurativi
(prodotti previdenziali, fondi pensione aperti, polizze rivalutabili,
unit linked, coperture assicurative).
Le scelte delle banche sono da tempo orientate verso la riduzione
dei costi strutturali e per gli istituti in generale abbiamo assistito
alla crescita degli sportelli leggeri, che tuttavia mantengono un
costo significativo.
Per Rasbank, che ha il Contact Center come servizio di riferimento
per i clienti affiancato alla rete dei promotori finanziari sul territorio,
si è trattato di spostare volumi crescenti dei contatti con
la clientela verso sistemi di gestione automatici. Basta
pensare che mentre nel 2000 il 56% dei contatti venivano gestiti dagli
operatori, oggi tale percentuale è scesa al 12%, tenendo contro
che, in meno di 3 anni, c’è stato un significativo incremento
del volume complessivo dei conti aperti pari a circa il 70% (da 82.000
a 139.000).
Nuovo
progetto
Nel periodo compreso tra il 2000 e il 2003 sono stati introdotti
nell’offerta multicanale Rasbank una serie di servizi
automatici (web, ivr, mobile banking) per consentire
piena libertà di utilizzo della banca a distanza da parte del
cliente.
Questa attività sui canali ha determinato una significativa
riduzione dei contatti su operatore a favore di operazioni self service,
consentendo un migliore e efficace utilizzo delle risorse umane. L’impatto
sul call center è stata una graduale riduzione delle chiamate
informative di base verso una maggiore complessità di quelle
effettivamente trasferite agli operatori.
L’offerta commerciale di Rasbank, riferita al prodotto di base
(conto corrente Vedo), è stata ridisegnata nel 2003
per consentire un diverso e migliore trattamento economico in funzione
dei prodotti sottoscritti con Rasbank ed al totale del patrimonio
in gestione (liquidità, risparmio amministrato e gestito, prodotti
previdenziali).
Partendo dall’obiettivo di rivedere
l’offerta di servizi a distanza in funzione della nuova offerta
commerciale è stato avviato un progetto in sinergia definito
“nuovo modello di servizio” con un obiettivo di:
-
migliorare, in modo strutturale e stabile, i livelli di servizio
in termini di tempi di risposta e di “one call solution”
-
rendere più efficienti i processi, riducendo ulteriormente
le attività inbound con operatore e quelle di gestione
delle pratiche nei back office
-
gestire la segmentazione dei clienti in funzione dell’offerta
commerciale
Il progetto,
avviato nel luglio 2002, ha quindi riguardato un intervento strutturale
su sistemi informativi, processi organizzativi e
risorse umane; quindi ha coinvolto tutte le unità aziendali
ed in particolare: il contact center, il servizio organizzazione e
la società insourcing di information technology del gruppo
(Gesi).
Il
primo step del progetto è stato avviato svolgendo (grazie
anche alla rete di contatti del Club CMMC) attività di scouting
con società operanti online in vari settori (telecomunicazioni,
logistica, outsourcer di servizi telefonici, finance/banking) per
conoscere soluzioni organizzative e tecnologiche atte a soddisfare
i seguenti e principali requisiti:
-
ulteriore riduzione dei contatti su operatore a favore dei canali
automatici;
-
capacità di maggiore riconoscimento dei clienti attivi
e gestione per fasce collegata all’offerta commerciale in
corso;
-
contact history in grado di fornire tutti i dati significativi
di comportamento dei clienti in rapporto ai canali (es: grado
di utilizzo dei canali, funzioni più frequentemente utilizzate,
comportamenti di acquisto vs. i prodotti ed i servizi offerti
ecc.) per costruire un CRM operazionale di tutti i clienti Rasbank
che hanno accesso ai canali a distanza;
-
Content Management per inserire, in modo strutturato, tutte le
informazioni necessarie alla gestione ottimale del cliente da
parte degli operatori (one call solution)
- Workflow
che consenta in modo veloce ed efficace, tramite unico applicativo,
la comunicazione tra front e back end e di mantenere, verso il
cliente, SLA condivisi e strutturati.
“In
riferimento agli SLA, stiamo consolidando la gestione di nuovi indicatori:
mi riferisco, ad esempio, alla percentuale di one call solution
e al tempo di chiusura del ticket. Essere trasparenti con il cliente
su questi livelli prestazionali premia sempre -
afferma Ermanno Cislaghi – Inoltre per
quanto riguarda gli strumenti di KM stiamo sviluppando una prima
soluzione che permette ai nostri operatori di consultare on-line
abstract, avere informazioni su prodotti e servizi e di essere aggiornati
sulle promozioni”.
