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Esperti
CRM: Domande e Risposte
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Consultare,
nel seguito, le domande D
pervenute agli esperti e le loro
risposte R.
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Esperto:
Gianmario Re Sartò
Specializzazione:
CRM, customer service, contact center |
D
Le spiacerebbe illustrarmi quali sono i parametri
in base ai quali calcolare il ROI per la Sales Force Automation
e il Contact Center, che nella Azienda in cui lavoro sono
integrati mediante l'utilizzo di un unico sw CRM?
Cordiali Saluti,
Davide Orengo
R "La
sua domanda offre l’opportunità di alcune considerazioni
di base: oggi sempre più ogni euro investito deve essere
giustificato ed ogni tecnologia acquisita deve dare risultati
positivi e tangibili.
A maggior ragione le applicazioni di CRM devono entrare in
questa logica ed gli esperti di CRM devono mostrare il collegamento
diretto che esiste tra le applicazione di CRm, l’eccellenza
di marketing e vendite ed i risultati sulla bottom line del
bilancio aziendale (un report di Accenture del 2001 dava come
incidenza sui ritorni delle vendite fino ad un 60% dovuto
alle permormances del CRM).
Lo strumento per esprimere e misurare un ROI tangibile è
la componente stessa del CRM analitico, permettendo di identificare
e valorizzare campagne di comunicazione più mirate,
minori costi di realizzazione delle campagne stesse e miglior
ritorno nella relazione con il cliente, ma questo deve essere
accompagnato da una chiara coerenza tra le applicazioni CRM
e gli obiettivi e la visione aziendale, con una diretta sponsorizzazione
ai massimi livelli dei progetti CRM.
In primis bisogna identificare e fissare gli obiettivi del
ROI condivisi, ad esempio l’acquisizione di nuovi clienti
o il mantenimento dei clienti in essere o la crescita del
portafoglio clienti acquisito; quindi definire le opportunità
per raggiungere tali obiettivi, nel caso della crescita dei
clienti in portafoglio ad esempio sviluppare vendite multicanale
ed incrementare la spesa per cliente.
Non mi addentro nei meccanismi di segmentazione, della definizione
dei diversi campioni, della definizione dei gruppi di prodotti/canale,
e dei programmi di comunicazione; ma va detto che ogni azione
deve avere dei parametri di misura definiti nel tempo ed avere
un arco temporale sufficiente per verificare i reali risultati.
Dall’attività svolta saranno quindi ricavati
con il CRM analitico gli elementi per definire il ROI di tale
attività: incremento dello spending ottenuto nel campione
tratto dai clienti di medio spending, rapporto con il gruppo
dei clienti a più alto spending, proiezione su tutto
il parco clienti intermedi corretta da fattori che tengano
conto di un risultato minimo e di un risultato massimo e del
tempo che si potrebbe impiegare per arggiungerlo, aggiungendo
il costo per cliente ed il costo dell’attività
di CRM si può arrivare al margine aggiuntivo per cliente
da questo ricavare il ROI della specifica attività
di CRM.
Questo è solo un esempio che però mostra due
elementi fondamentali: l’obiettivo che deve essere condiviso
e coerente con le strategie aziendali, e la definizione dei
parametri su cui misurare l’attività di CRM coerenti
con l’obiettivo e con le finalità dell’azione
stessa.
Aggiungo una considerazione: una integrazione di Contact Center
e di Sales Force Automation in un unico CRM quale quella da
lei indicata comporta una visione del cliente univoca e completa
e sicuramente performante in termini di risultati commerciali,
ma offre anche una base per un nuovo modo di lavorare agli
operatori del Contact Center che hanno una maggior consapevolezza
del rapporto con il cliente stesso, una visione univoca, informazioni
complete ed esaustive, e strumenti per garantire una efficacia
di rapporto.
I suoi operatori accumulano giornalmente competenze preziose
ed esperienze significative che creano valore per l’azienda
e per il cliente stesso.
