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Crm
e contact centre in UK Nel
seguito si propongono alcune informazioni provenienti da oltre Manica sui temi
del Crm e della multicanalità nei call center.
Una ricerca condotta in UK da C3@Caribiner sulla capacità di "porre
il cliente al centro" ha evidenziato come solo i
2/3 delle aziende intervistate hanno dichiarato di avere un qualche metodo per
analizzare le esigenze e per segmentare il data base dei loro clienti. L'89%
delle aziende riconosce l'importanza di avere una strategia per il Crm, tuttavia
solo il 46% crede che i Responsabili abbiano idee chiare
su come e quando implementare una strategia Crm. Sono
considerati ostacoli nei confronti del Crm: - il cambiamento richiesto
ai processi di business,
- il costo della tecnologia,
- i problemi di
integrazione di differenti attività di business, - la difficoltà
di raccogliere e integrare informazioni sui clienti provenienti da 360°.
Secondo una ricerca condotta da 7C, l'82%
delle aziende non ha ancora attivato una soluzione di Crm e solo
il 24% di esse intende implementarne una nel prossimo futuro.
Le barriere principali che si infrappongono sono collegate alle
politiche aziendali, piuttosto che alla tecnologia o a considerazioni
di tipo finanziario. Il 63% degli intervistati
incolpa la mancanza di cooperazione tra i vari reparti, ovvero sono
i conflitti di cultura e di obiettivi tra le differenti parti dell'organizzazione
a impedire un approccio integrato di Crm.
Per
finire, alla domanda "il Crm è un problema del top management? il
campione ha così risposto: - per
il 52% è un "problema di processo", - per il 26% è
un "problema strategico" - per il restante 22% non è un problema
del top mamagement".
Mentre cresce il comparto dell'e-business e delle dot-com, cresce
anche la multicanalità dei call center, ovvero la possibilità
che i clienti prendano contatti con le aziende attraverso una gamma
di canali.
Secondo
quanto si legge in un rapporto pubblicato da Ovum, "i clienti si aspettaranno
sempre più di poter scegliere quando e come contattare i loro fornitori.
Se le aziende non daranno loro questa possibilità di scelta supportando
sia i canali tradizionali (telefono e fax) che quelli più innovativi (web
ed e-mail), i clienti sapranno approfittare della facilità con cui in Internet
si può passare da un fornitore ad un altro fornitore che permetta nuove
modalità di contatti".
Ma con quanta convinzione
le aziende investono e cosa vogliono i clienti? Intanto
proponiamo qualche dato sul mercato:
- nel
2000 il 21% delle famiglie inglesi aveva accesso ad Internet e per il 2006 si
prevede che diventeranno il 59% (Ovum)
- le
interazioni attraverso e-mail con le aziende passeranno da 6% del 1999 al 27,3%
nel 2003 (Datamonitor)
- l'85%
dei web site offre contatti via e-mail - ma meno di un terzo riceve risposte ed
il tempo varia da 40 minuti a 4 giorni - il 22% offre la chat e l'11% offre web
call back (Ovum).
Se
i clienti desiderano un accesso h 24 e 7/7 esteso si vari canali, la vera sfida
è offrire tali servizi a prezzi e qualità accettabili.
In realtà si assiste a segmentazione dei clienti
e ad una restrizione delle tipologie di servizi loro forniti: in
alcuni casi si sceglie di far pagare al cliente la possibilità di avere
un contatto con un operatore live (come accade per Mobile Virgin) in altri casi
le aziende sono obbligate dai tempi, dai costi e dalle difficoltà di integrazione. Se
al momento la % di chiamate telefoniche associate al web è ridotto, ciò
è anche dovuto alla scarsa pubblicità che si fa di questo
metodo di comunicazione. Quindi si tratta di credere che questo o altro sistema
sia più utile all'azienda, oppure considerare che sono proprio i primi
clienti che accederanno al nuovo servizio ad aspettarsi una adeguata qualità
dello stesso. Inoltre va ricordato alle aziende che se l'80% dei loro clienti
è oggi soddisfatta dell'attuale sistema di comunicazione, il loro futuro
può dipendere proprio da quel 20% che potrà essere acquisito con
i nuovi canali.
La multicanalità è uno degli aspetti
su si misura la distanza tra le direzioni ed i responsabili, ovvero i call center
manager che sono coinvolti sulla qualità dei servizi resi. Sebbene questi
ultimi comprendano i vantaggi di una strategia di tipo multicanale spesso si trovano
in una posizione gerarchica non adeguata per influenzare decisamente le scelte
aziendali.
Un
altro aspetto critico è quello dell'integrazione. Molti
decidono di partire con soluzioni ad hoc per gestire le e-mail: ciò può
produrre qualche inconveniente in termini di qualità del servizo reso.
Ma non è un problema tanto di scelte su in house o in outsorcing, quanto
di effettiva integrazione tra gli attori. La scelta
di ricorrere al web come soluzione di self service non può essere solo
giustificata dalla riduzione degli operatori del call center, che avrebbero dovuto
rispondere alle chiamate, in quanto potrebbero crearsi forti problemi
dovuti alla mancanza di supporto ai navigatori del sito. Ma altre problematicità
potrebbero sorgere proprio dalla non integrazione dei canali, con conseguente
impossibilità di avere efficienti relazioni con i clienti, di cui non si
conoscono esigenze e consumi. Anche se si osservano le vendite di tecnologie
si riscontra la crescita di software specifici - per gestire e-mail, per creare
sistemi di web selef service, per garantire ai navigatori il supporto di operatori
live - ma poche sono le vendite che riguardano soluzioni integrate. Secondo Datamonitor
bisognerà attendere qualche anno: nel 2004 il 40% delle vendite di pacchetti
in quest'area saranno di soluzioni integrate. Un' ultima considerazione
riguarda gli aspetti organizzativi. Le grandi organizzazioni stanno tentando
di collegare maggiormente tra di loro le tre funzioni di marketing, vendite e
servizio ai clienti, che spesso hanno punti di vista diversi in relazione ai loro
clienti, quindi anche alle informazioni da considerare. E'
perciò più probabile oggi assistere alla crescita di call center
in parte ridondanti, dedicati a svolgere servizi per commitenti diversi, anche
se appartenenti alla stessa azienda. L'integrazione della multicanalità
in questi casi non è ancora ai primi posti nella classifica delle esigenze
da soddisfare. |