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I
Distretti della Relazione
Idee per sviluppare una filiera di distretto
specializzata nei servizi e che abbia come punto
di riferimento i processi della relazione con i
clienti. |
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Premessa
Quale è l’indotto creato dall’insediamento
di un call center? Sino ad oggi in prevalenza
un altro call center.
Ci si chiede, invece, se non esistano attività
specifiche, ovvero processi collegati al processo
della “relazione con clienti e cittadini"
e la cui nascita uno o più committenti
potrebbero promuovere nella zona di insediamento
di un call center outsourcer partner, soprattutto
attraverso la promozione di start-up di giovani
imprenditori.
Molti sono gli attori che possono favorire questo
sviluppo: Regione, Enti locali, Università
e Associazioni di categoria.
E’ altresì evidente che quanto detto
è collegato alla scelta del territorio.
Occorre applicare il concetto dei distretti in
un ottica di catena di servizi, partendo dagli
insediamenti dei contact center, punti di forza
ma allo stesso tempo punti di debolezza, in un
ottica non " domestica" ma internazionale.
La nascita di processi innovativi e specialistici,
tra loro collegati, può rappresentare il
collante professionale che sviluppa eccellenze
e mantiene sul territorio le attività in
una logica di distretto.
Inoltre questi distretti di servizi si potranno
caratterizzare per macroaree di specializzazione.
I distretti in Italia
I distretti di servizi in Italia sono
solo 10 sul totale di 166, ovvero rappresentano
solo il 6% del totale. Nel seguito quelli censiti
sono:
- Elettronica – Genova
- Turistico – Rimini
- Elettronica - Est-milanese
- Design – Lombardia
- Tecnologico - Etna Valley Sicilia
- Produttivo dell’informatica – Puglia
- Sistema moda – Veneto
- Informatica e tecnologico avanzato – Veneto
- Turismo Del Garda – Veneto
- Beni culturali - Veneto.
La carenza di distretti collegati ai servizi non
é una novità, il comparto industriale
resta quello più presente sui territori,
ma è anche quello che - da tempo - soffre
maggiormente la crisi. D’altro canto non
è ancora avvenuto un completo sviluppo
del comparto dei servizi, almeno a livello decentrato,
restando questo settore presente soprattutto nelle
maggiori città.
Dopo l’insediamento
Con alcuni aderenti a CMMC si é
provato a descrivere cosa in genere accade nelle
località in cui si insedia un call center.
Intanto nascono attività che beneficiano
dell'insediamento e della maggiore presenza di
persone nella zona (punti ristoro, bar, centri
commerciali, ecc).
E' da tener presente che è altrettanto
vero che i call center solitamente si insediano
in luoghi dove è più ampio il bacino
di persone su cui fare selezione (zone universitarie,
zone industriali, zone plurilinguistiche, ecc)
in funzione del settore specifico del call center
nascente.
Nel rapporto tra committente e outsourcer, anche
il primo potrebbe trarre giovamento se si creano
joint venture tra il proprio partner per il servizio
di call center ed altre infrastrutture utili a
favorire la gestione e la crescita del call center
stesso.
Le attività della filiera
Esistono delle attività specifiche più
o meno collegate alla relazione con il cliente,
che potrebbero essere favorite nel loro sviluppo
dalla presenza di questo genere di struttura.
Nel seguito si riportano alcuni esempi, utili
per un’analisi più approfondita.
-
settore tecnologie: assistenza e manutenzione,
commerciali e sviluppi innovativi (es. app,
soluzioni in cloud e data center)
-
settore risorse umane: selezione e formazione
2.0
-
settore consulenza: organizzazione, tecnologie,
marketing, ecc…
-
settore comunicazione e pubblicità: web
agency, creativi, video, AR
-
settore marketing: ricerche web 2.0, analisi social
media
-
settore
finanziario e recupero crediti
-
settore servizi alle persone, attività
culturali, di cura del benessere
-
settore assistenza e attività sportive,
dagli asili alle palestre
-
settore logistica e magazzino
-
settore
telegestione, impianti, sicurezza e domotica
-
settore smart city, smart community e mobilità
-
altre attività attinenti al settore di
mercato del committente dei servizi di contact
center.
