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CMMC
VISION 2008 - Executive report
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Vari
elementi stanno cambiando sostanzialmente il mercato
della comunicazione tramite i contact center, e, più
in generale, i canali virtuali di contatto e relazione:
-
La forte richiesta di qualità che viene dal
mercato
-
Le modifiche che si sono avute nelle tecniche di
comunicazione più usate dai consumatori/cittadini
ed il diverso atteggiamento dei consumatori/cittadini
stessi
-
Le nuove normative sulla tutela dei dati dei cittadini
-
Le nuove normative sul lavoro
-
La struttura delle società di outsourcing,
sempre più caratterizzata da poche grandi
realtà e da molte piccole o piccolissime
entità.
Si
sente fortemente la necessità di rinnovare
tutto il settore operando su:
-
ridisegno di molti processi di servizio di comunicazione
e dei relativi SLA
-
investimenti in nuove soluzioni ICT
-
selezione, organizzazione e formazione del personale
-
modifica delle logiche e delle procedure di approvvigionamento
dei servizi in outsourcing
-
modifica della tecniche di mercato per sostituire
l’outbound, sempre più in difficoltà.
La
situazione fa sì che le scelte da fare in termini
di comunicazione aziendale verso il mondo economico,
con cui interagire, sia un tema che deve essere affrontato
in termini strategici di pianificazione e, di conseguenza,
ai massimi livelli aziendali.
CMMC ha fatto evolvere il suo programma di
azione e già l’anno scorso parlammo della
opportunità di lavorare il più possibile
come “competence center” che si interessi
di:
-
individuare i trend del mercato e suggerire linee
strategiche
-
individuare e promuovere i livelli di qualità
che soddisfino il mercato
-
individuare i prodotti e le tecniche di lavoro che
favoriscono l’innovazione
-
promuovere le nuove opportunità indirizzando
gli idonei livelli aziendali delle compagnie utenti
sia di servizi in insourcing che in outsourcing,
creando ed utilizzando occasioni di incontro e dialogo
-
Concentrarsi sullo sforzo di produrre una
nuova cultura del servizio
-
Attivare il colloquio con le idonee funzioni aziendali,
ad adeguato livello
- Ampliare
al massimo il colloquio con i committenti e gli attori
in-house
-
Promuovere nuove forme di selezione dei fornitori e
sviluppare forme contrattuali che favoriscano la completezza
e la qualità del servizio
E’
fondamentale riuscire ad impostare un colloquio con i
gli attori più significativi presenti lunga la
“filiera della relazione con i clienti” sulle
sfide tecniche, tecnologiche ed organizzative che la tematica
comunicativa e commerciale pone alle aziende.
L’importante è che le varie attività
di nerwork e di condivisione si realizzino in modo colloquiale
per far emergere le reali necessità ed aspettative
delle aziende partecipanti. E’ evidente lo sforzo
organizzativo richiesto, ma se si riuscisse ad arrivare
ad una conclusione concordata su alcune priorità
del settore avremo raggiunto un risultato eccezionale.
In questa fase è determinante l’impegno dei
Customer Service e Call Center Manager (in-house), perchè
è per loro conveniente che si elevi in azienda
il livello delle persone interessate a che il sistema
di comunicazione con il mondo esterno ed interno, risponda
alle sempre più complesse e sofisticate necessità
aziendali.
Se CMMC riuscirà in questo sforzo di cambiamento
si potranno aprire prospettive interessanti per tutti.
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La
pubblicazione di questo executive Report ha riscosso un
buon interesse ed alcuni ci hanno anche inviato i loro
contributi, che di seguito pubblichiamo |
1) Commento di un in-house settore IT
In considerazione della forte richiesta di qualità
che il mercato chiede, credo tuttavia che il rinnovo del settore
debba necessariamente passare da una maggiore cultura del “Servizio”
in primis da parte di chi è responsabile dell’esecuzione
dello stesso nei confronti dei propri Clienti finali.
Mi
trovo in accordo con il commento di un altro collega per cui il
“Servizio Clienti”, il “Customer Care”
, il Cliente al centro dell’azienda,…….ecc,
ecc; si scontra con una grande verità: Il Servizio è
un “Costo” !!
Essendo il Servizio una parte integrante del bilancio riportato
sotto la sola voce costi, mentre il ritorno economico è
spesso intangibile, si rischia di dover preoccuparsi principalmente
della pura competizione economica.