Per la parte tecnologica si è aperta alla fine del 2002 una
gara per poter assegnare la fornitura ad un sistem integrator in
grado di soddisfare i requisiti di un RFP strutturato.
Il bando di gara è stato indetto tramite società specializzata
e hanno partecipato cinque società IT.
Nel febbraio 2003 si è conclusa la gara che ha assegnato
ad Elsag (gruppo Finmeccanica) la commessa per una gestione in outsourcing
del nuovo applicativo di contact center e lo sviluppo tecnico del
progetto.
Dopo una revisione dei processi, svolta in collaborazione
con alcune società di consulenza, il progetto è stato
completato in due fasi:
-
fase 1: abbandono della piattaforma di front
end Datapoint (ACD+CTI) e replica as-is dell’esistente tramite
una migrazione per step di 10 operatori (chiusa nel marzo 2004);
-
fase 2: completamento e personalizzazioni del
progetto per un utilizzo pieno delle potenzialità insite
nell’offerta Elsag (chiusa nell’ottobre 2004).
“Le
nuove piattaforme tecnologiche e l’organizzazione del lavoro
hanno permesso di gestire la crescente complessità del contatto
con il cliente - dice Ermanno
Cislaghi - Occorre che all’apertura del ticket l’operatore
specializzato disponga di un’ampia serie di informazioni e
abbia visibilità sui vari processi collegati e si richiede
una complessa integrazione con il back office e più in generale
con le altre entità specializzate in servizi spesso affidati
in outsourcing e controllati da opportuni SLA. E’ il caso,
ad esempio, dei libretti degli assegni che vengono oggi gestiti
on-line tramite un workflow su tre diversi uffici dislocati in tre
diverse sedi: gestione della richiesta, autorizzazione e produzione”,
conclude Ermanno Cislaghi.
Motivazioni del progetto
"Mettere il cliente al centro" è stata
la costante di tutto il progetto e l’obiettivo condiviso dal
gruppo di lavoro di Rasbank, pur mantenendo una grande attenzione
ai costi e perseguendo una politica di contenimento delle risorse
a fronte di un investimento significativo in tecnologie di ultima
generazione.
Una rilevazione di customer satisfaction condotta
da Eurisko evidenziava, pur in un contesto di soddisfazione elevata
ma soprattutto riconducibile all’operatore in termini di competenze
e problem solving, spazi di miglioramento
in termini di:
-
tempi di risposta del call center e migliore gestione
del picco (mantenimento standard)
-
ottenimento di risposte esaustive e complete
-
maggiore riconoscibilità del cliente (soprattutto per clientela
affluent e upper affluent).
Inoltre
gli standard di servizio definiti erano orientati ad una valutazione
quantitativa delle performance (tempi di attesa e chiamate abbandonate).
Questo approccio consente di misurare la capacità di assorbimento
delle chiamate da parte della struttura ma non pemette di valutare
l’elemento più significativo della soddisfazione del
cliente: ovvero la capacità di concludere il contatto in modo
esaustivo per l’interlocutore (one call solution).
Se la chiamata non fosse stato possibile esaurirla on line, ci si
è posti l’obiettivo di formalizzare al cliente dei tempi
certi di definizione di una richiesta (con SLA interni condivisi tra
strutture operative e front end) e chiusura della stessa tramite notifica
al cliente dell’esito (via callback, sms o e-mail).
"Mettere il cliente al centro"
ha significato quindi non solo un servizio più rapido e più
costante anche in presenza di picchi di lavoro, ma soprattutto lavorare
perché ogni contatto fosse chiuso online o con tempi certi
secondo quando dichiarato e condiviso con il cliente.
Tale modalità di lavoro ha reso più efficace il contatto
e ridotto la necessità del cliente
di richiamare per sapere a che punto fosse la gestione
di una sua richiesta. Questa situazione era particolarmente critica
in quanto questo genere di chiamate, dati gli interventi sui canali,
erano percentualmente rilevanti.
Un minor carico di questi contatti successivi e reiterati ha avuto
l’effetto di ridurre complessivamente i contatti su operatore
e quindi ha soddisfatto implicitamente il requisito di ridurre i costi
(risorse umane e costi telefonici connessi).
L’ultimo punto, la maggiore riconoscibilità,
è stato soddisfatto da un aspetto che è da poco stato
introdotto nel sistema: operatori dedicati a clienti secondo il loro
patrimonio o secondo il loro tipo di operatività. I clienti
con maggiore disponibilità economica o che effettuano un numero
significativo di operazioni a valore aggiunto (soprattutto negoziazione
titoli o fondi) sono riconosciuti tramite IVR e gestiti con particolare
attenzione dal contact center.