La professionalità diffusa, l’accumulo di knowhow
diventano patrimonio dell’azienda (spero con l’integrazione
di un knowledge database), influiscono direttamente sui percorsi
e sulle modalità di formazione e addestramento accrescendone
i contenuti e diminuendone i tempi ed i costi, influenzano
il modo di operare delle altre strutture collegandone i processi
direttamente al cliente e quindi al risultato, creano un clima
ed una cultura aziendale orientate al cliente ed alla customer
satisfaction.
Inserire questo in una valutazione del ROI crea qualche difficoltà,
ma sono proprio questi intangibles che fanno la differenza,
anche se non coincidono con la visione del Controller ritengo
che debbano essere adeguatamente valorizzati".
Gianmario
Re Sartò. |
| Esperto:
Mauro Beretta - KPMG Specializzazione: eCRM, e-Integration |
D
"Devo seguire un master in business analysis presso l'università
di Padova nel quale si trattano tematiche connesse al CRM, ERP, Data mining. Vorrei
sapere se tale Master da possibilità di inserimento lavorativo tenendo
anche conto che il mio punteggio di laurea non è molto alto. Distinti
saluti". Paolo D'Angelo R "Il
master post-laurea che lei mi ha sottoposto, permette di approfondire tematiche
tendenzialmente non trattate durante gli studi universitari e quindi completa
il percorso di studio affrontando tematiche più vicine al mondo aziendale.
Un master ben organizzato prevede solitamente un periodo di stage finalizzato
all'introduzione dello studente al mondo lavorativo e comunque fornisce i nominativi
dei frequentanti alle aziende interessate. Qualora il master non costituisse veicolo
diretto all'introduzione in azienda, la preparazione acquisita dovrebbe accrescere
il valore del curriculum vitae facilitando la selezione presso aziende interessate
al suo profilo. Dato il taglio del master posso ipotizzare un più probabile
percorso di carriera nell'ambito IT sia presso aziende che presso società
di consulenza. Cordiali saluti". Mauro
Beretta. |
D
"Mi ricollego alla risposta da lei data circa gli investimenti
in CRM delle aziende manifatturiere ed in particolare al riferimento alle applicazioni
di Campaign Management che "aiutano a strutturare la comunicazione con
la clientela su differenti canali". In effetti si parla molto di soluzioni
CRM, Marketing Automation e Campaign Management, ma...qual'è esattamente
la differenza? La ringrazio. Silvia Strona, Bludis R
"IL CRM, Customer Relationship Management, rappresenta una strategia
aziendale, che facendo leva sulle informazioni della clientela,è volta
a migliorare redditività, soddisfazione della clientela, competitività
sul mercato, organizzando l'azienda attorno al ciclo di relazione con il cliente,
grazie a cambiamenti organizzativi e di processo, supportati dalla innovazione
tecnologica. Quindi il CRM è innanzitutto una strategia che si è
potuta sviluppare nell'ultimo decennio grazie alla disponibilità di migliori
tecnologie inerenti temi quail il call/contact center, l'automazione forze di
vendita e la "marketing automation" (di cui il campaign management). Per
marketing automation si intende una architettura integrata, finalizzata
ad automatizzare/supportare l'intero ciclo di marketing che prevede alcuni step
processivi e funzionalità a supporto. Solitamente per campaign management
si intende quell set di funzionalità a copertura degli step "analisi
e disegno del target" (parziale), "Gestione dati liste" (totale),
"Misurazione e monitoraggio". Il campaign management prevede inoltre
una integrazione con i canali di delivery della campagna (es. call center, mail,
emai, web.) e con i sistemi che permettono la misurazione dei risultati della
campagna stessa (call center, web, billing, etc).
Nella speranza di aver risposto in maniera esauriente alla sua domanda, la ringrazio
della attenzione e rimango a disposizione per ulteriori approfondimenti".