Questo non facilita la comunicazione con le funzioni aziendali
responsabili del Customer Care e può implicare standardizzazioni
e appiattimento del servizio con una grave perdita del valore
del contatto diretto con i Clienti che invece può e deve
essere sfruttato per percepire i bisogni immediati e latenti per
un miglioramento continuo del servizio offerto e per la possibilità
di generare nuove opportunità di business.
Le sfide menzionate nell’executive report rafforzano le
mie convinzioni e sono da raccogliere per mettersi quotidianamente
in gioco, per far percepire l’importanza di avere dei Contact
Center di buon livello che possano creare valore nella qualità
dei servizi proposti. Il percorso è accidentato, ma le
sfide difficili sono quelle più avvincenti!
2) Commento di un in-house settore bancario
Credo
che il rinnovamento che si richieda, che il mercato richieda,
che i consumatori e gli utenti finali richiedano sia in buona
sostanza molto semplice.
Tornare alla centralità della motivazione primaria per
cui sono nati i Contact Center.
Se come il web, saremo in grado di rinnovarci, passando da scelte
di contenuto e prodotti "calate dall'alto" ad una idea
di "sharing-caring", da un web 0 a un web 2.0 fatto
di blog, di forum, di creazione e circolazione di idee, opinioni,
e attraverso queste anche servizi, forse allora anche quello che
oggi viene genericamente definito il servizio di call center potrà
"cambiare pelle" con benefici davvero per tutti.
Mi piacerebbe un atto di rottura, un coraggioso impegno a strutturare
un nuovo servizio per i clienti, dove davvero prima si ascoltano
i clienti e i dipendenti e poi si crea un servizio "cucito
su misura".
Mi piacerebbe vedere usare applicazioni open source a costo zero
o quasi, di cui il web è pieno, mi piacerebbe che il coinvolgimento
dei clienti fosse pieno e non visto come occasione di vendita;
dobbiamo riconquistarli i clienti, dobbiamo riconquistare la loro
fiducia.
Per questo, io ritengo, occorre andare di nuovo al cuore della
questione.
E il cuore è il cuore dell'uomo.
Costruire qualcosa insieme, vederla funzionare, vedere che ci
ho messo il mio mattoncino vedere che mi serve, che mi aiuta,
che mi supporta....fidarmi....
3)
Commento di un in-house settore public utilities
Il percorso ipotizzato mi pare convincente, ma
deve tendere sempre più a divenire una community evoluta
di interscambio di conoscenze, ponendo il focus sempre più
sulle esperienze aziendali di evoluzione del rapporto con i clienti
quasi da User_Group dei CRM.
La possibilità di un confronto costruttivo a 360° sulle
problematiche di gestione clienti, non solo quindi da un punto
di vista tecnologico, ma volto sempre più alle evoluzioni
organizzative ed alla revisione dei processi, al change management,
alla definizione di possibili scenari di multicanalità
evolutivi e non (forse in qualche caso può essere anche
produttivo per le aziende fare un passo indietro), è per
le aziende un valore aggiunto estremamente significativo.
La
capacità di aggregazione deve avvenire per temi specifici,
anche in maniera verticale se è il caso, individuando quali
possono essere gli scenari da indagare o confrontare in maniera
puntuale, cercando di aver dei focus molto precisi, che superino
quella che molto spesso diviene una visione generica e spesso
“riciclata” della problematica del CRM.
Il
nostro interesse ai temi è chiaramente sempre vivo, credo
che lo sforzo di cambiamento auspicato sia necessario.
4)
Commento di un in-house settore telecomunicazioni
Per
i call center insourcer si sta lavorando per una completa evoluzione,
per come la vedo io sempre di più da Call Center a Uffici
di Customer Care, questo vuol dire essere in grado di suddividere
la Clientela in cluster sempre più particolari (e non solo
per lo spending) e su questi lavorare con attività di caring
e assurance, è infatti finito il tempo di acquisire nuovi
clienti (almeno nel mio settore) li dobbiamo trattenere e quindi
sempre più CRM oriented!
A proposito di CRM il costo maggiore che affrontano i Call Center
è legato alla contattabilità dei nostri clienti
soprattutto con le attività outbound, la necessità
diventa quindi quella di poter sfruttare la più grande
ricchezza che possa avere un Call Center Inbound: il cliente in
linea…. Dobbiamo quindi predisporre delle strutture di Customer
Care che sebbene svolgano attività inbound (assurance,
postvendita ecc) possono in quella occasione “ottimizzare”
al massimo la possibilità di avere “live” un
cliente e proporre consulenze di fidelizzazione, di caring e perché
no di vendere ulteriori servizi. E' questo il futuro dei Call
Center Insourcing.
