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Crm,
casi applicativi variegati.
Condizioni
atmosferiche molto mutevoli ci hanno accolti a Monte Carlo per
il primo evento organizzato in Italia da Marcusevans dal titolo
"Focus Italia" (19-21 novembre 2001).
Tanto mutevoli quanto variegati sono stati i punti di vista
raccolti sul tema dell'evento: il Crm.
Infatti il Crm viene ormai visto dall'offerta come un'opportunità
per tutti: dai fornitori dei legacy system, del front office,
delle applicazioni di marketing operativo ed analitico e dei
servizi di outsourcing (senza parlare della consulenza).
Il tema si presta ad essere interpretato diversamente dall'offerta
di soluzioni e servizi; ma anche le stesse testimonianze portate
dalle società che hanno già adottato il Crm e
che sono state presentate nel corso del convegno confermano
questa variegata situazione. Siamo appena agli inizi. |
Franco
Santini, Vice Presidente dell'Accademia di Comunicazione.
La relazione introduttiva ha evidenziato come ad oggi l'impiego
del Crm è ancora parziale, in quanto al consumatore non è
stato ancora offerto quel valore aggiunto allo scambio di informazioni
e transazioni che deriva dal pieno impiego della strategia di Crm.
Occorre che le aziende intraprendano un passaggio culturale, che
Robert Luteborn ha sintetizzato così sul modello delle 4
P proposto da Kotler:
- il prodotto diventa customer need (determinazione
al bisogno),
- il prezzo diviene cost to consumer (costo
al consumatore),
- il place diventa convenience (operazione
fiduciaria nel mercato virtuale),
- la promotion, si trasforma in comunicazione globale
(comunicazione virtuale).
Si
passa pertanto da una comunicazione di tipo persuasivo e di massa
ad una nuova, che deve comunque tener conto della notorietà
della marca e della possibilità di istaurare una relazione
positiva in termini di efficacia, efficienza e valore del tempo
dedicato dal consumatore.
Fulvio
Grignani, Direttore Sistemi Informatici Roche.
Secondo Roche, il Crm va calato su un complesso
scenario in cui operano i diversi attori del mercato dell'industria
farmaceutica (ospedali, medici, enti paganti, distribuzione
e individui), ma anche su uno scenario
in evoluzione, in cui il cliente è sempre più libero
di segliere come e quando acquistare il prodotto.
Occorre, in sintesi, comprendere meglio i clienti e le loro decisioni,
migliorando il ritorno degli investimenti mediante una visione unica
e completa del mercato. La Roche, dopo avere definito gli obiettivi
e la strategia che ha coinvolto tutta l'organizzazione aziendale,
ha avviato il progetto "Iride",
che consiste nello sviluppo e realizzazione di un sistema per la
gestione integrata tra sede e periferia delle numerose informazioni
relative alle aree di business.
In particolare Iride ha consentito una omogeneità nella segmentazione
dei clienti, integrando e distribuendo le informazioni relative.
Come valutare l'impatto sul business?
Tra i risultati conseguiti, il relatore ha accennato ad una campagna
condotta su medici generici e specialistici con un risparmio di
25.000 visite e con riduzione di costi per materiale promozionale
e di documentazione.
Il sistema poggia sia su call center che
su sito web. Tramite quest'ultimo i medici possono riceve
formazione e servizi professionali, gli ospedali e la distribuzione
possono emettere ordini on-line e seguirne l'andamento dell'evasione,
infine i pazienti possono ottenere supporto su patalogie particolari.
In conclusione, la relazione ha posto in
evidenza i cambiamenti organizzativi (change management) descrivendo
la costituzione di vari "gruppi" dedicati a supportare
l'implemetazione dei nuovi processi.
Presentazione
di Fulvio Grignani - Roche (formato PDF 1.216 MB)
Pierandrea Galli, Revenue Management&D. Vice President Alitalia.
Alitalia si è trovata un paio di anni fa a dover
prendere una decisione di tipo make or buy, trasferendo
attività importanti di prenotazioni ed informazioni all'esterno,
ma mantenendone il controllo e potendo anche impostare una strategia
Crm.
La joint-venture si poneva due
obiettivi: a breve ridurre il costo per contatto gestito e più
a lungo generare profitto mediante l'apertura verso altri clienti.
La scelta del partner è stata complessa in quanto le garanzie
richieste erano diverse: dalla capacità di sviluppo e solidità,
all'interesse a progetti congiunti.