Mauro Beretta - KPMG. |
| Esperto:
Gianmario Re Sartò Specializzazione:
CRM, customer service, contact center |
D
Collaboro in qualità di Responsabile Service di un'azienda marchigiana.
Tale impresa opera in campi quali: tlc, monitoraggio ambientale, impiantistica,
automazione, automotive e collaudo. da poco l'area service, a servizio di ognuna
di queste linee, si è staccata e opera come entita a sè, con
l'obiettivol di potenziarsi e crescere, proponendo service in outsourcing.
La domanda è: considerando un budget previsto non superiore ai 5 milioni
di euro, e a un portafoglio clienti nell'ordine delle centinaia, è
plausibile pensare a implementare un crm per gestire al meglio l'attività,
o sa consigliarmi una via più opportuna e performante? La ringrazio
molto per la sua disponibilità, e aspetto al piu' presto un Suo ritorno." Sergio
Rotunno, Loccioni R "Il
mondo CRM sta vivendo una fine d'anno estremamente interessante, l'ingresso
in campo di Microsoft ha costretto i players già presenti sul mercato
a riconsiderare le loro proposte ed i loro prodotti. Attualmente sembra esserci
una dicotomia tra chi sta rendendo i propri prodotti compatibili con.Net e
chi invece sta rilasciando nuove release più performanti e più
complete, ma comunque la riduzione dei costi sembra accomunare tutti. In questa
fase suggerirei di muoversi cautamente, orientandosi verso proposte che dimostrino
esperienza concreta nei settori che la interessano, eventualmente con applicazioni
pre-lavorate, rimandando comunque una decisione definitiva ad un panorama
più completo delle offerte dei vari fornitori. Comunque ritengo che
la scelta di orientarsi ad un sistema di CRM sia strutturalmente quella con
maggior potenziale per gli sviluppi futuri che mi sembra di capire la sua
azienda abbia in animo e quanto detto sopra può solo aiutarla potendo
ipotizzare di dedicare parte del budget previsto alla acquisizione di dati ed
informazioni sui mercati di riferimento e su prospect interessanti oppure all'integrazione
funzionale con i suoi principali clienti." Gianmario
Re Sartò. |
D
"sono Direttore Qualità e Project Manager di una azienda
produttrice di salotti nel distretto Materano. Stiamo avviando progetti atti ad
orientare sempre più l'azienda verso il cliente. Il ns. primo progetto
concerne la strutturazione di un modello di Customer Service. Vorrei sapere se
possibile da lei, quale modello poter implementare o se ci sono fonti da cui attingere
input utili. La ringrazio anticipatamente." Mimmo Favale, Calia R
"Dalla
presenza di un Direttore Qualità appare evidente come la sua azienda abbia
una visione strategica, ed a volte non usuale, del rapporto con il Cliente, dimostrando
che non è il prodotto o il segmento di mercato a determinare alcune scelte,
ma la cultura e la capacità di interpretare e fare Business. Con queste
premesse l'approccio ad una area di customer care diventa sicuramente determinante
nella logica di vendita, oltre che di pre e post vendita, pervadendo i processi
e le procedure operative con una richiesta di impegno e risorse significativa;
tale impegno potrebbe incidere sull'attenzione alle attività operative
del contact center e soprattutto collidere con la gestione quotidiana dell'operatività. Le
suggerirei pertanto di sviluppare una collaborazione con un operatore professionale
esterno in modo da concentrarsi sui risultati che vuole ottenere e su come
ottenerli, lasciando a tale operatore il compito di realizzare e gestire il quotidiano.
Chiaramente dovrà essere esteso a tale operatore il Sistema Qualità
e le procedure di audit e quindi sottolineo la professionalità come requisito
dell'operatore di outsourcing; nella sua stessa zona geografica ritengo vi
siano operatori che possono soddisfare tali requisiti.
