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Il
Web ha bisogno di una voce
Negli
Usa l' e-commerce pone sempre più in evidenza la necessità
di chiudere processi di acquisto o transazioni attraverso un contatto
diretto, a fronte di una richiesta di informazioni specifiche
o per regolare il pagamento: queste fasi hanno in primo luogo una
particolare esigenza di tempestività poiché il cliente,
che sta per decidere una acquisto, vuole una risposta immediata.
Attraverso una indagine condotta da Jupiter
risulta che spesso l'acquisto via Internet non viene portato a termine.
In particolare il 66% delle persone non completa l'acquisto via
Internet per la mancanza di assistenza e il 71,4% chiede più
informazioni.
Su 23 milioni di persone che cercano notizie solo il 7,7% arriva
all'acquisto.
Le motivazioni sono le seguenti:
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45% per carenza nei servizi
- 21% per la scarsa attenzione al cliente
- 15% per il prezzo dei prodotti.
Dalla stessa ricerca risulta che il 42% dei siti più popolari
impiega da 4 a 5 giorni per rispondere alle richeste dei loro visitatori.
Per questi motivi si rende necessaria la possibilità di
una interazione con un operatore "dal vivo".
Questa può avvenire principalmente in due modi:
- il primo è attraverso il collegamento
voce (call me back su seconda linea o direttamente su
Web) agevolato da sistemi di "cobrowsing" (cliente
e operatore vedono la stessa pagina Web) o di "page pushing"
(l'operatore invia pagine Web al cliente);
- il secondo modo è attraverso
la messaggistica, l' "instant messaging" e
il "chatting" cioè con comunicazioni testuali istantanee.
Riguardo
alla prima modalità, voce su IP (VoIP), è stata presentata
a Computer Telephony 1999 una dimostrazione applicativa della
soluzione americana e-Fusion: attraverso una postazione pc multimediale
collegata a Internet (da Milano verso un Pop situato a Roma) con
un normale modem a 56 kbps, si procedeva a visitare un sito localizzato
negli Usa; da qui premendo il pulsante "Push to Talk"
veniva attivata una comunicazione vocale (attraverso un applet Java
che, tra l'altro, prima di dare inizio alla comunicazione, verificava
le condizioni della rete e la configurazione del Pc) con un operatore,
che nel caso specifico era una persona localizzata presso lo stand
a Milano, mediante cellulare. La voce quindi transitava su Ip tra
l'Italia e gli Usa per poi essere convertita da un Gateway ed essere
trasmessa nuovamente in Italia attraverso la rete telefonica. La
qualità della comunicazione ne risentiva in modo sensibile,
anche a causa dei ritardi per il percorso compiuto dalla voce, ma
si manteneva comunque su livelli di comprensibilità accettabile.
Il
cuore del sistema è il gateway, che collega il mondo IP
con la rete telefonica tradizionale, un sistema che può
essere installato sia presso il carrier di telecomunicazioni, sia
presso un service provider, sia presso l'azienda stessa. In ultimo
un riferimento ai prezzi: in relazione al numero di porte la soluzione
può richiedere un investimento superiore ai cento milioni.
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