Accanto alla partnership con gli inglesi della 7C (nata nel 1998
da un management buy out di AT&T) un elemento cardine del progetto
consisteva nella localizzazione del call center, in modo
da accedere a contributi statali e avere costi bassi del personale
e facilità di reperimento.
Agli inizi del 2001 parte pertanto la nuova struttura con 6,8 miliardi
di capitale (40% Alitalia) ed in due mesi vengono assunti i primi
400 addetti (340 operatori).
In un trimestre sono state gestite 500.000
chiamate, con un livello di servizio pari al 90% e con 2,7% di chiamate
abbandonate.
Gli Sla prevedono che in una prima fase Alitalia contribuisca
coprendo una parte di differenza del costo contatto, successivamente
sarà la capacità di sviluppo del Crm a fare la differenza.
Infatti nel medio termine sono previsti interventi per la gestione
di programmi di vendite dirette, di loyalty e di call center pan-europeo.
Nel frattempo è già iniziata la ricerca e l'acquisizione
di nuovi clienti.
Paolo Tazzioli, Responsabile Crm della Direzione Marketing
TIM.
Il titolo della relazione è "La grande opportunità:
il contatto con il cliente".
Premesso che gli obiettivi primari di TIM sono sostanzialmente
minimizzare il churn e massimizzare l'Arpu (fatturato medio per
utente), per quanto riguarda il Crm, esso deve essere focalizzato
sulle variabili con il più alto impatto sul margine di contribuzione.
Il percorso inizia dalla conoscenza delle attese del cliente,
che possono essere raggruppate in due famiglie:
-1) vedere soddisfatte le proprie esigenze
ed incontrare soluzioni immediate;
-2) essere riconosciuto per chi è, per la sua storia e per
quanto vale.
Va tenuto conto che quando le attese del cliente trovano
soddisfazione il contatto diventa un'opportunità commerciale,
ovvero, partendo dallo stato di soddisfazione del cliente, si può
approdare alla proposta di servizi aggiuntivi.
Questo tipo di approccio ha già avuto riscontri positivi
nel corso del 2001.
Infatti, se si prendono ad esempio i servizi Sms, nel primo semestre
Tim ha riscontrato una crescita del 45% in termini di numero di
messaggi e del 50% in termini di fatturato indotto.
La strategia che si persegue consiste nell'educare i clienti
ad utilizzare gli attuali servizi e a prepararli ai servizi più
innovativi di tipo multimediale e interattivi (Ems, musiche con
loghi e fotografie), forniti con modalità push - ad esempio
per approfondire un Sms con Wap push - e con possibilità
di screen saver sul display del telefonino.
Un'ultima considerazione: il Crm comporta una sfida per gli uomini
coinvolti, le strategie da implementare, le informazioni da gestire
ed i mezzi da impiegare.
Federico Rampolla, Partner Onetone e Presidente IAB Italia
On-line advertising
Poichè i media digitali permettono di raccogliere ed
elaborare le informazioni in modo molto più efficiente rispetto
al passato, essi consentono una comunicazione integrata: tra quella
dedicata alla costruzione di brand awareness e quella dedicata al
direct response. A tal proposito colpiscono i risultati delle ricerche
che evidenziano come le motivazioni dei clienti sembrano essere
indirizzate verso l'ottenimento di response da parte dell'on-line
advertising.
Le attese del mercato sono state anche rispettate: si è riscontrato
un trend in discesa del costo per impression, che per Internet,
nel caso di "mercato target", è sceso a circa 50-60
lire, mentre nella caso della TV il costo si attesta intorno alle
5-10 lire.
Nel mercato della comunicazione e dei media
si riscontra pertanto un modello che evolve dal broadcasting al
narrowcasting; ovvero la personalizzazione di massa.
A questa fase si giunge anche per un motivo molto concreto:
già oggi con la moltiplicazione dei media negli Usa
un consumatore viene raggiunto da ben 4.000 messaggi di marketing
e pubblicità al giorno.
Il mercato dell'advertising evolverà attraverso un maggior
impiego dell'on-line: con il progressivo spostamento dei budget
dal mass market verso il one to few o il one to one (con crescente
complessità della pianificazione), attraverso nuovi modelli
di pricing (costo per contatto) e maggiore focus sulla misurabilità
dei risultati lungo l'intera catena del valore della comunicazione.
Sul versante dell'offerta dei nuovi servizi
si richiedono nuove e diverse competenze per elaborare progetti
di "digital marketing": dal Crm (come relazione multicanale),
alla tecnologia (di accesso e gestione), al contenuto multimediale,
alle basi dati profilate ed interattive.
Presentazione
di Federico Rampolla - Onetone (formato PDF 435 MB)
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