Cordiali saluti". Gianmario
Re Sartò. |
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Esperto:
Avv. Massimo Preti
Specializzazione:
contrattualistica, diritto societario e diritto
del
lavoro | D
"Sono un legale della provincia di Pesaro, avrei bisogno di poter
contattare un consulente in materia di contratto di apprendistato che mi possa
fornire informazioni in merito all'interpretazione di tale contratto se da intendersi
a tempo determinato o indeterminato. Vi sarei grata se poteste indicarmi un nominativo.
Grazie". Avv. Cristina Giorgioni R
"La
collocazione dell'apprendistato nello schema del contratto a tempo determinato
o in quello del contratto a tempo indeterminato, costituisce una complessa questione
sulla quale non vi è unanimità di opinioni. La formulazione così
ampia del quesito, che non contiene alcun riferimento al problema concreto, non
consente per altro di esprimere, sia pure per sommi capi, un'opinione o un'indicazione
di professionisti specializzati in tale problematica. Con i miei migliori saluti". Avv.
Massimo Preti |
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Esperto:
Gianmario Re Sartò Specializzazione:
CRM, customer service, contact center | D
"Le scrivo a nome di una piccola societá che, tra le altre
cose, gestisce dei call center che seguono campagne sia di Inbound sia di Outbound.
Il nostro prossimo obiettivo sarebbe quello di adottare un software di CRM che
ci permetta di immagazzinare in modo "inteligente" le informazioni fornite
direttamente dal cliente. In questo modo si potrebbero creare delle schede contenenti
lo storico di ogni cliente cosí da favorire una futura personalizzazione
dei servizi offerti ed una conseguente fidelizzazione dei clienti stessi verso
la nostra societá. Considerando le limitate potenzialitá interne
di tipo economico ed organizzativo (numero limitato di personale), vorrei ricevere
dei consigli relativi all´acquisto del software. Aspettando sue notizie
colgo l´occasione per porgerle i miei distinti saluti." Carlo Benuzzi,
Ewico R "Ho
letto la sua richiesta con attenzione, mi pare di percepire una realtà
che vuole crescere, ma soprattutto crescere con attenzione allo sviluppo dei
servizi offerti in termini qualitativi. Ritengo quindi che la tematica della
memorizzazione dei dati inerenti i rapporti con singoli clienti o categorie omogenee
sia effettivamente la base per nuove proposte ai vostri committenti e che da quanto
avrete raccolto potrete anche fare loro esempi operativi concreti. Capisco
il tema dei costi, poiché si tratterebbe di un investimento effettuato
in proprio, pertanto eviterei di imbarcarsi in sw di Crm completi
e complessi, che comporterebbero tematiche di integrazione con gli archivi e le
applicazioni dei vostri committenti, suggerisco di contattare il vostro attuale
fornitore di tecnologia Cti che sicuramente è in grado di offrivi applicazioni
mirate alla memorizzazione e gestione di quanto da raccogliere nellattività
di inbound o outbound. Sembrerebbe riduttivo, ma in una fase iniziale ritengo
più importante rodare le logiche operative demandando ad un periodo
successivo investimenti più mirati. Manterrei lobiettivo che
tale applicativo generi archivi il più standard possibile (ms-sql ad
esempio) in modo da manipolarli semplicemente con strumenti statistici e di
analisi reperibili sul mercato e soprattutto da poterli scambiare con i committenti
senza particolari interventi di interfaccia o di trasformazione. Aggiungo una
sola considerazione: i vostri interlocutori sono clienti dei vostri committenti,
attenzione ad una corretta informativa sullutilizzo dei dati personali forniti.
Cordiali saluti". Gianmario
Re Sartò. |
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Esperto:
Raffaella
Airaghi Specializzazione:
architettura dei call center | D
"Disponiamo di un piccolo call center con circa 15 postazioni e
desideravo avere indicazioni riguardo il "layout migliore" e lo spazio
da riservare ad ogni postazione, in quanto potremmo decidere di rivedere la sistemazione
delle postazioni rispetto all'attuale. Grazie" Roberto Munaretto,
Marketing & Telematica R "Purtroppo
non è possibile definire il "layout migliore" senza uno studio
abbastanza approfondito. Disegnando gli interni di un call center bisogna analizzare
come prima cosa la funzionalità degli spazi. Deve essere analizzato il
lavoro che vi verrà svolto, relativamente a chi si siederà a quale
postazione, che cosa farà, e quali sono le sue necessità in termini
di lavoro e archiviazione, quali arredi il call center dovrà ospitare.