5)
Commento di una società di servizi specializzata
Ho
letto il documento e condivido le linee generali: anche noi
(nella doppia veste di fornitori e di call center in house)
siamo consapevoli delle profonde trasformazioni in atto e attenti
alle necessità di adeguamento continuo dei processi,
dell'organizzazione e dell'innovazione tecnologica.
6)
Commento di una società di outsourcing specializzata
Come sempre trovo interessanti gli spunti che invia
ai responsabili di settore e con piacere le invio una nota,
a carattere personale, su quanto da lei sollevato.
Condivido certamente con lei l’ esigenza di mettere a
confronto e soprattutto di far interagire i vari responsabili
coinvolti nel sistema anche se la principale difficoltà
nel “migliorare” questo mondo è fortemente
legata agli aspetti economici che determinano in ultimo le scelte
aziendali.
Mi spiego meglio, l’ aspetto di qualità come quello
formativo è, anche per me, il punto fondamentale sul
quale spingere per creare nelle Aziende clienti una sorta di
dipendenza con i Call Center, ma questo aspetto comporta per
le aziende investimenti economici in termini di risorse e soprattutto
di contrattualistica adeguata che, purtroppo , continua a non
andare di pari passo con il mercato nel quale ci confrontiamo.
Le aziende assegnano commesse di un certo rilievo, solo sulla
base del pricing che, proprio in relazione all’ applicazione
della normativa vigente, spesso non è competitivo e si
scontra con quelle aziende che continuano ad attuare politiche
gestionali non in linea con quanto previsto.
In aggiunta, come mi sembra anche inutile sottolineare, le attività
più remunerative continuano ad essere gestite da aziende
che vincono gare o prendono commesse non solo grazie a presunte
capacità organizzative ma a più consistenti “conoscenze”
e relazioni.
L’ importanza di creare una nuova cultura del servizio,
come da lei indicato, è fondamentale anche nei confronti
della percezione che all’ esterno si ha di questo ambiente,
dove gli stessi attori presentano il lavoro delle proprie risorse
come alienante, ripetitivo e poco qualificato, mentre sappiamo
benissimo che così non è e che Aziende serie che
da anni sono sul mercato, sono impegnate quotidianamente nell’
aspetto motivazionale e di condivisione dei risultati con le
proprie risorse.
Per questo trovo interessante la “Giornata del Call Center”
poiché è l’ unico momento in cui tutti gli
operatori del sistema si sentono coinvolti in qualcosa che ancora
non ha assunto un carattere “generale”, non ci si
sente in definitiva di far parte di un gruppo nel quale riconoscersi.
E’ per questo che è sempre più necessario
lavorare all’ attuazione di un contratto di settore che
tenga conto delle necessità e delle peculiarità
di questo mondo che, ad oggi, non è più assimilabile
ad altri settori.
Il confronto su questi e altri argomenti, a tutti i livelli,
è senz’altro auspicabile, come altrettanto auspicabile
sarebbe riuscire ad instaurare negli incontri reali confronti
e non “lezioni” su cosa sarebbe meglio fare se……
Dobbiamo concretamente trovare il modo di far emergere le reali
situazioni in cui le Aziende quotidianamente si trovano ad operare
cercando insieme soluzioni e punti di contatto.
7) Commento di una società di servizi specializzata nella
gestione in automatico delle interazioni con la clientela su
più canali
Notiamo una rapida accelerazione del processo di evoluzione
del consumatore medio e del suo atteggiamento, sempre più
preparato e disposto ad utilizzare media evoluti ed anche interazioni
automatizzate, purchè queste consentano di elevare il
livello di servizio (estensione dell'orario, eliminazione delle
attese al telefono) e non costituiscano invece una barriera
invalicabile all'accesso ai servizi (es. alberi IVR troppo complessi),
come troppo spesso ancora accade.
In questo processo di maturazione del consumatore, e la conseguente
necessità di una nuova cultura del servizio, riteniamo
si possa comprendere un ripensamento alla componente automatizzata,
da affiancare al servizio erogato con operatore, che può
costituire sempre più una risorsa per elevare il rapporto
tra livello di servizio offerto e costi.
25 febbraio 2008
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