Raggiungere l’obiettivo principale del progetto ha significato
per Rasbank passare da una logica di canale a una logica di gestione
del cliente e delle sue aspettative. Questo si può ottenere
realizzando una vera strategia di multicanalità, portando la
banca su internet, al telefono o su qualunque device comodo al cliente
ma, soprattutto, coinvolgendo tutti i back office ed i responsabili
di prodotto in questo progetto.
Sono state coinvolte tutte le strutture normalmente dedite ad attività
non di relazione diretta con il cliente per contribuire alla sua soddisfazione
condividendo processi, metodi di lavoro, tempi di risposta attraverso
un unico strumento di workflow. Responsabilizzare tutti nella relazione
con il cliente è stata la chiave vincente del progetto e ha
prodotto una migliore qualità complessiva dell’offerta
Rasbank.
Liberare risorse non ha significato ridurre il numero delle stesse
in organico al servizio; questo non era l’obiettivo del progetto.
L’obiettivo era avere più tempo per la gestione del cliente
e il tempo che si è “liberato” è stato utilizzato
per avere un approccio molto più interattivo in termini di
pro-attività degli operatori.
Attività di cross selling, up selling ed outbound, prima precluse
per un carico eccessivo dell’inbound, sono state avviate anche
grazie al nuovo modello di servizio e alla sua architettura tecnologica.
Questa evoluzione qualitativa è stata completata anche per
una diversa vision sulla missione del contact center: da servizio
clienti e centro di costo a contact center e generatore anche di ricavi
per la banca.
Risultati conseguiti
A sei mesi dall’introduzione del nuovo modello di servizio
gli obiettivi di maggiore efficienza sono stati raggiunti e superati.
Come già detto, la percentuale dei contatti giornalieri su
operatore, al 20% del vecchio sistema e stimata come obiettivo sul
nuovo al 13%, è stata già da ottobre abbassata al 12,5%
ed è in fase di ulteriore discesa.
I servizi differenziati alla clientela sono stati avviati e la riconoscibilità
del cliente è garantita già in fase di identificazione
del cliente.
Le attività di cross selling
sono in fase di test su indicazione della direzione
marketing pur diminuendo del 5% le risorse in campo con un risparmio
di circa 150.000 €. Questo risparmio a fine anno potrà
ulteriormente consolidarsi e crescere di almeno altri 150.000 €.
Il livello di servizio
è cresciuto in misura significativa. A fronte di un aumento
dei clienti ed a una diminuzione delle risorse dedicate alla gestione
inbound il risultato ottenuto in termini di chiamate perse (benchmark
5%) è stato estremamente positivo: nel mese di punta (Luglio
2004) sono state perse solo il 2% delle chiamate inbound (a fronte
dell’8% delle due precedenti rilevazioni annue della medesima
punta).
Programmi
Il progetto ha completato la sua fase 2 ed è stata
certificata al fornitore la chiusura e la messa in opera a regime
del progetto nel mese di ottobre 2004.
Sono in corso ulteriori attività per migliorare alcune funzioni
ed estendere ulteriormente il workflow ad altri uffici operativi e
a società terze.
Inoltre sono stati stanziati nel budget 2005 circa 400mila €
per coprire alcune necessità, soprattutto nell’ambito
dello sviluppo nuove funzionalità nel cross selling, up selling
ed attività outbound strutturate.
Lo
scenario 2005 vedrà perciò il contact center come centro
di attività per generare ricavi.
"Esistono possibilità di supportare attività
di marketing e di vendita utilizzando l’infrastruttura di cross
selling/outbound esistente con script costantemente aggiornati alla
situazione e rifocalizzati su nuovi obiettivi - conclude
Ermanno Cislaghi - Alla flessibilità nella gestione
di campagne personalizzate e profilate nel sistema gestione contatti,
si aggiunge efficienza con il mantenimento delle capacità di
gestione dei picchi e con l'ottimizzazione del basso picco. Tutto
ciò con un forte impatto sul clima, la motivazione e la condivisione
di obiettivi degli operatori".
Il caso sopra presentato evidenzia gli aspetti peculiari
della realtà visitata; siamo pronti ad esaminare le richieste
di approfondimenti e di informazioni provenienti da altri call
center del Club, per favorire lo scambio di esperienze.
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Scrivere
al Club CMMC |
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