Prime conclusioni
Il ruolo nello sviluppo dell'indotto a
seguito dell'insediamento di un call center dovrebbe
essere affidato sia a soggetti istituzionali che
alla libera iniziativa imprenditoriale.
Nel primo caso, Associazioni di categoria, Università
e Business School possono contribuire alla creazione
di nuove startup.
Nel secondo, le piccole imprese attive nella zona
potrebbero far leva sulla nascita di questi nuovi
insediamenti di persone che rappresentano nuovi
potenziali bacini di utenza per offrire servizi
di vario genere (asili nido, ristorazione, attività
culturali ecc.).
Molto dipende dalla disponibilità dei soggetti
economici coinvolti (committenti e partner) ad investire
in progetti che possano nel tempo sviluppare ed
arricchire la realtà del territorio.
In conclusione, tutte queste riflessioni
meritano ulteriori approfondimenti per una iniziativa
a più ampio respiro che coinvolga gli “attori”
pubblici e privati coinvolti nello sviluppo del
territorio.
Ma un aspetto appare da subito consolidato. I contact
center possono divenire incubatori e promotori di
statup secondo le linee guida indicate nel rapporto
"Restart, Italia" prodotto dalla Task
Force sulle startup di recente istituita dal Ministero
dello Sviluppo Economico.
Ne
parleremo nel convegno del 10 ottobre a Roma, in
occasione della Giornata Nazionale della Relazione
con Clienti e Cittadini 2012.
M.M. - settembre 2012
Nota
Ringrazio coloro che hanno inviato le prime riflessioni,
tra cui: Luciana Franciosi (Piaggio) e Leonardo
Mangiavacchi (Tim).
Altri
commenti.
"Ritengo che un distretto specializzato
nella relazione con il cliente/cittadino sia una
fonte di opportunità sia per lo sviluppo
di tecnologie/soluzioni rilevanti per il contact
center che per la creazione di attività di
servizio ancillari. Meglio se la localizzazione
e l’infrastruttura di connettività
sia tale da facilitare l’interscambio con
poli di studio e ricerca, ponendosi l’obiettivo
di creare opportunità di lavoro dove siano
disponibili le risorse umane", Paolo Turriziani
(IM).
"Non
bisogna dimenticare quanto la concezione italiana
di Call Center non favorisca la costituzione di
reali “Distretti della Relazione”. Occorre,
innanzitutto, un mutamento culturale che parta dal
concetto stesso di azienda, in termini di vivibilità
e rispetto delle risorse impiegate in essa. Un primo
nucleo di servizi connessi alle attività
di Call Center potrebbe essere sviluppato a partire
da un numero maggiore di servizi che il Call Center
stesso potrebbe offrire ai propri lavoratori. Un
esempio eccellente, a tal proposito, lo fornisce
senz’altro Google, i cui servizi sono tanti
e tali da aver favorito la nascita di una vera e
propria cittadella, nella quale il concetto stesso
di lavoro è totalmente mutato. La difficoltà
di creare dei reali “Distretti della Relazione”
consiste, dunque, in un problema innanzitutto culturale,
a causa del quale non si riesce a riformulare i
rapporti tra lavoratore-azienda e tra ente pubblico-azienda.
Un aiuto, in tale senso, potrebbe essere dato dalla
costruzione strategica di reti, composte da un mix
di soggetti pubblici e privati, focalizzati essenzialmente
sulla comprensione delle necessità dei cittadini/consumatori.
E’ necessario, tuttavia, effettuare un’attenta
analisi del territorio e comprendere le modalità
di intervento", Flavio Serra (Gepin Contact).
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