Bisogna comprendere e valutare quali eventuali opere a livello impiantistico e
per migliorare l'illuminazione e l'acutica siano necessarie. Ogni
call center ha sue caratteristiche specifiche ed originali. Non si possono definire
degli standard per quanto concerne la distribuzione delle postazioni all'interno
di uno spazio e nemmeno nella definizione una postazione cosidetta "tipica":
ogni realizzazione è diversa e dipende dal modello organizzativo, dall'attività
svolta, dalle attrezzature necessarie, dalle caratteristiche dello spazio (forma,
dimensioni, elementi strutturali quali pavimenti sopraelevati e controsoffitti,
posizione delle finestrature, ecc.), dal numero di operatori, dagli orari di lavoro,
talvolta dall'ubicazione del call center rispetto ad altre funzioni aziendali,
con cui interagire piuttosto che isolarsi. In definitiva per verificare la
quantità complessiva di spazio necessario per un contact center, per i
fattori sopraelencati la superficie minima necessaria per ogni addetto può
andare dai 6 mq al doppio a seconda, comprendendo anche la quota parte di spazi
di supporto (quali eventuali reception, sale formazione, area ristoro / relax,
sala riunioni / team room). In linea di massima la superficie dedicata ad ogni
addetto si può comprimere in proporzione agli spazi di supporto previsti". Raffaella
Airaghi |
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Esperto:
Gianmario Re Sartò Specializzazione:
CRM, customer service, contact center | D
"Poiché è assodato che esiste una correlazione
diretta tra le attività di gestione e motivazione delle risorse e il miglioramento
delle perfomance, chiedo di suggerirci alcune metodologie di coinvolgimento della
struttura operativa. Ad esempio, sino a che punto premiare e con quali metodi
gli operatori ed i responsabili? Come coinvolgerli nella raccolta di suggerimenti
per migliorare sia il flusso della chiamata che i processi?" Massimo
Marsini - ICS Infocamere R
"Modalità
di coinvolgimento sono tutte quelle riguardanti la sfera del sociale e
sono legati al gruppo ed ai meccanismi di appartenenza, esprimendosi in momenti
ludico-sociali, incontri con il management e i principali clienti, auguri personalizzati,
ecc.; questo tipo di azioni hanno per obiettivo la creazione ed il mantenimento
di un clima lavorativo positivo. I sistemi premianti hanno invece lobiettivo
di migliorare la performance lavorativa di ognuno oltre che a garantire gli
standard di qualità e produttività che ci si è prefissati. Personalmente
ritengo che una corretta mescolanza di tutti questi elementi possa essere
efficace sotto lombrello di microcampagne di incentivazione. La caratteristica
di queste azioni è di essere diffuse (ognuno può partecipare
con buone possibilità di guadagnarsela), di essere continue (il
premio è nel mese/trimestre e se non ho avuto questo potrò avere
il prossimo) e percepite. Il concetto di percepite è legato
alla comunicazione interna, ma anche al tipo di premio. Non metterei tutto sul
piano economico, meglio un valore ridotto ed una campagna in più, ho trovato
che sono efficaci premi che non hanno una diretta correlazione con il valore in
denaro che rimandano ad una occasione a cui la persona da sola non
penserebbe. In contesti con numerosi operatori può essere più
difficile e, quindi, ci si può orientare a buoni premio da spendere in
punti vendita (software, libri, dischi, video, ..) mantenendo il concetto di frequenza
sistematica. Naturalmente sistematica la frequenza, non il tema della campagna
o lobiettivo da raggiungere. Per quanto riguarda lo stimolo e la raccolta
di suggerimenti di miglioramento su processi e procedure, anche qui vedo la
possibilità di microcampagne mirate su temi specifici. Spero di everle
fornito alcuni spunti di riflessione, poiché solo chi è allinterno
dellazienda può sviluppare meccanismi mirati, anzi ciò richiede
costante attenzione e propositività che porta a pensare allistituzione
di una figura dedicata, così come è stato creato un responsabile
per il WorkForce Management. Gianmario Re Sartò. |
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Esperto:
Mauro Beretta - KPMG Specializzazione: eCRM, e-Integration
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D
"Che sviluppo si attende lei degli investimenti in CRM da parte della
media industria manifatturiera italiana. E' assodata la diffusione del CRM in banche,
assicurazioni, tlc etc...ma vorrei una sua opinione motivata su quali aree (i.e.
moduli o applicativi) di CRM si svilupperanno nei prossimi 2 anni nella impresa
manifatturiera italiana (fino a 200 mld di fatturato). Grazie per la sua disponibilità."
Stefano Carrara, Ceccarelli. R
"Riguardo i suoi quesiti, mi ritrovo a proporle solamente
alcune mie valutazioni personali non essendo disponibili presso nessun valutatore
stime attendibili sugli andamenti del CRM sul mercato specifico di suo interesse.
Nellultimo anno ho avuto alcune opportunità di incontrare dirigenti
di aziende manifatturiere di medie dimensioni e ho riscontrato un elevato interesse
sul tema CRM e una previsione di stanziare dei primi budget circoscritti nei prossimi
esercizi sebbene nessuno abbia ben chiaro il cosa fare. Secondo la
mia esperienza una media industria manifatturiera dovrebbe innanzitutto concentrarsi
nel disegnare la propria strategia di CRM da un punto di vista organizzativo e
da un punto di vista della configurazione della propria offerta. Tali interventi
potrebbero essere sufficienti anche senza lintervento di rilevanti investimenti
in infrastrutture tecnologiche. Dal punto di vista dei sistemi informativi, prevedo
una attenzione sempre crescente sui sistemi di Enterprise datawarehousing, senza
i quali diventa difficile una analisi attenta e certificata del proprio business
e delle strategie adottate, tra cui quelle di CRM che devono essere integrate.
Essendo il datawarehouse di utilità non solo del CRM, ogni considerazione
sul ROI si affievolisce. Nel caso lazienda abbia una forza di vendita, alcuni
investimenti saranno indirizzati a migliorarne i sistemi a supporto (SFA). Sono
disponibili infatti delle soluzioni a basso costo (anche da parte di marchi rilevanti
come Siebel) che possono mettere in efficienza le forze di vendita e che prevedono
un ROI accettabile. A mio parere dovrebbero essere considerate alcune applicazioni
di Campaign Management che aiutano a strutturare la comunicazione con la clientela
su differenti canali. Non prevedo investimenti rilevanti in strutture di call
center. Sperando di aver esaudito le se richieste, la saluto e la ringrazio."
Mauro Beretta |
D
"Desidero avere informazioni sui trend futuri del mercato nell'area
CRM". Angelo Vergani - Business Developer - Atos Origin.
R
"Per una risposta esaustiva alla sua ampia domanda, le consiglierei di consultare
qualche rapporto dei pincipali valutatori di mercato (io apprezzo DataMonitor).
Comunque sebbene nell'anno passato si sia segnato un periodo di riflessione ,
oggi il mercato sembra abbia preso nuovo vigore. Oggi più di ieri rilevo
grande attenzione al tema del ROI di progetto, punto in assoluto critico in questo
ambito. La saluto e la ringrazio della attenzione a me rivolta". Mauro
Beretta |
Coloro che desiderano rivolgere domande
agli Esperti consultino la pagina
Gli Esperti che intendono aderire
all'iniziativa possono inviarci richiesta alla seguente email: info@club-cmmc.it |